Sulla guerra Stampa

Georg Simmel

Sulla guerra

Armando Editore, pagg.126, Euro 7,00

 

simmel_guerra.jpg  IL LIBRO – L’opuscolo Der Krieg und die geistige Entscheidungen, pubblicato nel 1917, raccoglie quatto tra saggi e discorsi composti in periodi diversi a partire dal 1914. La lettura del testo, qui proposto in traduzione italiana, offre la possibilità di verificare quanto intensamente Georg Simmel (1858-1918) fosse partecipe di quel clima di entusiastica accettazione della Prima guerra mondiale in cui fu coinvolto tutto il ceto accademico tedesco. Ma, accanto alla ripresa dei topoi classici della propaganda bellica – nei modi in cui questi furono codificati dalla “oratoria del 1914” – questo documento dell’ultima riflessione del filosofo berlinese sviluppa argomentazioni e problematiche alla luce delle quali è possibile leggere l’intera produzione simmeliana in una prospettiva di continuità. Nei saggi in questione, infatti, il filosofo ripropone all’attenzione del lettore tematiche che erano state oggetto della sua considerazione fin dagli esordi. Se le questioni poste della costitutiva dualità della nozione di Kultur, il dominio della tecnica, la progressiva elevazione del denaro a dignità di fine, il “mammonismo” sono evidentemente riprese dall’analisi della società moderna condotta nelle pagine della Philosophie des Geldes, considerazioni ulteriori sul tema della cultura risentono dell’intonazione metafisica di cui è carica la riflessione simmeliana nel saggio Der Begriff und die Tragödie der Kultur (1911-12). Rispetto al movimento dialettico della cultura, la guerra presenta agli occhi di Simmel “la forma della riconciliazione”, è il momento supremo della reintegrazione esistenziale in cui la vita recupera se stessa da uno stato di estraneamento e il conflitto tra vita e forma sembra temporaneamente attenuarsi.

 

  DAL TESTO – “Con la dichiarazione di questa guerra certamente in ogni anima della Germania è sopraggiunta una scossa, rispetto alla quale tutte le pressioni, le tensioni, le sventure e la determinatezza sperimentate anche da chi tra noi è più ricco di destino sono diventate improvvisamente poco profonde ed insignificanti. Cosi più o meno, pare deve essere stato per gli uomini attorno all’anno 1000, quando si aspettava la fine del mondo e nessuno sapeva se sarebbe stato condannato o se si sarebbe salvato. Da allora ciò che inizialmente ci sconvolse nei modi di un sentimento tanto oscuro quanto potente adesso è giunto a chiarificazione in un pensiero già espresso in molte forme: la Germania, dove siamo diventati ciò che siamo, è sprofondata come un sogno finito, e noi, comunque si possano concludere gli eventi attuali, vivremo il nostro futuro sul terreno e sul suolo di un’altra Germania. Nessuno oserà determinare positivamente il modo in cui ciò si mostrerà in forma e contenuto; ma forse, proprio perché noi non conosciamo il modo, ma solo il fatto, questa idea per così dire indifferenziata ci domina in modo tanto più forte e generalizzato: ne uscirà un’altra Germania rispetto a quella che è entrata in questa guerra”.

 

  L’AUTORE – Georg Simmel (1858-1918) è uno dei padri fondatori della sociologia e dei maggiori interpreti della modernità. Nella prima fase della sua riflessione (Il problema della sociologia, 1892; Filosofia del denaro, 1900) Simmel tentò di elaborare un approccio d'indagine ai problemi della società contemporanea che conciliasse il positivismo e l'evoluzionismo con le istanze della filosofia di Kant. In seguito, con la crisi del positivismo, si accostò alle posizioni dei neokantiani della scuola del Baden, rielaborando il concetto di categoria (Problemi fondamentali della filosofia, 1910; Problemi fondamentali della sociologia, 1917). Secondo Simmel, le categorie ordinano i dati empirici, unificando i fenomeni sia nel campo delle scienze naturali sia in quello delle scienze sociali, ma, a differenza di quanto sostengono i neokantiani e lo stesso Kant, non sono immutabili, poiché vengono prodotte da uomini inseriti in un determinato scenario storico, e pertanto si trasformano anch'esse col mutare della storia.

 

  LA CURATRICE – Simona Giacometti si è laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli discutendo una tesi dal titolo: La diagnosi della modernità in Georg Simmel. Ha attualmente concluso il corso di dottorato di ricerca in Etica e Filosofia politico-giuridica presso l’Università degli Studi di Salerno.

 

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Simona Giacometti – Sulla guerra di Georg Simmel – La trasformazione interiore della Germania – La dialettica dello spirito tedesco – La crisi della cultura – L’idea Europa – Nota bio-bibliografica