Il padre dell'economia scientifica? Stampa E-mail

Alan Kirman

Il padre dell'economia scientifica?
Indagine su Vilfredo Pareto

Luiss University Press, pagg.139, € 11,00

 

kirman_pareto  IL LIBRO – Il contributo di Pareto all'economia è andato acquisendo popolarità nel tempo, a differenza di quanto è accaduto per la sua opera sociologica. Eppure è paradossale che gran parte di questo riconoscimento si basi su una porzione limitata dei suoi contributi maggiormente formali. L'opera di Pareto, ricca e complessa, copriva in realtà un'ampia gamma di argomenti. Nel campo della teoria economica, egli non solo esaminò la natura e l'esistenza di un equilibrio generale, ma prese in esame anche quello che oggi noi chiameremmo il problema della concorrenza imperfetta, cioè l'analisi degli interessi direttamente e consapevolmente in conflitto. Inoltre la sua preoccupazione per la verifica statistica e i suoi costanti riferimenti all'idea che le teorie economiche debbano confrontarsi con i fatti economici, come nel suo esame del problema della forma di distribuzione del reddito, sono fondamentali ai fini della comprensione del suo contributo. Lo preoccupava l'idea che la teoria economica non fosse in grado di spiegare numerosi fenomeni non perché la teoria in sé fosse inadeguata, ma piuttosto perché la teoria è solo una parte di una più ampia struttura teorica che dovrebbe contenere tutti i fenomeni sociali.
  Il saggio di Alan Kirman, che include una ampia selezione di testi paretiani di difficile reperibilità, e scritti mai tradotti prima in italiano di Joseph Schumpeter, John S. Chipman e Renato Cirillo, indaga la figura del grande studioso italiano, analizzando in profondità le molte sfaccettature del suo pensiero, e fornendo una introduzione nuova e completa alla sua figura e alla sua opera.

  DAL TESTO – “Sin dagli esordi Pareto era preoccupato dall'idea di economia come sistema completo e dall'interazione tra i vari settori dell'economia. In questo egli era perfettamente in linea con l'approccio sviluppato da Walras e, lungi dall'analisi predominante dell’”equilibrio parziale” del suo contemporaneo inglese Marshall, il quale sostanzialmente esaminava il mercato di ogni singolo bene, considerandolo in maniera isolata. Marshall non mirava a spiegare come in economia tutti i mercati dei diversi prodotti potessero essere tra loro contemporaneamente in equilibrio: limitando l'attenzione a ciò che succede su un unico mercato, poteva affrontare un problema decisamente più semplice. Marshall scriveva in termini comprensibili al lettore colto, ma non esclusivamente specialista e questa, in parte, fu una delle ragioni dell'ampio successo di cui godette. In questo Marshall fu più un uomo del suo tempo rispetto a Pareto, dal momento che l'uso dell'analisi matematica astratta in economia è andato diffondendosi solo negli ultimi cinquant'anni, molto dopo la morte di Pareto.
  “Pertanto quando Pareto si addentrò in questo campo, il suo progetto risultò sensibilmente in anticipo sui tempi. Nella sua opera puramente teorica egli era interessato a produrre modelli rigorosi ma parsimoniosi di comportamento economico individuale, e quindi a costruire da questi un modello dell'economia nel suo insieme. Era interessato ai "punti di quiete" del suo Sistema e alle loro caratteristiche di welfare. Ciascuna di queste affermazioni merita una spiegazione. In primo luogo, cosa s'intende per "modello di comportamento economico"? Quando gli economisti parlano di comportamento economico, essi intendono in realtà le scelte economiche. Per dire quali scelte opererà una persona, dobbiamo prima comprenderne le preferenze. L’idea è molto semplice: un individuo sceglie l'opportunità che preferisce in funzione della sua disponibilità economica. Questa affermazione è chiaramente tautologica, in quanto stiamo affermando che le scelte non fanno altro che portare alla luce le preferenze di un individuo. Tuttavia se riteniamo che le scelte delle persone debbano mostrare un certo grado di coerenza, dobbiamo formulare delle ipotesi sulle preferenze.”

  L’AUTORE – Alan Kirman, Ph. D. a Princeton, è Professore emerito di Economia presso la Aix-Marseille Université, e presso la École des hautes études en sciences sociales di Parigi. Membro dell’Institut Universitaire de France, è stato Professore di Economia alla Johns Hopkins University, all'Université Libre di Bruxelles, alla Warwick University e allo European University Institute di Firenze. È inoltre fellow della Econometric Society, della European Economic Association e membro dell’Institute for Advanced Study di Princeton. Vincitore dello Humboldt Prize in Germania, è autore e curatore di numerosi libri e di oltre 150 articoli brevi su riviste internazionali.

   INDICE DELL’OPERA – Vilfredo Pareto e i suoi contributi all'economia - La fama di Pareto in economia - La vita di Pareto: una breve presentazione - Il Cours - Il Manuel - Altri contributi di Pareto – L’opinione di Pareto sul socialismo – L’utilità ordinale e l'utilità misurabile - Competizione imperfetta – L’efficienza o l’”ottimalità di Pareto” - Distribuzione del reddito, la "legge di Pareto" - Economia e fisica: l'opinione di Pareto – L’economia e il suo rapporto con le altre scienze sociali – Conclusioni – Bibliografia essenziale - Antologia degli scritti di Vilfredo Pareto (Intorno ai trattati di commercio - Perché l'economia politica non gode favore presso il popolo? – L’insegnamento dell'economia politica - Liberalismo transigente ed intransigente - Ricchezza e democrazia - A Benedetto Croce - La crisi monetaria) – Appendice (Vilfredo Pareto (1848-1923): l'uomo, il teorico, il sociologo, di Joseph Schumpeter (1949) - L'eredità di Pareto, di John S. Chipman (1976) - Vilfredo Pareto è stato davvero un "precursore" del fascismo?, di Renato Cirillo (1983))