I ragazzi della Fiamma Stampa

Antonio Carioti

I ragazzi della Fiamma
I giovani neofascisti e il progetto della grande destra 1952-1958

Mursia, pagg.304, Euro 18,00

 

carioti_ragazzi  IL LIBRO – Nei primi anni del MSI i giovani sono stati l’anima del partito. Ne hanno difeso i comizi nelle piazze, ne hanno portato la voce nelle scuole e nelle università, ne hanno pungolato i dirigenti troppo disponibili al compromesso con l’Italia antifascista. Hanno contribuito a definire l’identità missina anche sotto il profilo culturale.
  All’inizio degli anni Cinquanta, sulla spinta delle manifestazioni per Trieste, i giovani neofascisti puntano a conquistare la guida del MSI. Ma, per tentare di farlo, devono accettare di venire a patti con il leader del partito, Arturo Michelini, che insegue il progetto della grande destra: un’alleanza con monarchici, liberali e cattolici conservatori per inserirsi nel sistema e impedire l’intesa tra la DC e i socialisti. Nel MSI la convivenza tra chi sogna la rivoluzione e chi vuole andare al governo si rivela presto assai difficile. Ne nascono duri conflitti, che dividono e mandano in crisi i ragazzi della Fiamma: il dilemma tra richiamo all’eredità fascista e ricerca della legittimazione democratica segnerà tutto il percorso della destra italiana.

  DAL TESTO – “Al tempo stesso i giovani sono un grosso problema per il MSI. Con i loro proclami estremisti e le turbolenze neosquadriste, attirano sul partito i fulmini della repressione statale, fino al divieto del Congresso programmato a Bari nell'autunno del 1950 e al contemporaneo avvio del disegno di legge Scelba contro il neofascismo. Per giunta contestano i vertici della Fiamma, accusandoli di tenere un atteggiamento accomodante verso il regime democratico. I ragazzi del Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori (RGSL) del MSI sono tipi difficili da trattare. E infatti l'organizzazione passa da una polemica a un'altra, da una gestione commissariale a un'altra. Per due volte, nel 1949 e nel 1950, la sede nazionale del partito viene occupata dalle nuove leve scalpitanti, che esigono più spazio per le loro idee. Un deputato missino troppo filogovernativo, Guido Russo Perez, viene schiaffeggiato dai dirigenti giovanili. Prende piede tra i ragazzi della Fiamma il pensiero tradizionalista del filosofo Julius Evola, figura di scarsa influenza durante il Ventennio, che predica la rivolta contro l'intero mondo moderno, quantomeno dalla rivoluzione francese in avanti, nel nome di valori spirituali, aristocratici e gerarchici: una dottrina affascinante e suggestiva, ma ben difficile da applicare in pieno XX secolo.”

  L’AUTORE – Antonio Carioti, nato a Reggio Emilia nel 1961, ha esordito come giornalista alla «Voce Repubblicana» e dal 2004 lavora alle pagine culturali del «Corriere della Sera». Nel 2008 ha pubblicato con Mursia il controverso saggio Gli orfani di Salò. Il «Sessantotto nero» dei giovani neofascisti nel dopoguerra. 1945-1951, di cui questo volume costituisce il seguito. Sempre sulle vicende della destra italiana ha realizzato nel 1995 un libro intervista con Marco Tarchi, Cinquant’anni di nostalgia. È autore di varie pubblicazioni, tra cui il saggio Di Vittorio (2004) sulla figura del leader storico della CGIL, una Breve storia del presidenzialismo in Italia (1997) e il pamphlet Maledetti azionisti (2001).

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione - Nota dell'Autore - Capitolo Primo. Una battaglia chiamata «Calosseide» - Capitolo Secondo. «Figli del sole» e «visi pallidi» - Capitolo Terzo. Sangue per Trieste - Capitolo Quarto. Normalizzati - Capitolo Quinto. Il primato dell'azione - Capitolo Sesto. Scontro sulla grande destra - Capitolo Settimo. La diaspora - Note - Ringraziamenti - Indice dei nomi