Storiacce padane Stampa E-mail

Roberto Schena

Storiacce padane
Come non costruire un partito, tantomeno il suo giornale


Magenes Editoriale, pagg.202, € 14,00

 

schena storiacce  IL LIBRO – Tra i giornalisti che hanno fondato il quotidiano "la Padania" l'autore di questo volume, Roberto Schena, c'era. Dal 1997 al 2012 è stato prima redattore, poi caposervizio, infine caporedattore. Ha visto nascere e invecchiare precocemente un organo di stampa che avrebbe dovuto essere il prodotto culturale più importante del partito, e dare lustro all'idea di una nuovissima macroregione padana, se non a uno Stato a sé.
  La Lega avrebbe dovuto dare agli italiani una sorta di novella Svizzera, una versione aggiornata dello Stato a concezione federale, invece ha allevato una casta locale altrettanto parassitaria e partitocratica di quella nazionale di sempre. Nonostante l'ingente finanziamento pubblico spettante agli house organ del partito, "la Padania" quotidiano è stata ridotta ad asservire una mediocre partitocrazia provinciale, a dispetto dei militanti e degli elettori. Fino a non avere quasi più lettori.

  DAL TESTO – "La Padania, pur disponendo di una buona redazione, con professionisti capaci di svolgere bene il loro mestiere, non ha mai ricevuto dai vertici del partito quell'attenzione, quelle cure che meritava e che il lauto finanziamento pubblico imponeva. Al contrario, hanno sempre guardato e trattato il quotidiano con un senso di fastidio, quasi fosse un intruso, un personaggio poco affidabile, da cui guardarsi perfino.
  "Nonostante il finanziamento pubblico, il giornale era in perdita. La Lega Nord si è sempre limitata a coprire i grossi buchi di bilancio del suo quotidiano senza mai interrogarsi sui motivi di un simile insuccesso.
  "Il primo anno, le vendite del quotidiano superavano le 70.000 copie. Dopo tre anni erano già scese a 30.000, oggi sono ridotte a qualche migliaio, quando va bene. L'Editoriale Nord, l'azienda proprietaria della testata, al momento in cui scrivo, "ha avviato una comunicazione di apertura della procedura di mobilità per dieci giornalisti". Dieci licenziamenti, un terzo della redazione a casa a fare il disoccupato. Questo dopo che l'Azienda ha beneficiato quattro anni della Cassa integrazione e per due dei contratti di solidarietà, come metà stipendio pagato dall'Azienda e metà dall'INPGI, l'Istituto di Previdenza dei Giornalisti italiani. E si tratta del giornale di un partito che ha governato fino a ieri, che dovrebbe garantire il buon andamento dell'economia del Paese. Verifichiamo che non è nemmeno in grado di garantire la sopravvivenza di chi lo ha servito fedelmente. Che tristezza.
  "Da un certo momento in poi, più o meno dopo il primo triennio, è prevalsa nettamente la sensazione che alla Lega Nord non interessasse affatto possedere un proprio gioiello dell'informazione, né tanto meno che le importasse mostrare un prodotto culturale ben fatto. A quanto pare, vederlo in giro dava fastidio. I vertici della Lega non volevano un mezzo di comunicazione serio, intelligente, ammirato, invidiato, ma qualcosa di simile a un bollettino interno a uso dei militanti più assidui, per cui sarebbero bastati pochi fogli fotocopiati. Un pessimo modello di organo di partito, carta riciclata per avvolgere il nulla."

  L'AUTORE – Roberto Schena, giornalista professionista, 59 anni, è nato a Milano, dove vive e lavora. Ha iniziato come collaboratore del "Giornale" diretto da Indro Montanelli e ha scritto per numerose testate nazionali. Dal 1993 è stato redattore dell'"Indipendente" diretto da Vittorio Feltri, per il quale ha seguito le vicende di Palazzo Marino, dove allora sedeva come sindaco il leghista Marco Formentini. Era nel gruppo che nel 1997 diede vita al quotidiano organo della Lega Nord "la Padania", dove vi è rimasto per quindici anni. Sotto la direzione di Gianluigi Paragone è stato caporedattore centrale. Nel 2009 ha scritto e pubblicato "Pio XII santo?" per le Edizioni libreria Croce. È il pamphlet più polemico, su questo argomento, sulla scia de "Il manganello e l'aspersorio", scritto nel 1957 da Ernesto Rossi.

  INDICE DELL'OPERA – Prologo - Capitolo I. Il primo direttore - Capitolo II. Quelli della Messa in latino - Capitolo III. La cultura di partito - Capitolo IV. Cristianisti, ma non cristiani - Capitolo V. La rivoluzione di Paragone - Capitolo VI. Poco prima del cerchio magico - Tutto qui il profondo Nord? – Postfazione, di Pino Aprile