La Russia e i conflitti nel Caucaso

a cura di Piero Sinatti
Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli, pagg.292, Euro 12,91
 
IL LIBRO – Introduzione, Piero Sinatti - Il futuro politico del Caucaso: saggio di analisi comparata e retrospettiva, Andrej Zubov – Analisi comparativa e valutazione del rischio di conflitti etnopolitici lungo le frontiere russe. Il ruolo della Russia, Emil’ Pain - Dagestan: un enigma dei tempi postsovietici. E’ possibile un’ulteriore destabilizzazione? Michajl Rošcin - La Cecenia: una tragedia che viene da lontano, Vitalij Belozerov - Aspetti etnici dei flussi migratori nel Caucaso settentrionale e conseguenze politiche, Žanna - Migrazioni fra paesi della Csi e Russia: passato, presente e futuro Le risorse energetiche e lo scenario geopolitico nelle regioni di confine della Russia, Zajonckovskaja.

DAL TESTO – “Per la varietà degli aspetti geografici, etnico-linguistici, storici, economici e politici commisurati allo spazio relativamente piccolo che li comprende, il Caucaso costituisce l’area più complessa del continente eurasiatico. La regione ha al suo centro una catena montuosa che si estende in direzione sud-est, per oltre 1200 chilometri, dal Mar Nero al Mar Caspio, segnata da vette che superano i 5000 metri e da una serie di altopiani, aree pedemontane, valli e pianure in cui si articolano, si dividono e si chiudono i suoi territori. Il paesaggio varia da quello alpino a quello della steppa, da ampie e fertili valli e pianure solcate da fiumi nati dai ghiacciai caucasici alle coste subtropicali del Mar Nero e alle depressioni del Caspio. Oltre quaranta etnie vivono nel Caucaso e parlano altrettante lingue e dialetti appartenenti sia alla famiglia delle lingue caucasiche, sia a quella delle lingue dei popoli allogeni là penetrati nel corso dei secoli: indoeuropea (iranica e russa), turca e mongola. Due le confessioni religiose fondamentali: la musulmana e la cristiana, suddivisa tra le diverse osservanze, confraternite e autocefalie. Quanto alla storia, il Caucaso – le vestigia della cui civiltà risalgono al terzo millennio prima di Cristo – ha conosciuto migrazioni, invasioni, occupazioni e interrelazioni, imposte dalla sua posizione di cerniera tra Europa e Asia: dall’Assiria alle colonie greche del Mar Nero (è dal Caucaso – la mitica Colchide – che provengono i miti ellenici degli Argonauti e di Prometeo); dall’Impero romano a quello persiano; dalle invasioni e dominazioni di sarmati, sciti, tataro–mongoli, fino a quelli dei turchi ottomani, per finire alla progressiva e decisiva penetrazione e colonizzazione dei russi. Quest’ultima è iniziata sotto Ivan IV il Terribile (XVI secolo) e si è compiuta dopo la metà del XIX secolo. Del Caucaso si può parlare come di regione istmica o di linea di incontro-scontro tra Europa e Asia, tra due civiltà, quella cristiana di origine greco–bizantina, e quella islamica. Tuttavia, troviamo sia a sud che a nord del Grande Caucaso presente dell’una e dell’altra che rendono meno netta quella linea. Tanto il cristianesimo (dominante in Germania e Georgia, cristianizzante nella prima metà del primo millennio, molti secoli prima dei russi), quando l’Islam (la cui penetrazione nel Caucaso è durata quasi un millennio), sono arrivati dal Vicino Oriente e hanno sostituito il paganesimo (e lo iazdismo) delle popolazioni indigene, prima dell’insediamento russo. L’importanza politica delle regione è attestata dal numero di guerre per il suo controllo che, a partire da Pietro il Grande, hanno opposto la Russia alla Persia, ma soprattutto all’Impero ottomano, dal secolo XVIII al XIX, nel momento in cui i due imperi andavano indebolendosi. La conquista russa è costata lunghi e cruenti conflitti iniziati a partire dalla fine del Settecento. Da qui una serie di migrazioni, insediamenti, deportazioni che hanno segnato fino ad oggi quella regione e i rapporti degli “invasori” russi con le popolazioni indigene”.

GLI AUTORI – A cura di Piero Sinatti; scritti di Piero Sinatti, Andrej Zubov, Emil’ Pain, Michajl Rošcin, Vitalij Belozerov, Žanna e Zajonckovskaja.