Per una sinistra reazionaria

Bruno Arpaia
Guanda, pagg.182, Euro 12,00
 
IL LIBRO – È possibile essere di sinistra e insieme reazionari? Si può, come pensava Pasolini, fare un uso rivoluzionario della tradizione? Bruno Arpaia crede di sì e in questo libro argomenta perché. Parte dai fatti della più recente cronaca politica per ricavarne una via di rinnovamento per la sinistra, ma soprattutto si interroga, chiamando in causa i più diversi interlocutori, su ambiti e concetti che una sinistra pigra e conformista sembra avere regalato alla destra. A cominciare dalla denuncia dell’Io, che già Gadda aveva bollato come «il più lurido dei pronomi», per arrivare a un’analisi del liberalismo di cui la sinistra, nata per dire Noi, ha quasi inconsciamente introiettato le mitologie: prima fra tutte quella di Progresso.
Non si tratta di rimpiangere lucciole, arcolai o navigazioni a vela, tanto meno di rifugiarsi in idee massimaliste, da «marxismo neanderthal», o di sposare la sinistra liberal che adesso passa per innovatrice, e che in realtà è vecchissima, almeno quanto Adam Smith. Si tratta di affrontare «alla radice», vale a dire con coraggio e responsabilità, anche i temi più rischiosi e complessi, dalla democrazia alla comunità, dall’individualismo ai diritti. «Far finta di essere sani», come cantava Giorgio Gaber, non salva dalla malattia. Servono diagnosi precise e approfondite, che permettano di affacciarsi sul futuro senza dimenticare il passato.

DAL TESTO – "Sinistra reazionaria, l'abbiamo chiamata. Voi chiamatela come vi pare. Non è questione di nomi. È questione di non lasciar spegnere la poca speranza residua. Perché i peccati contro la speranza sono i più terribili, i più catastrofici: sono gli unici che non hanno né perdono né redenzione."

L’AUTORE – Bruno Arpaia è nato nel 1957 a Ottaviano, in provincia di Napoli, e vive in Liguria. Giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana, ha pubblicato diversi romanzi che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio Hammet Italia 1997 per “Tempo perso”; Premio Selezione Campiello 2001 e Premio Alassio Centolibri - Un'autore per l'Europa 2001 per “L'angelo della storia”; Premio Napoli e Premio Letterario Giovanni Comisso 2006 per “Il passato davanti a noi”. Presso Guanda è uscita anche una sua conversazione con Luis Sepúlveda, “Raccontare, resistere”. Ha pubblicato anche i romanzi “I forestieri” e “Il futuro in punta di piedi”.

INDICE DELL’OPERA - 1. I dannati del progresso - 2. Io, noi - 3. La comunità ineludibile - 4. Tempo al tempo - 5. Al limite - 6. What's Left - Note