Il verde e il nero Stampa

Ivan Buttignon

Il verde e il nero
Maccari, Malaparte, Soffici: i fascisti che anticiparono l'ambientalismo

Hobby & Work Publishing, pagg.253, Euro 16,50

 

buttignon_verde  IL LIBRO – Maccari, Malaparte, Soffici: tre "toscanacci" regolarmente ai ferri corti col Regime, tre sovversivi in camicia nera che si votarono non solo a deridere il Ventennio a colpi di satira ma anche ad aprire una via che poi, nel secondo dopoguerra, sarà percorsa dalla sinistra più avanzata. Forse può sembrare eccessivo indicare in questa triade i "profeti" del moderno pensiero ambientalista, eppure l'analisi storica conferma tale tesi. Dalle pagine de Il Selvaggio Maccari, Malaparte e Soffici si lanciano in una rovente polemica contro la civiltà urbana, fonte di alienazione e corruzione, in favore dell'Italia rurale e dei suoi valori più riposti. Da questa posizione ideologica e morale scaturisce un impegno operativo che ha dell'incredibile per lucidità e modernità. Occorre infatti tutelare l'ambiente, combattere gli scempi edilizi, salvare le tradizioni popolari... Tutte parole d'ordine che ritroveremo, decenni più tardi, nei programmi di Lega Ambiente e del WWF.
  Frutto di una lunga ricerca condotta sul campo, Il verde e il nero è un saggio appassionante nella sua scorrevolezza e sorprendente nei suoi contenuti. Un contributo originalissimo alla ricostruzione di un aspetto dimenticato del Ventennio fascista e, nel contempo, una cronaca avvincente delle prime battaglie di un pensiero ambientalista la cui drammatica attualità è sotto gli occhi di tutti.

  DAL TESTO – “Gli storici, De Felice in testa, definiscono gli anni Trenta il "periodo del consenso". Ma Maccari e i suoi, pur riducendo i numeri e in parte il tono polemico della loro rivista, continuano a dissentire. E intanto denigrano Hitler e il nazismo a colpi di caricature fulminanti. L'imperialismo del "baffetto di ferro" allarma Strapaese. Parlando dei tedeschi, Maccari avverte: "Negati al primato, pretendono di sostituirlo con un predominio". Forse ha già colto il senso di quanto si sta profilando. Per esempio, quando sostiene sul Selvaggio (31 marzo 1935) che "prima del '14 fu la Kultur a preparare l'esplosione tedesca; ora la Razza sta facendo altrettanto... i tedeschi hanno un gran verme che li rode, un misticismo che non fa capo alla grandezza, ma alla megalomania... Popolo dunque da compiangersi, il Tedesco... per la sua mancanza di rassegnazione. Popolo di meccanici stimabilissimi che perdono tutta la nostra stima quando vogliono fare i profeti e i legislatori... Questa singolare forma di pazzia non concede loro lucidi intervalli superiori ai vent'anni. A questo punto occorre metterli in condizioni di non nuocere...". E per finire, sullo stesso numero compare la massima, coniata all'uopo da Maccari: "Da’ tempo al tempo, non lo dare ai tedeschi".”

  L’AUTORE – Nato nel 1977, assistente e collaborator didattico nelle Università di Udine e Trieste, Ivan Buttignon è tra I più brillanti storici contemporanei dell’ultima generazione. Particolarmente interessato al Ventennio mussoliniano, è autore di apprezzati saggi monografici, tra i quali Garibaldi e la croce celtica e, per questa collana, Compagno Duce: fatti, personaggi, idee e contraddizioni del fascismo. Di Ivan Buttignon, prossimamente Hobby & Work pubblicherà Gli spettri di Mussolini, un saggio divulgativo dedicato alla storia dei simboli che hanno caratterizzato il Regime fascista.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Giorgio Galli - Prologo - Capitolo I. Il fascista alternativo - Capitolo II. "Dall'avvocatura alla caricatura" - Capitolo III. La via per l'Eden - Capitolo IV. Il paesaggio selvaggio - Capitolo V. Una rivista verde e nera - Capitolo VI. Maccari nel dopoguerra - Capitolo VII. Tutti insieme appassionatamente - Capitolo VIII. Amici di Mino: Curzio Malaparte - Capitolo IX. Amici di Mino: Ardengo Soffici - Capitolo X. Amici di Mino: Camillo Pellizzi - Capitolo XI. Amici di Mino: Leo Longanesi - Capitolo XII. Amici di Mino: Romano Bilenchi - Capitolo XIII. Amici di Mino: Ottone Rosai - Capitolo XIV. Cartoline da Strapaese - Capitolo XV. L'ultima intervista - Epilogo - Appendice fotografica