Apologia dei cavalieri templari Stampa E-mail

Michele Raffi

Apologia dei cavalieri templari

Mursia, pagg.114, € 13,00

raffi templari  IL LIBRO – La soppressione dell'Ordine dei Templari, avvenuta agli inizi del XIV secolo con bolla papale, non è stato solo uno dei più oscuri momenti del Medioevo, ma anche una vicenda giudiziaria che per caratteristiche ed effetti si può paragonare ad altri grandi processi politici.
  Mai nessun Ordine cavalleresco nella storia fu così potente quanto lo fu il Tempio agli albori del Trecento, mai un'utopia fu tanto vicina alla sua realizzazione, eppure mai un'illusione si consumò tanto in fretta. I Templari hanno insegnato, con il sangue, con le vergognose confessioni loro estorte dai giri di corda imposti dal potere e dai processi farsa cui furono sottoposti, che l'Oriente non è un luogo, ma una condizione dello spirito, un cammino che non conosce la fine.
  Michele Raffi rilegge la vicenda dalla prospettiva inedita del giurista: le accuse, le violazioni procedurali, i processi e le sentenze. Il risultato è un saggio documentato, che rilegge l'intera vicenda dimostrando come la condanna dei Templari sia stata un'ingiustizia, grave e palese, verso un Ordine benemerito nella Storia della Chiesa. Un riesame degli atti promosso da un laico che ha a cuore la verità storica.

  DAL TESTO – "I Templari, pur essendo sempre stati rispettosi dei canoni dell'ortodossia cattolica, furono tacciati di eresia. Li si accusò, in particolare, di rinnegare Gesù Cristo e la Vergine Maria, di sputare sulla Croce, di praticare la sodomia, di intrattenere relazioni privilegiate con gli infedeli, di scambiarsi baci osceni e di adorare una divinità chiamata «Baphomet».
  "Le deposizioni erano discordanti circa la sua forma: a volte si trattava di una vecchia pelle umana imbalsamata, a volte di un teschio, a volte di una pittura murale o eseguita su trave lignea, a volte di una testa con gli occhi sfavillanti, a volte di un busto barbuto, a volte di una testa di caprone, a volte di un gatto.
  "Secondo alcune confessioni l'idolo poteva determinare la fioritura degli alberi, secondo altre poteva produrre ricchezze, secondo altre ancora poteva fornire oracoli.
  "Queste discrepanze sono riconducibili al fatto che, per timore della tortura o per farla cessare, i Templari erano disposti a confessare «tutto e il contrario di tutto».
  "Destituita di ogni fondamento è anche l'accusa di intese con i musulmani, dal momento che la maggior parte delle tregue e degli accordi negoziati con essi furono siglati da re e da nobili cristiani, non dai Templari.
  "L'aver rinnegato Cristo e l'aver sputato sulla Croce sono i capi d'imputazione maggiormente documentati nelle fonti processuali."

  L'AUTORE – Michele Raffi (1968-2013), laureato in Giurisprudenza con lode all'Università di Bologna, procuratore legale dal 1996 e avvocato dal 1997, giurista e ricercatore di Storia del Diritto, è stato collaboratore delle cattedre di Diritto commerciale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna e ha insegnato Diritto privato e d'autore dal 2001 al 2006 presso l'Università di Urbino Carlo Bo - Corso di Laurea Triennale di Comunicazione pubblicitaria.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Franco Cardini - Introduzione - Capitolo Primo. Le accuse (Presentazione dell'argomento oggetto dell'indagine e contestazione nel merito delle accuse) - Capitolo Secondo. I processi (Contestualizzazione della vicenda e panoramica dei processi che si svolsero nei singoli regni, nei potentati europei e a Cipro) - Capitolo Terzo. Le illegalità (Analisi delle violazioni del Diritto canonico sistematicamente compiute durante l'intera vicenda processuale) - Conclusioni – Postfazioni - Tra leggenda e umanità, i Cavalieri che arrivarono a un passo dall'utopia, di Gerardo Picardo - Gli scritti di Michele Raffi e la misteriosa pietra rossa della Cappella di Rosslyn, di Sir Ian Sinclair - Note - Bibliografia