Il serpente di Dio Stampa

Nicolai Lilin

Il serpente di Dio

Einaudi, pagg.343, € 20,00

lilin serpente  IL LIBRO – «Due teste diverse ma un cuore solo», dicono i vecchi di due amici come loro. Ismail impulsivo e curioso, Andrej più maturo e riflessivo. Sono cresciuti insieme in un pacifico villaggio incastonato tra i monti del Caucaso. Un antico patto, dal nome dolcissimo, lega le due comunità di quel luogo, dove musulmani e cristiani convivono in un clima di rispetto reciproco. Finché Konstantin, agente dei servizi segreti federali, sceglie proprio quel paesino come avamposto per i suoi traffici di droga. In combutta con la banda di Hassan, terrorista locale, intende costringere gli abitanti a collaborare. Per i due adolescenti il tempo dei giochi è finito. Ora si tratta di mettere in salvo quanto hanno di più prezioso, e cioè di difendere gli oggetti sacri che sigillano quella promessa di pace, di proteggerli dalle «bestie di Shaitan» come fossero parti del loro stesso corpo. Ismail e Andrej dovranno affrontare di colpo la violenza del mondo per portare a termine il compito, e comprenderne poi il fine ultimo: salvare quel «cuore solo» che da sempre li unisce, e con esso qualcosa di più. Fino a una straordinaria rivelazione che li sconvolgerà, e a cui non potevano essere preparati. A cinque anni da "Educazione siberiana", Nicolai Lilin ci consegna un romanzo travolgente, di pura fiction, radicato nella storia e nella favola. Una vicenda in cui convivono, come in una fiaba siberiana, brutalità e meraviglia. Capitolo dopo capitolo, disegna con pazienza ammaliante le vicende di ogni singolo personaggio - ciascuna quasi un romanzo a sé - per poi farle confluire tutte in uno stesso punto. Ma in questi personaggi ragazzini, nelle figure nobili dei vecchi del villaggio o in quelle spietate - e complesse - di guerrieri, ribelli, soldati e spie, ritroviamo quell'universo traboccante di storie a cui l'autore attinge sin dal suo esordio, senza mai esaurirne la potenza. Soprattutto, ritroviamo il suo talento, la sua voce mobile e feroce, la forza con cui ci trascina agli estremi opposti dell'animo umano, mostrandocene il volto più misero e quello più splendente. Finché sapremo riconoscerli, ci dice questa storia, saremo salvi.

  DAL TESTO – "- I nostri antenati, - continuò il vecchio, - hanno difeso il loro diritto di vivere ed essere liberi combattendo fianco a fianco, musulmani e cristiani, e sacrificandosi gli uni per gli altri. E anche noi dobbiamo rimanere uniti. Qualsiasi cosa ci aspetti dobbiamo accettarla, perché viene da Dio. È tempo di combattere. I ribelli sono le bestie di Shaitan, dobbiamo difenderci e proteggere a costo della vita ciò in cui crediamo. Perché Dio onnipotente e misericordioso è dalla nostra parte e con Lui al nostro fianco nulla dobbiamo temere.
  "Tutti s'inchinarono alle sue parole. Un altro anziano si alzò, lo salutò con rispetto e disse:
  "- Il caro fratello Mohamed, che Dio lo benedica per altri cento anni di vita sotto la Sua grazia, ha giustamente ricordato le origini della nostra comunità. Ma ha anche detto una grande verità: è tempo di combattere. Però, come è saggio fare prima di ogni battaglia, dobbiamo mettere sulla bilancia noi e il nostro nemico, per capire quale strategia adottare. Da quello che i ragazzi ci hanno detto, sono ventisei uomini, molto ben armati. E li sta raggiungendo un altro gruppo, non sappiamo quanto grande. Sono dei guerrieri, e noi gente di montagna. Loro non hanno niente da perdere, noi tutto: le famiglie, le donne e i bambini, che potrebbero essere presi in ostaggio o diventare oggetto della loro vendetta. Io propongo di metterli in salvo, nascondendoli nelle Grotte Nere, e affrontare il nemico prima che si avvicini al villaggio, assaltandolo di sorpresa per strada.
  "Alcuni uomini presero a discutere sottovoce, valutando la fattibilità di quell'azione, finché un'altra voce autorevole non spense il brusio:
  "- Ha ragione il fratello Ignat, che Dio benedica lui e la sua famiglia. Se riuscissimo a portare la battaglia fuori dal villaggio ne eviteremmo la distruzione e daremmo alle donne e ai bambini il tempo per salire alle Grotte. Io proporrei di dividerci in tre gruppi. Dieci uomini accompagnano donne e bambini alle Grotte Nere e rimangono con loro finché qualcuno di noi non va a chiamarli. Se dopo qualche giorno non è arrivato nessuno, devono spostarsi da lì, aggirando la montagna e scendendo dall'altra parte, verso i nostri fratelli della pianura. Il secondo gruppo rimane a sorvegliare il villaggio, pronto a difenderlo. Il terzo si muove verso il bosco, dove adesso dovrebbero trovarsi i ribelli..."

  L'AUTORE – Nicolai Lilin è nato nel 1980 a Bender, in Transnistria, vive in Italia dal 2003 e scrive in italiano. Presso Einaudi ha pubblicato i romanzi "Educazione siberiana" (2009), tradotto in ventitré Paesi, "Caduta libera" (2010 e 2011), "Il respiro del buio" (2011 e 2013), "Storie sulla pelle" (2012 e 2013), "Il serpente di Dio" (2014) e "Trilogia siberiana" (2014, che raccoglie "Educazione siberiana", "Caduta libera" e "Il respiro del buio"). Da "Educazione siberiana" Gabriele Salvatores ha tratto un film, interpretato tra gli altri da John Malkovich e prodotto da Cattleya con Rai Cinema, uscito nel 2013.

  INDICE DELL'OPERA – Capitolo primo - Capitolo secondo - Capitolo terzo - Capitolo quarto - Capitolo quinto - Capitolo sesto - Capitolo settimo - Capitolo ottavo - Capitolo nono - Capitolo decimo - Capitolo undicesimo - Capitolo dodicesimo - Capitolo tredicesimo