Scritti politici

Cesare Battisti
La Finestra Editrice, pagg.491, Euro 42,00
 
DAL TESTO – “La fisionomia dei partiti politici nel Trentino, del 1900, scritto dopo cinque anni di esperienza politica e giornalistica, mentre ci conferma, nella sua cruda critica, della fondamentale persuasione di Cesare Battisti essere il partito liberale d’allora inferiore al proprio compito, alla propria tradizione e alla virtù del popolo, che rappresentava, ci spiega il suo distacco dal partito stesso e la sua opposizione ad esso. Secondo quest’analisi, nel partito liberale mancavano il sentimento e la visione del contenuto dell’idea di “libertà” e del valore politico del popolo. Battisti insiste su quest’assenza di contenuto democratico nel partito liberale, contenuto che è invece lo spirito animatore del partito socialista e pel quale i due partiti si differenziano nella lotta per l’autonomia e per la redenzione. È notevole che già in questo primo scritto politico troviamo affacciato il problema “quale sia il modo più facile” per risolvere la questione nazionale “sia per mezzo di un nuovo assetto dell’Austria, sia coll’eventuale annessione all’Italia”. Problema intorno al quale si svolge tutta l’azione nazionale intensa (come Battisti potè scrivere nel 1914 in una pubblica lettera all’on. Morgari) a tentare il raggiungimento della libertà in un nuovo assetto dell’Austria, fino a che ciò non ebbe a mostrarsi impossibile e apparve necessaria quell’azione di distruzione dell’Austria, di cui già nei discorsi di Battisti del 1913 – 1914 si sente lo spirito e l’ardore impaziente. La combattività tenace e quella invincibile attrazione verso l’Italia, che, sempre presente nell’azione politica di Battisti, doveva alla fine prevalere e determinare la sua azione per la guerra e nella guerra, hanno una vigorosissima espressione nello scritto: “Una campagna autonomista. Il partito socialista e l’autonomia del Trentino (1895 – 1901)”, scritto piccolo di mole, ma di altissima importanza per l‘illustrazione del pensiero politico–sociale di Battisti e del valore della sua opera nella storia politica di Trento. Infatti in queste “Note storiche” e “Riassunti di discorsi” noi non vediamo soltanto in qual modo Battisti avesse concepito l’idea della lotta per l’autonomia e i metodi di propaganda di essa presso il popolo, coll’illustrazione delle relazioni intime e profonda fra quel problema politico e i problemi economici e sociali; ma nelle polemiche, di cui qui abbiamo i documenti, coi partiti clericale e liberale circa tale questione e nella storia delle reazioni provocate, dell’azione esercitata sui partiti e sul paese, vediamo segnato dalla sua volontà e della sua forza quel solco, per cui egli trasse e guidò per un ventennio la vita del suo paese”.

L’AUTORE – Nasce a Trento il 4 febbraio 1875 da padre commerciante e madre discendente da nobile famiglia roveretana. Dopo la maturità liceale si iscrive, contemporaneamente, all’università di Vienna e di Firenze. Nel 1894 si trasferisce a Torino, dove frequenta il “Circolo Socialista”, una delle prime Camere del Lavoro sorte in Italia. Da Torino si trasferisce a Firenze dove entra in contatto con il gruppo di giovani intellettuali formato da Gaetano Salvemini, Gennaro Mondaini, Assunto Mori, i fratelli Mondolfo ed Ernesta Bittanti, che nel 1899 diverrà sua moglie. Nel 1898 Cesare Battisti si laurea con una tesi dal titolo “Il Trentino: saggio di geografia fisica e di antropogeografia”; fonda, con Renato Biasutti, la rivista “La cultura geografica”. In essa il Battisti dichiara la funzione politico-sociale della geografia e l’autodeterminazione dei popoli. Cosi facendo Battisti entrava in polemica con i geografi nazionali(sti) schierati a favore della coincidenza tra le ragioni naturali e le istanze politiche del “progresso” e che giustificavano le imprese coloniali. L’anno successivo torna a Trento con la moglie. Nel 1900 fonda il quotidiano “Il Popolo”. Nel 1902 viene eletto consigliere comunale di Trento del Partito Socialista, carica che ricoprirà fino al 1914. Nel 1911 subentra ad Avancini in qualità di rappresentante del Trentino al Parlamento di Vienna, e tra gli eletti è anche Alcide De Gasperi. Nel 1914 viene eletto deputato di Trento alla Dieta di Innsbruck. Il 12 agosto, in seguito allo scoppio della guerra austro-serba, varca il confine e passa in Italia, da dove sollecita l’intervento italiano nella guerra. Così avvenne che l’Italia dichiarò guerra all’Austria: dopo innumerevoli spedizioni e campagne militari, la notte de 10 luglio 1916 Cesare Battisti viene catturato sul Monte Corno dagli austriaci e condotto a Trento dove, processato per direttissima con l’accusa di “alto tradimento”, è condannato a morte. La sentenza ebbe luogo il 12 luglio 1916 nella “fossa” del castello del Buonconsiglio di Trento.

INDICE DELL’OPERA – Tre “cartoni” per Cesare Battisti – “Dedico alla memoria di mio padre…” – Scritti politici di Cesare Battisti – Nota preliminare - Dedica – Prefazione – La questione universitaria in Austria – I partiti politici nel Trentino – Una campagna autonomista: il partito socialista e l’autonomia del Trentino (note storiche e riassunti di discorsi) – Primavera trentina – Agli elettori di Trento – Al parlamento austriaco e al popolo italiano (discorsi) – Gli alpini – Appendice (Scritti letterari) – Giovanni Prati – Antonio Fazzoletti – Bibliografia ragionata – Appendice alla bibliografia – Indice toponomastico del vol. I: scritti geografici – Indice alfabetico del presente volume – Aggiunte e correzioni