Hitler stratega Stampa

Gustavo Corni

Hitler stratega

Giunti, pagg.128, Euro 7,00

 

corni_hitler_stratega  IL LIBRO – Dallo scoppio del secondo conflitto mondiale Adolf Hitler mette da parte i panni del politico e si dedica interamente alla conduzione delle operazioni di guerra, rivelando la sua vocazione di stratega militare: un aspetto meno noto della personalità del Führer, ma strettamente connesso con il suo programma ideologico e con la sua visione della politica estera del Terzo Reich. Approfondito e di facile lettura, intenso e puntuale, il volume sgombra il campi da tanti stereotipi sulla biografia di una delle personalità che hanno segnato il XX secolo.

  DAL TESTO – “Nel corso della guerra Hitler dimostrò una notevole capacità nell'analisi della situazione militare, una grande padronanza delle nozioni strategiche e un'ampia disponibilità nei confronti delle innovazioni tecniche. Peraltro, la passione per le macchine, che aveva contraddistinto Hitler fin dall'inizio della sua vita pubblica (si pensi alla passione per le macchine sportive e per il volo), non era esente da manie o da preclusioni mentali, che ebbero notevoli conseguenze sull'andamento delle operazioni […].
  “Per fare tre soli esempi, il notevole vantaggio che le industrie tedesche detenevano rispetto a quelle inglesi e americane nel campo dei motori a reazione fu in gran parte annullato dall'ostinata decisione di Hitler di destinare il nuovo aereo supersonico Messerschmidt Me-262 (nato per essere un caccia d'attacco e quindi adatto a contrastare i bombardieri nemici che spadroneggiavano nei cieli tedeschi) al ruolo di cacciabombardiere, per effettuare azioni di rappresaglia contro i centri urbani inglesi. Quando infine, nel marzo del 1945, Hitler si convinse delle doti da caccia dell'aviogetto, era ormai troppo tardi per spezzare il predominio aereo degli Alleati.
  “Analogamente, il Führer si dimostrò insensibile alle possibili applicazioni militari delle ricerche sulla fisica atomica, campo nel quale la Germania disponeva di studiosi di fama internazionale. Riteneva infatti che la fisica atomica fosse una "scienza ebraica" e come tale indegna di essere approfondita da scienziati tedeschi.
  “Il terzo esempio riguarda le cosiddette "armi segrete", o Wunderwaffen, V1 e V2, sulle quali la propaganda del regime aveva costruito un mito, Hitler si fece convincere dall'immagine propagandistica, da lui stesso voluta, al punto di stabilire che per la costruzione in massa di questi razzi fossero destinate prioritariamente ingenti risorse, incurante dei cauti avvertimenti degli specialisti. In realtà le "armi segrete" ebbero un ruolo strategico assolutamente inferiore alle risorse investite nella loro produzione.”

  L’AUTORE – Gustavo Corni insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento. È un profondo conoscitore della storia della Germania nel ventesimo secolo. Quasi tutti i suoi libri sono stati tradotti in più lingue. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Storia della Germania. Da Bismarck alla riunificazione (Milano 19992), I ghetti di Hitler. Voci da una società sotto assedio 1939-1944 (Bologna 2001 e Londra 2002) e L’umanità offesa. Stermini e memoria nell’Europa del Novecento (a cura di, con G. Hirschfeld, Bologna 2003).

  INDICE DELL’OPERA - 1. Una politica aggressiva - 2. Lo smembramento della Cecoslovacchia - 3. Caporale e stratega - 4. Odio e ammirazione per il comunismo staliniano - 5. Lampi di guerra - 6. Il Reich in fiamme – Documenti – Cronologia - Bibliografia