L'Anello della Repubblica Stampa

Stefania Limiti

L'Anello della Repubblica
La scoperta di un nuovo servizio segreto
Dal Fascismo alle Brigate Rosse


Chiarelettere, pagg.XVIII-337, € 16,00

 

limiti anello  IL LIBRO – Una scoperta per caso. Un servizio segreto di cui nessuno ha mai saputo nulla, venuto fuori dagli archivi del Viminale. Una storia tutta italiana, quali incredibile. Il "noto servizio" o "Anello" è una struttura occulta che ha avuto un ruolo decisivo nella storia della Repubblica. Compito principale: ostacolare le sinistre e condizionare il sistema politico con mezzi illegali, senza sovvertirlo. Non è stata una meteora: ha operato dal 1945 fino agli inizi degli anni Ottanta, alle "informali" dipendenze del capo del governo.
  Creato per volontà dell'ex capo dei servizi segreti fascisti (!), il generale Mario Roatta, già condannato per l'omicidio dei fratelli Rosselli, e poi gestito da Adalberto Titta, un ex repubblichino, l'Anello fu appoggiato dalla Cia e costituito da ex ufficiali badogliani, imprenditori, faccendieri, giornalisti. Tutto in collaborazione con la malavita e la mafia.
  Seguendo le tracce del "noto servizio", il libro rivela il coinvolgimento di questa struttura in tre episodi fondamentali: la fuga del nazista Kappler dal Celio, frutto di un accordo tra governo italiano e tedesco; la trattativa del Vaticano con le Brigate rosse per la liberazione di Aldo Moro; l'accordo con la camorra per la liberazione dell'assessore democristiano Ciro Cirillo.
  Testimoni e preziosi riscontri sui documenti che Aldo Giannuli ha scoperto nel 1996 indagando sullo stragismo nero confermano quella che fino a ieri era solo un'ipotesi: la "sicurezza" della nostra Repubblica nasce in continuità con il fascismo, è controllata dagli americani, e affidata a personaggi senza scrupoli e spesso coinvolti con la criminalità. Complice la Democrazia cristiana. Andreotti sapeva, ma anche Moro e Craxi. Noi no. Ecco le prove.

  DAL TESTO – "Ma l'Anello non si sarebbe limitato a entrare in azione durante il caso Moro. A detta di una fonte interna alla struttura, già nel 1977 si sarebbe svolta a Bari, nella lussuosa villa di un politico, una riunione segretissima tra Titta, alcuni suoi fidati collaboratori e importanti funzionari dell'amministrazione statunitense e italiana: era settembre e il consesso si riunì all'incirca alle 9 di sera, protetto da guardie esperte messe a presidiare ogni angolo di quel luogo rimasto ignoto. L'oggetto dell'incontro era la supervisione della situazione italiana e, in particolare, delle mosse politiche di Aldo Moro, considerato non affidabile e pericoloso per la stabilità degli interessi statunitensi. Secondo la mia fonte quell'incontro dette il via all'operazione Moro che sarebbe avvenuta «secondo la solita strategia, cioè appena si sarebbe presentata la situazione favorevole». Non ne sappiamo di più, purtroppo, ma è evidente che la faccenda, oltre a richiamare le modalità del Doppio livello (far fare ad altri le azioni destabilizzanti), confermerebbe la dimensione internazionale dei compiti svolti dall'Anello e la totale permeabilità dei nostri apparati di intelligence, regolari o non, all'influenza straniera, questione del resto comprovata da saggi di analisi e da numerose testimonianze (si pensi a quella del generale Maletti da Johannesburg). Stranamente, ma è una pura coincidenza territoriale, tra le diverse segnalazioni precedenti al rapimento di Aldo Moro, una arrivò proprio dalla zona pugliese. Il 16 febbraio Salvatore Senese, detenuto a Matera, disse di aver saputo che sarebbe avvenuto qualcosa al politico Dc: la «soffiata» arriva al centro dei servizi di Bari, area dove Moro si recava spessissimo perché era il suo collegio elettorale, ma fu «congelata». La sede centrale del Sismi ne fu informata solo la mattina del 16 marzo 1978, il giorno del rapimento."

  L'AUTRICE – Stefania Limiti è nata a Roma ed è laureata in Scienze politiche. Giornalista professionista, ha collaborato con varie testate, in particolare con il settimanale «Gente», su temi di attualità e di politica internazionale. Inoltre ha lavorato per «l'Espresso», «Left», «La Rinascita della Sinistra» e «Aprile». Segue con molta attenzione la questione palestinese e ha scritto "I fantasmi di Sharon" (Sinnos, 2002), nel quale ricostruisce la strage nei campi profughi di Sabra e Shatila e le responsabilità libanesi e israeliane, e «Mi hanno rapito a Roma» (Edizioni l'Unità, 2006) sulla vicenda del sequestro da parte del Mossad di Mordechai Vanunu, che mise l'Italia sotto i riflettori del mondo intero nel 1986. Inoltre ha realizzato un'inchiesta sul dossier di Bob Kennedy sull'assassinio del presidente degli Stati Uniti dal titolo "Il complotto. La controinchiesta segreta dei Kennedy sull'omicidio di Jfk" (Nutrimenti, 2012). Con Chiarelettere ha pubblicato "Doppio livello" (2013), dove ha ricostruito pezzi ancora oscuri della nostra storia attraverso la lettura delle sentenze giudiziarie e interviste ai protagonisti.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa alla nuova edizione – Prefazione, di Giuseppe De Lutiis - Nei sotterranei della Repubblica (Quel maggio del 1998: negli archivi del Viminale la storia di una struttura segreta, dalla fine della guerra al 1980. Il ruolo del generale fascista Roatta, condannato per l'omicidio dei fratelli Rosselli) - Le origini americane e fasciste della Repubblica italiana (Fascisti «riciclati» nei servizi segreti della Repubblica. La copertura americana e inglese. Nazisti nella Cia) - L'Anello e la Democrazia cristiana di De Gasperi (Otimsky, erede di Roatta. Titta, la spia occulta. Le intercettazioni di Tom Ponzi. Padre Zucca, il cappellano dell'Anello. De Gasperi e Guareschi) - Con il tacito assenso delle istituzioni (L'allarme di Forlani del 1972. I dossier di Pecorelli. Che cosa sapeva Craxi) - L'attacco alla sinistra socialista e la nuova Dc di Morani (Aiutare il Psi e tranquillizzare gli americani. Il tentativo fallito di rifondare lo scudo crociato) – L'Anello nella strategia della tensione (L'eversione nera e la protezione di Fumagalli. Un intrico di trame nere. Il «Candido» e frate Mitra) - La fuga di Stato del nazista Kappler (Un baratto inaccettabile. Un'evasione clamorosa. La verità nascosta agli italiani. La freddezza di Andreotti, l'imbarazzo di Moro) - L'Anello nel labirinto del caso Moro (Titta sapeva in anticipo di via Fani? La banda della Magliana, la 'ndrangheta e Cosa Nostra. L'Anello poteva liberare lo statista. Un miliardo di dollari: entra in scena padre Zucca con il Vaticano) – L'Anello libera Ciro Cirillo (Un altro rapimento delle Br. Tre miliardi di riscatto, metà a Cutolo. Il ruolo di Titta. La grande sceneggiata delle trattative) - Per non dimenticare (Un libro basato su documenti e testimonianze. Storia di una guerra combattuta sul nostro suolo. Penalmente il caso Anello è chiuso ma fatti e personaggi sono accertati) – Postfazione, di Paolo Cucchiarelli – Appendice - Elenco delle abbreviazioni - Bibliografia - Fonti - Ringraziamenti - Indice dei nomi