I prigionieri italiani negli Stati Uniti Stampa

Flavio Giovanni Conti

I prigionieri italiani negli Stati Uniti

il Mulino, pagg.576, € 28,00

 

conti_prigionieri  IL LIBRO – Questo libro offre per la prima volta una ricostruzione storica completa della vicenda degli oltre 50.000 militari italiani catturati dagli Alleati e condotti in prigionia negli Stati Uniti. Attingendo a una grande ricchezza di fonti e testimonianze, l’autore ne traccia l’intera parabola, dalla cattura in Nord Africa e in Italia al trasferimento negli Stati Uniti, descrivendo le divisioni fra chi collaborava e chi no, il trattamento ricevuto dai prigionieri nei vari campi di internamento, il contributo che diedero allo sforzo bellico americano, l’atteggiamento dell’opinione pubblica e degli italo-americani, infine il rimpatrio. Ne emerge un quadro denso di implicazioni politiche, sociali, culturali e umane, unico nell’ambito delle esperienze di prigionia occorse nella seconda guerra mondiale.

  DAL TESTO – “Un evento grave, ricordato con ricchezza di particolari da molti prigionieri, fu quello dell'incendio e della bastonatura collettiva del 20 aprile 1944. La sera di quel giorno scoppiò un incendio nella baracca deposito vestiario del recinto ufficiali che, secondo il parere di molti prigionieri, fu molto probabilmente opera degli stessi americani. Per Angerilli all'origine della vicenda vi fu forse il fatto che gli americani equivocarono tra il Natale di Roma, ricorrenza del giorno successivo, e la marcia su Roma. Rogers, al contrario, afferma che gli autori furono alcuni ufficiali, per vendicarsi di essere stati alloggiati nel settore dei soldati. Al suono delle sirene per l'incendio circa 200 militari americani armati di mazze da baseball, sfollagente e altri bastoni, fecero irruzione nel campo prigionieri, guidati dal tenente italoamericano Russo, che pare odiasse i prigionieri. Russo, il quale aveva anche un tirapugni, avrebbe pure sparato un colpo di pistola a vuoto contro Barazzoni. Gli americani urlando picchiavano tutti i prigionieri che incontravano sulla loro strada, poi entrarono nelle baracche alla ricerca di un prigioniero con la barba. Vi furono spintoni, urla dei prigionieri, ancora colpi. Complessivamente 75 ufficiali furono feriti e 24 furono portati in prigione. Il sottotenente medico Marco Dogliotti, responsabile sanitario del settore 1, in cui c'erano 119 ufficiali, stilò il referto medico di alcuni feriti, tra cui i tenenti Siro Brogi e Dino Dini. Il capitano Alessandro Mastrini fu picchiato con particolare insistenza da alcuni soldati, che ridendo esclamavano «He is Badoglio», per la sua somiglianza con il maresciallo. Il capitano Salza e il sottotenente Stupenengo furono percossi mentre rientravano  nelle baracche, il secondo era zoppicante per una caviglia fratturata, la cui ingessatura si era rotta il giorno prima; il caposquadra Del Moro cadde ferito sui gradini della baracca. Un gruppo di soldati irruppe nella baracca 206, mentre i prigionieri andavano a letto, picchiando tutti, tra gli altri il sottotenente Angelo Rossi Espaniet e Salomone, che furono trascinati fuori. Boscolo, dopo essere stato picchiato, fu portato in prigione, da dove sentì le urla dei prigionieri. Poi arrivò Salomone e altri prigionieri insanguinati, fasciati, incerottati.”

  L’AUTORE – Flavio Giovanni Conti studioso di storia contemporanea, si occupa da anni del tema della prigionia nella seconda guerra mondiale, su cui ha scritto vari saggi e articoli. Per il Mulino ha pubblicato I prigionieri di guerra italiani, 1940-1945 (1986).

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione - Parte prima - I. La cattura - II. Il viaggio e l'arrivo negli Stati Uniti - III. I negoziati - IV. L'organizzazione e l'utilizzo - V. Il trattamento - VI. Le fughe - VII. Le cause di morte - VIII. L'opinione pubblica americana - IX. Gli italoamericani e i prigionieri - Parte seconda - X. Costruzione e organizzazione dei campi di detenzione - XI. Camp Clark, Missouri - XII. Camp Crossville, Tennessee - XIII. Camp Florence, Arizona - XIV. Camp Weingarten, Missouri - XV. Camp Monticello, Arkansas - XVI. Camp Como, Mississippi - XVII. Camp Hereford, Texas - XVIII. Fort George G. Meade, Maryland - XIX. Fort Wadsworth, New York - XX. Camp John T. Knight, Oakland, California - XXI. I campi nelle Hawaii - XXII. Il rimpatrio – Conclusioni - Sigle e abbreviazioni – Note - Appendici - Indice dei nomi - Referenze fotografiche