Storia della Liguria durante il fascismo. Dal «biennio rosso» alla «marcia su Roma» (1919-1922)

Sandro Antonini
De Ferrari, pagg.518, Euro 25,00
 
IL LIBRO – Che cosa fu il Fascismo? Come avvenne la sua affermazione sulla scala nazionale e, implicitamente, su scala regionale? Dove nacque il supporto dottrinario che ne formò gli enunciati? E ancora: ebbe un così vasto consenso di massa come la pubblicistica fascista degli anni successivi al 1922 volle far credere? Il libro è nato con l’intento di rispondere a queste domande, per la prima volta con una indagine a “tutto campo”, in Liguria, regione che nell’arco di tempo esaminato – dal 1919 al 1922, anno della “marcia su Roma” – rivestì sui piani industriale e commerciale importanza primaria nel paese. Nel volume ogni singolo aspetto è inserito in un quadro complessivo ricavato da una copiosa documentazione, spesso inedita, per fornire un utile strumento che aiuti a comprendere un periodo della storia postunitaria tra i più travagliati e difficili e che non mancherà – per il taglio interpretativo e l’organicità delle fonti – di sorprendere.

DAL TESTO – “Il 20 novembre 1919, mercoledì, a tre giorni dalla fine delle elezioni politiche – le prime con il sistema proporzionale dal tempo dell’Unità – che con la grande affermazione di socialisti e popolari rappresentarono la profonda crisi dell’immediato dopoguerra, l’involuzione ormai senza appelli del sistema liberale che perse omogeneità e la maggioranza nel parlamento, l’inizio dell’organizzazione della destra ed anche in un certo senso la reazione fiumana con l’avventura di Gabriele D’Annunzio, compare su “Il Lavoro”, quotidiano della sinistra riformista genovese diretto da Giuseppe Canepa (vecchio amico di Mussolini, che come lui si era schierato nelle fila degli interventisti) uno dei capi dei socialriformisti liguri che si riconoscevano nelle idee di Leonida Bissolati, legato alla Camera del lavoro di Genova e alla Federazione dei lavoratori del mare che avevano in Giuseppe Giulietti il “leader” indiscusso, un articolo anonimo ma quasi certamente dovuto al direttore dal titolo “La borghesia e il ricatto clericale” che, risultati alla mano, ipotizzava la prossima fine del liberalismo e le difficoltà quasi insormontabili per la sinistra italiana a trovare un accordo con una delle nuove forze politiche affacciatesi alla ribalta, i popolari. Nulla si dichiarava circa la sorte del fascismo e del suo capo Benito Mussolini dopo le elezioni, che se per il movimento nato ufficialmente il 23 marzo a Milano significarono, in termini realistici, una grave sconfitta, adesso ne mettevano in forse il futuro. Alla prova dei fatti, è indubbio, il tentativo di esordio sulla scena nazionale fu per il fascismo un tracollo in piena regola. C’è tuttavia da riscontrare che proprio in Liguria, benché non comparissero liste ad esso legate, due dei suoi esponenti in seguito più rappresentativi, Orazio Raimondo e Giovanni Celesia, in campo con i liberali democratici (sostenuti da alcuni industriali di primo piano come Erasmo Piaggio e Attilio Odero e da quei gruppi che si riconoscevano nel settimanale conservatore “L’azione”, fondato dallo stesso Raimondo), vennero effettivamente eletti. Ma nessuno avrebbe saputo prevedere, da quel momento in avanti, quale sviluppo l’evolversi dei fatti avrebbe riservato al fascismo sul piano nazionale e, implicitamente, in Liguria”.

L’AUTORE – Sandro Antonini è nato a Sestri Levante, dove tuttora vive, nel 1952. Dopo l’università e seguendo un proprio autonomo percorso non accademico ha incominciato ad occuparsi di storia del Novecento, con particolare riferimento al Fascismo. Non appartiene a nessuna scuola, non si rifà ad alcun maestro. Per l’editore De Ferrari, di Genova, ha pubblicato finora quattro libri: 'Sestri Levante 1940-1945: gli anni della guerra' nel 1998; 'Catene al pensiero e anelli ai polsi' nel 1999; 'DelAsEm – Storia della più grande organizzazione ebraica italiana di soccorso durante la seconda guerra mondiale' nel 2000. Nel novembre 2001 è uscito il volume 'La Liguria di Salò', lungo excursus sulla Repubblica sociale in Liguria e sulle sue numerose implicazioni. Successivamente, su sollecitazione di amici, ha compiuto un’incursione nella storia medievale scrivendo 'Adriano V dei Fieschi', dedicato alla vita del cardinale genovese Ottobono Fieschi, poi pontefice con il nome, appunto, di Adriano V. Il volume è uscito nel marzo 2002. Il suo impegno attuale riguarda il Fascismo delle origini.

INDICE DELL’OPERA – Introduzione dell’autore - Nota al primo volume - Sigle che compaiono con la maggiore frequenza – I. Inquadramento storico e origini del fascismo ligure. Le elezioni politiche del 1919 e l’avventura fiumana – II. Le lotte operaie nel 1919 – III. Un anno cruciale: il 1920 – IV. Le crisi del 1921 e l’affermazione del fascismo – V. 1922: dall’Alleanza del lavoro alla “marcia su Roma”. I mesi iniziali del primo governo Mussolini – Documenti – I. Situazione politica e movimento operaio nel 1° circondario di Genova – Relazione settimanale del 7 Giugno 1919 – II. Agitazione pel caro viveri – 5 giugno 1919 – III. Elenco dei giornali politici che si pubblicano nel I circondario di Genova – 1920 – IV. Tumulti popolari a Genova pel caro viveri – giugno 1920 – V. Occupazione delle fabbriche luglio–settembre 1920 – VI. Patto di pacificazione tra socialisti e fascisti – agosto 1921 – VII. Primo nucleo degli Arditi del popolo – maggio 1921 - VIII. Relazione del questore sulla Federazione marinara – 1922 – IX. Fatti di Sestri Ponente del luglio 1922 – X. Chiavari – descrizione di un comizio fascista nel 1922 – XI. Forza disponibile Oneglia–Porto Maurizio – agosto 1922 – XII. Sindacato economico della gente di mare e cooperativa. “Cristofolo Colombo” – 1922 – XIII. Fatti di Sanremo dell’agosto 1922 – Indice dei nomi