La memoria negata Stampa

Pucci Cipriani

La memoria negata
Appunti per una storia della tradizione cattolica in Italia

Edizioni Solfanelli, pagg.440, € 25,00

 

cipriani_lamemorianegata  IL LIBRO – Via via che si procede nella lettura del libro ci si rende conto che si sta facendo, insieme all'autore, un cammino appassionante con un uomo appassionato della Vita, che sa essere, da buon toscano, di lingua tagliente, ma che non scorda mai di guardare ai fatti, di usare il cervello, di ragionare e di custodire il passato, la tradizione, perché ha ben chiaro che si sta gettando via un patrimonio inestimabile, che seppe costruire cultura e splendori d'arte e di civiltà, alla luce della Fede cattolica, e nella fedeltà alla Chiesa, Santa e Sposa di Cristo, nonostante i mille errori degli uomini peccatori che la compongono.
  Nella novella società progressista, in cui gli efebi sculettanti ormai pontificano e pretendono di dettar legge, sapere e "nuova morale", Pucci non si rinchiude in uno sdegnoso silenzio, perché, come tutti i veri uomini, il nostro Autore è un combattente.
  In queste pagine non si celebra la Tradizione con quello stile ampolloso a cui ci hanno abituato i mille anniversari celebrativi di eventi "storici", più o meno manipolati o inventati tout court, in cui i nostri politici professionali sguazzano.
  La Tradizione che si celebra è quella che vivifica la “iuventutem”, e che un grande teologo, Toscano come l’Autore, ha definito “vita e giovinezza della Chiesa”.

  DAL TESTO – “Bisognerebbe correggere quell'immagine dell'uomo della Tradizione che, secondo una certa ricorrente iconografia caricaturale, lo vorrebbe legato alle parrucche e alla cipria, una sorta di cortigiano amante dei minuetti, delle damine, delle carrozze e degli strascichi, insomma qualcuno che tende a "conservare" tutto, non tanto l'antico quanto il vecchio, la muffa, quando in questo mondo ormai c'è ben poco che meriti di essere conservato. E perfino nel mantenimento dell'ordine bisogna stare attenti: l'ordine dell'uomo tradizionale non è l'ordine giacobino, quello napoleonico o quello dei carrarmati sovietici e del mondialismo che divinizza Mammona, ovvero il Mercato, personalizzandolo: "Il Mercato soffre", "Non fa bene al Mercato", "Il Mercato si vendica", "Bisogna aiutare il Mercato", ecc. ecc.
  “"Viva Dio, la Patria, il Re" è il grido di battaglia degli Insorti e dei "Briganti" lealisti. Dio: è quello dei nostri avi che, attraverso l'Incarnazione del Suo Divin Figliolo, ha redento il mondo; la Patria è quella in cui crede il Comandante vandeano Françoise-Athanase Charette de La Contrie: «Per noi la Patria sono le nostre case, le nostre terre, i nostri cimiteri, le nostre famiglie. La differenza tra noi e i giacobini è questa: noi la nostra Patria l’abbiamo sotto i piedi, loro ce l'hanno in testa.» Infine la Monarchia, il Re; una Monarchia tradizionale che abbia, come filtro tra il Re e il popolo, i corpi intermedi della società (i “Fueros” secondo la dottrina della "Monarchia Tradizionale" di Elías de Tejada) ovvero la Famiglia, i Comuni, le Corporazioni, i Conventi, le Confraternite, quindi non un potere assoluto ma mediato. Infine il Re che deve governare secondo i principi del Diritto naturale e che deve avere sia una legittimità di origine che una legittimità di esercizio e quello che maggiormente conta, in politica, è proprio la legittimità di esercizio; in altre parole si può appartenere alla Famiglia Reale ma non si è Re se non ci si comporta da Re. Gli esempi non mancherebbero.”

  L’AUTORE – Giuseppe Cipriani (Pucci), scrittore e giornalista, editore e direttore di “Controrivoluzione”; editorialista dei quotidiani “Il Secolo d’Italia”, “La “Gazzetta Ticinese” e “Il Giornale della Toscana”; vaticanista e inviato speciale di “Candido” (Puccio C. Vannetti), ha collaborato a “Il Recensore”, organo ufficiale del MAC (Movimento Anticomunista Cattolico) e dei Centri Sturzo della Toscana; “Firme Nostre”, periodico letterario toscano; “La Torre”; “Dissenso”, quindicinale di politica e cultura; “L’Alfiere”, pubblicazione tradizionalista napoletana; “Corrispondenza Romana”, agenzia di stampa cattolica; “Riscossa Cristiana”, giornale on-line. Per la casa editrice Krinon ha diretto la collana “Studi e Dottrina”. È autore dei seguenti libri: Trono e Altare, Krinon, Caltanissetta 1988; “Il tiro al piccione”, in Appunti per un libro nero del Comunismo italiano di Armando De Simone e Vincenzo Nardiello, Controcorrente, Napoli 2001; L’altra Toscana. Diario di un conservatore, Controrivoluzione, Borgo San Lorenzo 2005; La “Fedelissima” Civitella del Tronto. L’ultimo baluardo del Regno delle Due Sicilie, con Massimo de Leonardis e don Giorgio Maffei, Nuova Italia Abruzzo, 2006; 1968, con Francesco Agnoli, Fede & Cultura, Verona 2008; La memoria negata, Solfanelli, Chieti 2013.

  INDICE DELL’OPERA – Presentazione, di Paolo Deotto – Introduzione, di Luciano Garibaldi - Prima parte. Le feste e i giorni – 1. 31 gennaio San Giovanni Bosco: una vita tra cielo e terra – 2. 19 marzo, festività di San Giuseppe Patrono della Chiesa e Protettore dei morenti – 3. luglio (ultima domenica) festività del SS. Crocifisso dei miracoli a Borgo San Lorenzo – 4. 10 agosto, festività di San Lorenzo: Messa nell'ottava della morte di Elisa, 2012 – 5. 7 ottobre solennità della Regina delle Vittorie: la Madonna del Rosario, anniversario della battaglia di Lepanto – 6. 2 novembre: festività dei defunti – 7. 25 dicembre: l'incanto del Santo Natale - Seconda parte. Fidem servavi – 8. Attilio Mordini: il teologo della storia che impose alla propria vita lo stigma ascetico e cavalleresco – 9. Tito Casini: il ''Virgilio cristiano" che cambiò la penna in spada – 10. Don Umberto Lenzini: l'oblato vallombrosano sposato con ''Madonna Povertà" – 11. Don Luigi Migliorini: quel diario di un parroco di campagna scritto nel Mugello sotto il sole di satana – 12. Don Rino Bresci, Gere e la resistenza, là, tra i monti del verde Mugello – 13. Mons. Luigi Stefani: quando la carità porta il cappello alpino – 14. Padre Serafino Lanzetta F.I.: il figlio di Massimiliano Kolbe – 15. Cardinale Domenico Bartolucci: il "fiero spirito fiorentino" che con la musica comunica la fede – 16. Don Mario Faggi: il priore del castello dei Medici di Cafaggiolo – 17. Don Ivo Biondi: fedele alla sua prima Messa "usque ad effusionem Sanguinis" - Terza parte. Le nostre radici – 18. Le radici della nostra Tradizione: le insorgenze popolari toscane dei ''Viva Maria" per la restaurazione del Trono e dell'Altare! – 19. Da "L'altra Toscana" a "La memoria negata" – 20. Figure e figuri – 21. Oriana Fallaci, Riccardo Mazzoni ed altri – Postfazione, di Piero Vassallo - Album fotografico - L'Autore