Italia provvisoria. La transizione permanente. Vincere la sindrome dell'incompiutezza Stampa

Andrea Amata

Italia provvisoria. La transizione permanente. Vincere la sindrome dell'incompiutezza

Nuove Idee, pagg.180, Euro 13,00

 

  IL LIBRO - Il «sistema-Italia» sembra afflitto dalla sindrome dell'incompiutezza, logorato da una transizione permanente e da annunci senza effetto che echeggiano dagli anni Ottanta e Novanta. L'assenza di identità certifica una politica evacuata, smarrita e senza riferimenti. La complessità delle questioni aperte dalla globalizzazione nel rapporto con l'identità nazionale, nella gestione della flessibilità lavorativa, nella risposta al disagio sociale e nell'accoglienza razionale del fenomeno immigratorio, nella sua duplice vocazione di risorsa e inquietudine, esige un'attenta riflessione. L'auspicio è che si porti a conclusione la transizione per conferire compiutezza al «sistema-Italia», per arginare la frantumazione partitica e per rendere permanente la decifrazione del processo politico non più esitante o dilatorio. Occorre uscire dalla «sindrome dell'incompiutezza» consacrando l'irreversibilità del bipolarismo. La Destra deve partecipare alle sfide della contemporaneità, incaricandosi di un impegno non residuale o marginale e osservando l'etica della responsabilità per conseguire la valorizzazione dell'identità nazionale nella sua propensione dinamica. L'obiettivo è di andare «oltre la transizione permanente» per realizzare il cambiamento, piuttosto che declamarlo, delineando una moderna intelaiatura istituzionale nell'interesse del «sistema-Italia».

 

  DAL TESTO - "La transizione, come fermentazione di una trasformazione, ha una sostanza innovativa già inclusa in nuce nel suo processo. Nella transizione è radicata una fisiologica e irrevocabile espressione dinamica , perché non si può interdire il progresso. Essa assume una connotazione negativa, quando indossa le vesti di una incertezza eccessiva, di un vuoto che disancora dai riferimenti. La transizione dovrebbe essere semplicemente la bocca che annuncia il cambiamento e non prolusione perenne del suo incedere. La transizione, avendo desinenza in «-zione», esprime un'assonanza con termini quali: globalizzazione, trasformazione, digitalizzazione, innovazione, immigrazione, individualizzazione. Sono tutte definizioni che evocano un processo, non un evento, e come tale nella loro intrinseca dinamicità sfuggono al perimetro di una stabilità cognitiva".

 

  L'AUTORE - Andrea Amata (Atina, 1975) si è laureato in Scienze politiche presso la "LUISS" Guido Carli di Roma. Ha pubblicato Globalizzazione e terrorismo, immigrazione e nuove tecnologie (Nuove Idee, 2005) e La Destra per un'Italia attiva (Nuove Idee, 2006). Collabora con le cattedre di Dottrina dello Stato della "LUISS" Guido Carli di Roma e di Storia delle dottrine politiche dell'"Università degli Studi del Sannio". Cultore della materia in Analisi delle politiche pubbliche. Scrive per il periodico culturale "La Destra".

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Gianfranco Fini - Introduzione, di Fabio Torriero - 1. Quale transizione? - 2. La modernizzazione della politica - 3. «Outing politico»: le istituzioni allo specchio - 4. La transizione istituzionale permanente - 5. La Casa delle libertà: transizione verso l'unità? - 6. Transizione = Precarietà? - 7. I demos della comunità politica e il fenomeno immigratorio - 8. Conclusioni - Postfazione, di Fabio Granata

 

  Il volume è pubblicato dall’Editrice Nuove Idee, viale delle Medaglie d’Oro, 73 – 00136 Roma. Tel. 06/45468600.