Adelchi Serena. Il gerarca dimenticato Stampa

Walter Cavalieri – Francesco Marrella

Adelchi Serena. Il gerarca dimenticato

Edizioni GTE, pagg.270, Euro 30,00

 

cavalieri_adelchi_serena  IL LIBRO – Questo libro nasce dall'esigenza di colmare un inspiegabile vuoto conoscitivo sulla figura di Adelchi Serena, "gerarca dimenticato" dalla storiografia del fascismo nazionale e locale, nonostante egli abbia ricoperto un ruolo decisivo soprattutto nei delicatissimi primi due anni di guerra.

  Grazie alla consultazione di molteplici archivi e dall'esame delle sue carte private, siamo oggi in grado di ricostruire finalmente la sua intera vicenda umana e politica sulla scorta di documenti in massima parte inediti.

  Senza mai trascurare l'evoluzione del contesto storico, il personaggio viene infatti seguito fin dalle sue esperienze giovanili, passando attraverso la sofferta prova della Grande Guerra, le lotte di potere all'interno del fascismo abruzzese, il suo lungo impegno come podestà dell'Aquila e la progressiva ascesa ai vertici del fascismo italiano, fino alla carica di segretario nazionale del P.N.F. e emerge un ritratto per certi aspetti sorprendente: personalità ricca di contraddizioni, Serena è un autoritario dallo spirito ironico, un silenzioso amministratore che vorrebbe sovvertire lo Stato, un fervente sostenitore delle guerre coloniali che non condivide il razzismo biologico, un fascista ortodosso che avversa il nazismo fino ad essere indicato dai servizi segreti americani quale proprio informatore.

  Esautorato dal potere da gruppi di pressione corrotti, dopo il 25 luglio non aderisce alla Repubblica Sociale, è braccato dai tedeschi e collabora con la Resistenza romana. Processato e assolto nel dopoguerra, si ritira a vita privata senza tentare nuove vie per tornare alla politica.

 

  DAL TESTO – “Questa borghesia esterofila, antisportiva e "panciafichista", conservatrice, abitudinaria e tradizionalista, che ha rifiutato più o meno manifestamente il passo e il saluto romano, l'uniforme e l'autarchia, è infatti accusata di alimentare ancora scetticismo e pessimismo, tendenza al compromesso, carrierismo. Contro questi atteggiamenti deleteri per la tenuta del fronte interno, Serena accoglie l'incitamento alla rivoluzione continua fatto anni prima da Mussolini e torna sulla linea inaugurata da Starace, ma con uno spirito e dei metodi meno rigidi. Il progetto del gerarca aquilana è insomma quello di restituire al P.N.F. la sua funzione di grande pedagogo al servizio della rivoluzione permanente fascista. Paradossalmente Serena è in un certo senso più fascista dei fascisti, perché crede che il fascismo si possa perfezionare moralizzando e combattendo lo spirito borghese.”

 

  GLI AUTORI – Walter Cavalieri è nato a L'Aquila nel 1951, si è laureato in Filosofia presso l'Università degli Studi di Perugia nel 1974, si è specializzato in Storia Contemporanea presso l'Università degli Studi di Urbino nel 1979, è docente di Scienze Umane e Storia nel Liceo Scientifico dell'Aquila. È coautore del volume "Società, politica e sindacato all'Aquila, fino al fascismo" (Roma, 1989) ed autore de "L'Aquila, dall'armistizio alla Repubblica. 1943-1944" (L'Aquila, 1994), "L'Aquila in guerra" (L'Aquila, 1997), "Tre punti e una linea" (Consiglio Regionale d' Abruzzo, L'Aquila, 2008). È autore inoltre di numerosi articoli, saggi e contributi critici pubblicati sui varie riviste abruzzesi.

  Francesco Marrella è nato a Lanciano (CH) nel 1979, si è laureato in Storia presso l'Università degli Studi dell'Aquila nel 2005, si è poi specializzato in Storia Contemporanea presso l'Università degli Studi di Siena nel 2008 con una tesi dal titolo "Giornali di propaganda per i soldati. 1940-1943".

 

   INDICE DELL’OPERA - Introduzione – La giovinezza (Un piccolo capopopolo - L'Italia in guerra - In piazza con gli interventisti - Volontario di guerra sul fronte del Pasubio - Tra gli ex combattenti) – Serena politico (Gli esordi - Tra il doppiopetto e il manganello - La marcia su Roma - "Dio non può cambiare il passato, ma gli storici sì." (Samuel Butler) - La crescita di due ras locali all'ombra di Acerbo - Serena deputato - La lotta per il potere all'interno del fascismo abruzzese - Serena podestà e federale) – Il progetto della "Grande Aquila" (Le premesse - La riforma del 1927 - La trasformazione della Città - La vocazione turistica dell'Aquila - Un bilancio della gestione podestarile - L'Aquila: un capoluogo in cerca della sua regione) - L'ingresso nella politica romana (Un giovane brillante con le giuste amicizie - Starace: il gerarca che inventa lo "stile fascista" - Serena punta in alto, senza dimenticare L'Aquila - Il satellite di Starace - Dal carteggio Serena – Starace - Dai fasti dell'Etiopia alla vergogna delle leggi razziali - Il declino di Starace) - Ai vertici del Governo e del Partito (Serena Ministro dei Lavori Pubblici – L’Italia in guerra) – Serena segretario del P.N.F. (Un uomo serio adatto ai tempi difficili - Il rimpallo delle responsabilità tra il fascismo e l'esercito - Il rilancio del partito - La guerra svuota il partito e lo Stato - L'Ufficio studi e legislazione: verso il totalitarismo? - Il partito alla prova: la sottomissione del Senato - La definitiva scomparsa di Starace dall'orizzonte politico e la sua autodifesa - L'espansione della guerra e i nuovi compiti assistenziali del partito Il "campo di concentramento" di Campagna - Primi attriti con i Tedeschi - Serena informatore degli Americani? - La lotta al carovita e alla corruzione esaspera lo scontro con lo Stato - Il gerarca sottovalutato che poteva scuotere il regime - All'improvviso... una prevedibile uscita di scena - Un testimone dell'inferno croato - Serena preferisce il "cestino del cenciaiolo" alla Repubblica Sociale - Braccato dai nazisti e processato dai liberatori) – Un ritiro a vita privata? (Ancora paladino dell'Aquila: Serena alias Palizzi e il "caso Viola" - Gli ultimi anni dell'anziano gerarca) – Bibliografia – Indici analitici