La Gladio rossa e l'oro di Dongo Stampa

Roberto Festorazzi

La Gladio rossa e l'oro di Dongo

Il Minotauro Editore, pagg.212, Euro 13,00

 

festorazzi_gladio  IL LIBRO - Dopo quasi dieci anni dalla pubblicazione dei Veleni di Dongo, libro-inchiesta sui drammatici eventi accaduti attorno all’epilogo di Mussolini (ripubblicato in seconda edizione dal Minotauro nel 2004) l’Autore torna sull’argomento ampliandone e sviluppandone le intuizioni. L’obiettivo di questo volume è quello di onorare un debito di verità, giungendo a chiarire la catena delle responsabilità oggettive nei molti, efferati delitti compiuti nello scenario post-insurrezionale. Con il furto dell’oro di Mussolini, il Pci ha costruito il perno sul quale ha edificato la propria potenza finanziaria, poi incrementata tramite i flussi di denaro sovietici. Retto dalla diarchia Togliatti-Longo, il Pci si è imposto fin dall’inizio come partito di lotta e di governo innervato da milizie combattenti di estrazione partigiana, aduse alle tecniche della guerriglia e alle logiche della guerra civile apprese in Spagna. Con Dongo, e dopo Dongo, il Pci è riuscito a mantenersi arbitro della vita politica, sotto il ricatto del suo possente apparato paramilitare, sotto la continua minaccia della sovversione, grazie alla sua forza finanziaria e quale detentore monopolista della “tavola della legge” dei valori repubblicani e antifascisti.
L’Autore fa luce su questo scenario rinunciando al patetico ricorso alla foglia di fico del politically correct…

  DAL TESTO - "[...] dopo aver letto il mio libro I veleni di Dongo, Seniga cominciò a telefonarmi, fornendomi indicazioni precise e incitandomi a continuare il lavoro iniziato. L'ex primo collaboratore di Secchia sollecitò più volte chi scrive ad approfondire i fatti, sostenendo in qualche modo come le radici della cosiddetta "Gladio Rossa", ossia l'organizzazione paramilitare del Pci che operava sulla base di direttive insurrezionali continuamente aggiornate, affondassero nei fatti di Dongo. Seniga collaborò fornendo preziose informazioni per la ricostruzione della struttura segreta che agiva nel retroscena, ossia parallelamente alla vita parlamentare e democratica del Pci. Il vice di Secchia dichiarò di avere avuto cognizione diretta dell'esistenza di «un apparato di riserva» i cui dirigenti nazionali erano Togliatti, Secchia, Cicalini e Fedeli".

  L'AUTORE - Roberto Festorazzi è nato a Como nel 1965. Laureato in scienze politiche, giornalista professionista, sposato, con due figli, per dieci anni è stato redattore di Avvenire e si occupa prevalentemente di storia contemporanea. Ha scritto e scrive per quotidiani e settimanali, tra cui Il Giornale, Il Messaggero, la Repubblica, La Stampa, Il Riformista, Avvenire, Panorama, Libero e Gente. Tra i suoi numerosi libri, il bestseller “I veleni di Dongo” (Il Minotauro, 1996; nuova edizione 2004), “Churchill-Mussolini, le carte segrete” (Datanews, 1998), “San Donnino, cella 31” (Simonelli, 1999), “La pianista del Duce” (Simonelli, 2000), “Starace” (Mursia, 2002), “La regina infelice” (Mursia, 2002), “Laval-Mussolini, l'impossibile Asse” (Mursia, 2003), “Farinacci” (Il Minotauro, 2005), “D'Annunzio e la piovra fascista” (Il Minotauro, 2005), “La Gladio rossa e l'oro di Dongo” (Il Minotauro, 2005), “Mussolini e l'Inghilterra” (Datanews, 2006), “Bruno e Gina Mussolini. Un amore del Ventennio” (2007), “Il segreto del Conformista” (Rubbettino, 2009).

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Introduzione - Ringraziamenti - Capitolo I. "Villa Triste" e la macchina del terrore - Capitolo II. L'ombra di Longo sull'uccisione del capitano "Neri" - Capitolo III. L'ineffabile "Nicola" - Capitolo IV. "Lince" e la sua banda - Capitolo V. Le sentenze di morte della "Volante Orazio" - Capitolo VI. L'"uomo senza volto" scrive da Varsavia - Capitolo VII. "Mirka" e i suoi fratelli - Capitolo VIII. L'enigma del tenente "Yorik" - Capitolo IX. L'arresto di "Neri" inceppa la resistenza - Capitolo X. Un velo d'oro e di bugie sulla caduta del "Tomasic" - Capitolo XI. Il tradimento di Gorreri - Capitolo XII. Tomba d'acqua per "Gianna" - Capitolo XIII. L'assassinio di Annamaria Bianchi - Capitolo XIV. «Se non parlano i morti, parleranno i vivi» - Capitolo XV. La strage del silenzio - Capitolo XVI. Qualcuno comincia a "cantare" - Capitolo XVII. Lo Stato batte un colpo, i servizi segreti pure - Capitolo XVIII. A Padova tutto finisce - Nota sulle fonti - Riferimenti bibliografici