Storia del sindacato in Italia Stampa

Sergio Turone

Storia del sindacato in Italia

Arcadia Edizioni, pagg.482, € 18,00

 

turone sindacato  Sergio Turone, con "Storia del sindacato in Italia", offre un'opera di straordinaria rilevanza per la comprensione dei processi di trasformazione del movimento sindacale italiano nel cruciale venticinquennio che va dal secondo dopoguerra all'alba degli anni Settanta. Pubblicato in un contesto in cui la storiografia sindacale faticava ancora a emanciparsi dalle chiavi interpretative esclusivamente politiche o istituzionali, il volume si distingue per un'impostazione analitica capace di intrecciare con rigore e chiarezza il dato storico, la dinamica sociale e l'evoluzione culturale del mondo del lavoro.

  L'autore sceglie consapevolmente di collocare il sindacato al centro del racconto, evitando di relegarlo a mero epifenomeno delle lotte partitiche o delle contingenze legislative. La sua narrazione si sviluppa attraverso snodi determinanti per la nascita e la successiva frattura dell'unità sindacale originaria, fino a giungere alla formazione delle tre principali confederazioni – CGIL, CISL e UIL – che andranno a definire l'architettura sindacale italiana del secondo Novecento. Questa scelta prospettica consente a Turone di portare alla luce non solo i processi di istituzionalizzazione del sindacato, ma anche le tensioni ideologiche, gli slittamenti identitari e le battaglie interne al movimento operaio stesso.

  Uno dei punti di forza del testo risiede nella capacità dell'autore di integrare fonti documentarie e testimonianze orali, ricordi personali e cronache giornalistiche con un impianto metodologico attento alla periodizzazione e alla contestualizzazione degli eventi. Il racconto prende avvio dal delicato periodo immediatamente successivo alla Liberazione, quando l'urgenza della ricostruzione sociale ed economica impone ai protagonisti sindacali – in primis Buozzi, Grandi e Di Vittorio – un difficile sforzo di sintesi tra le diverse anime del movimento. Turone analizza con lucidità il celebre "patto di Roma" del giugno 1944, presentandolo non solo come atto fondativo della CGIL unitaria, ma anche come simbolo di una volontà di convergenza che, tuttavia, non riuscirà a reggere le crescenti pressioni ideologiche e geopolitiche del secondo dopoguerra.

  La narrazione prosegue attraverso l'indagine delle dinamiche che portano alla frattura del fronte sindacale unitario. In questo contesto, Turone sottolinea l'importanza degli interventi esterni – in particolare l'influenza americana nel promuovere un "sindacalismo libero" e antisocialista – che contribuiranno alla nascita della CISL e, in un secondo momento, della UIL. Ma ciò che distingue la lettura turoniana è l'attenzione posta agli attori sociali e alle loro motivazioni concrete, evitando semplificazioni o ricostruzioni deterministiche: le scelte dei dirigenti sindacali vengono sempre analizzate nel quadro delle loro condizioni materiali e ideologiche, senza cadere né in moralismi né in apologetiche partigiane.

  Il testo raggiunge un'intensità particolare nell'analisi del periodo che precede e culmina nell'autunno caldo del 1969. Qui, l'autore tratteggia con vivacità il clima di fermento sociale e politico che investe le fabbriche e le piazze italiane, cogliendo le novità che emergono nel rapporto tra base e vertice sindacale. La comparsa dei consigli di fabbrica, le forme di autorganizzazione operaia e le istanze di democrazia diretta vengono trattate come elementi che rimettono in discussione non solo la leadership tradizionale, ma l'intero impianto rappresentativo del sindacato. Turone mostra come, proprio da queste tensioni, emerga una nuova consapevolezza della funzione sindacale, non più mediatrice ma propulsiva, tesa a farsi interprete e non solo gestore delle rivendicazioni.

  Turone riesce a mantenere una postura analitica equilibrata. Lontano da ogni forma di agiografia, lo studioso non esita a evidenziare le debolezze strutturali, i compromessi politici e le contraddizioni ideologiche che attraversano la storia sindacale italiana. Al tempo stesso, non manca di riconoscerne il ruolo decisivo nella democratizzazione del Paese, nella tutela dei diritti dei lavoratori e nella costruzione di una cultura civica diffusa.

  La "Storia del sindacato in Italia", pur circoscritta cronologicamente, offre chiavi di lettura che si estendono ben oltre il periodo considerato, permettendo di cogliere radici profonde di dinamiche tuttora attive nel panorama sindacale italiano. La chiarezza dell'esposizione, la ricchezza documentale e la capacità di collegare microstorie individuali a scenari di più ampia portata rendono il testo uno strumento prezioso in grado di restituire complessità e profondità a un campo spesso trascurato dalla storiografia ufficiale. La narrazione, priva di retorica ma carica di consapevolezza critica, contribuisce in modo decisivo a una comprensione più matura e articolata del ruolo che il sindacato ha giocato – e continua a giocare – nella storia dell'Italia repubblicana.