Scritti trentini

Benito Mussolini
La Finestra Editrice, pagg.539, Euro 44,00
 
DAL TESTO – “Il cardinale lo aspettava da alcuni minuti nel Gabinetto delle udienze particolari. Quando don Benizio entrò, fu non poco sorpreso ritrovarsi davanti a Lodovico Particella, intento a leggere alcune carte. I tre personaggi non si scambiarono che pochi complimenti freddi, di maniera. I loro volti tradivano la preoccupazione delle questioni gravi. Emanuele Madruzzo incominciò con voce apparentemente calma: “Tutte le volte che io debbo impiegare la mia autorità di principe per punire coloro che mi hanno in qualche modo servito, il sentimento della riconoscenza, quello del dovere e della giustizia, combattono un’aspra battaglia nell’animo mio. Vorrei vivere senza essere costretto a punire. Ma il mio desiderio rimane platonico davanti alla malignità degli uomini. Non sempre si può perdonare, specie quando il colpevole è cosciente degli atti che compie. Questo esordio non era necessario. Tutti mi conoscono, e, più degli altri, voi, don Benizio, che aveste da me le più delicate missioni; voi che mi foste consigliere, segretario compagno. Da oggi voi cessate di esserlo, da oggi perdete qualunque diritto alla mia fiducia, da oggi voi cessate di appartenere alla mia famiglia, alla mia corte, vorrei quasi dire al mio popolo”. Don Benizio ascoltava impassibile colle braccia incrociate sul petto. Le sue gote erano livide. Egli teneva l’occhio fisso sulla grande croce d’argento che brillava sulla mantellina di velluto nero del cardinale. “La misura colla quale mi colpite, o mio signore”, fece don Benizio, “mi addolora profondamente, ma mi trova rassegnato, come deve esserlo ogni obbediente suddito, ogni fedele cristiano. Permettetemi tuttavia di chiedervene i motivi”. Tutto ciò fu pronunciato con accento umile. Il cardinale continuò: “Da lungo tempo il vostro equivoco agire mi aveva impressionato. Durante parecchi anni vi ho osservato, vi ho studiato ed ho qualche volta dovuto ammirare l’ingenuità vostra nel servire due passioni nemiche”. Questo accenno turbò don Benizio; le sue guance divennero vermiglie. “Vorrei rappresentaste con arte la vostra commedia, ma coll’andar del tempo nel gioco scopriste i lati meno nobili della vostra natura. Seppi delle calunnie che diffondevano sul mio conto e sul conto di una signora alla quale sono profondamente affezionato; non ignorai le manovre con le quali cercaste di portare la discordia nella mia famiglia e fra i personaggi che mi circondano; ebbi notizia dei vostri tentativi, delle vostre pretese e delle vostre sconfitte. Vi tollerai”. “Perché vi ero utile”, interruppe don Benizio”.

INDICE DELL’OPERA – Indice Generale – Mussolini pubblicista. Scritti trentini, di Vincenzo Calì – Giovanni Huss il veridico – Claudia Particella. L’amante del Cardinale – Mussolini pubblicista – La tragedia di Mayerling – Il Trentino (da “La Voce”) – Il disastro edilizio di Rovereto – “Taccuini mussoliniani” di Yvon De Begnac – Indice degli articoli