Vendere la guerra. La propaganda come arma d'inganno di massa

Sheldon Rampton e John Stauber
Nuovi Mondi Media, pagg.176, Euro 16,00
 

IL LIBRO – Il primo libro che rivela tutti i retroscena dell'aggressiva campagna di pubbliche relazioni e disinformazione promossa dall'amministrazione Bush per vendere al mondo la guerra all'Iraq e al terrorismo internazionale. Con ricerche meticolose e documentate, gli esperti di media Sheldon Rampton e John Stauber analizzano le notizie, le conferenze stampa e i titoli di giornale attraverso cui il conflitto iracheno è stato pianificato con le stesse modalità di lancio di un prodotto sul mercato. Il Pentagono ha infatti assoldato le migliori agenzie pubblicitarie e i colossi mediatici per ottenere il consenso dell'opinione pubblica, sfruttando la paura per criminalizzare il dissenso e limitare i diritti civili. Un piano di comunicazione basato su una sistematica mistificazione dei fatti, magistralmente decostruita dagli autori in questo brillante e affascinante saggio, bestseller negli Stati Uniti. Un indispensabile manuale di difesa contro ogni tipo di propaganda.

DAL TESTO – ““Da un punto di vista commerciale, non si lancia un nuovo prodotto in agosto”, ha detto il direttore del personale della Casa Bianca, Andrew H. Card Jr., al “New York Times” nel settembre 2002. Card stava illustrando ciò che il “Times” definiva una “meticolosa strategia, studiata per convincere il pubblico, il Congresso e gli alleati della necessità di far fronte alla minaccia rappresentata da Saddam Hussein”. Secondo l’articolo, il progetto radicale per il “cambio di regime” in Iraq era iniziato a luglio. I consiglieri di Bush stavano esaminando il calendario congressuale, al fine di individuare il momento migliore per il lancio di una “campagna di pressione su vasta scala”. L’operazione iniziò il giorno del Labor Day (2 settembre), quando il Congresso venne riconvocato e i suoi leader ricevettero l’invito alla Casa Bianca e al Pentagono per partecipare alle conferenze sull’Iraq, presiedute dal Vice Presidente, Dick Cheney, dal Segretario di Stato, Rumsfeld e dal direttore della CIA, George Tenet. I consulenti di comunicazione della Casa Bianca hanno svolto i sopralluoghi per la commemorazione, tenuta dal Presidente l’11 settembre 2002, scegliendo Ellis Island, con la Statua della Libertà come sfondo scenografico. Il giorno seguente, Bush è apparso alle Nazioni Unite per richiedere una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che gli conferisse il mandato internazionale necessario per intraprendere la guerra. Non era causale, naturalmente, che il cambio di regime in Iraq fosse programmato in coincidenza con il primo anniversario dell’attacco di al Qaeda agli Stati Uniti. Il “Washington Post” riferì che la Casa Bianca aveva creato un Ufficio per le Comunicazioni Globali (Office of Global Communications, OGC) al fine di “coordinare il messaggio della politica estera dell’Amministrazione e controllare l’immagine dell’America all’estero”. A settembre, il “Times” di Londra riportò che l’OGC avrebbe speso 200 milioni di dollari per un bombardamento mediatico contro Saddam Hussein “destinato” al pubblico americano e straniero, in special modo alle nazioni arabe diffidenti verso la politica Usa in Medioriente”.

L’AUTORE – John Stauber è il fondatore e il direttore del “Center for Media & Democracy”, un istituto che analizza la propaganda condotta dalle multinazionali e dai governi. Con Sheldon Rampton Stauber pubblica su “PR Watch”, l'osservatorio Usa sul settore delle pubbliche relazioni

INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Il giorno della liberazione – Lo scontro tra simbolismi – Il marchio dell’America – Così era allora, così è adesso – Grazie dei ricordi Charlotte Beers all’America – Vendere la guerra – Seri dubbi – Il “George Washington d’Iraq” – Cronaca di una guerra annunciata – La guerra dell’informazione – Il Comitato per l’invasione dell’Iraq – Fidatevi, siamo esperti – Il ritorno degli esuli – Vere Bugie – La madre di tutte le bugie – Neonati strappati alle incubatrici – Al servizio di una verità superiore – Opinioni a prova di proiettili – Le bombe di Baghdad – Il lancio della bomba – L’Iraq e al Qaeda – Il dossier britannico – Sviluppi del terrorismo globale – La ricerca dei veri assassini – Doublespeak – Linguaggio doppio – La coalizione dei forzati – Nobili guerrieri – La cavalleria della liberazione – Shock e terrore – La nebbia della guerra – La guerra per non terminare mai le guerre – Usare la paura – Date ad Arnold il suo Hummer – Salute al Presidente – La guerra in casa – Giochi patriottici – Se siete informati, i terroristi vi uccidono – La guerra dell’etere – La guardie del patriottismo – La seconda Guerra del Golfo: il sequel – Sconfiggere la “Sindrome del Vietnam” – In onda su Combat Camera – Visti dagli altri – Chirurgia mentale – Bombe a grappolo – La visione araba – Postfazione – Semi–guerre. La narrazione come forma attuale della guerra, di Federico Montanari – Note sugli autori