Astrologia e magia nel Rinascimento Stampa

Aa. Vv.

Astrologia e magia nel Rinascimento
Teorie, pratiche, condanne


Edizioni Il Campano, pagg.196, € 12,00

 

aavv astrologiaemagia  IL LIBRO – Dimenticata la facile ironia illuministica su astrologia, magia e altre superstizioni, da un secolo si è vista una rinascita degli studi storici sulle discipline e pratiche 'occulte' nell'Europa tardo medievale e moderna. In questo volumetto sono presentate alcune riflessioni su diversi temi, da diversi punti di vista e diversi filoni della ricerca in Italia e nel mondo sulla storia di tali idee e di altre pratiche analoghe: esse erano state esposte in un convegno del Centro di Alti Studi Euaristos il 21 e 22 maggio 2013.
  Hanno partecipato alla discussione Rosaria Campioni (Soprintendente ai Beni Librari in Emilia Romagna), Gabriella Poma (Università di Bologna), Leandro Perini (Università di Firenze), Marco Bertozzi (Università di Ferrara), Stefano Caroti (Università di Parma), Isabella Zanni Rosiello (Archivio di Stato Bologna), Pantaleo Palmieri, Valerio Del Nero ed altri, oltre ovviamente ai relatori.
  Fra questi Ornella Faracovi riprende il brillante stile espositivo del suo maestro a Firenze, Paolo Rossi, e segue analiticamente il testo di Tolomeo, che nel Quattrocento gli umanisti riscopriranno nell'originale volendo spesso contrapporre le sue tesi alla tradizione congiunzionistica araba. Se si è parlato giustamente di una riscoperta umanistica di Aristotele, si può accostarle una riscoperta umanistica di Tolomeo.
  Michela Pereira si è formata anche lei nella Facoltà di Lettere di Firenze ed ha insegnato lì e poi a Siena: ha sviluppato documentate autorevoli ricerche e uno speciale interesse per la storia dell'alchimia e della mistica medievale, da un punto di vista psicanalitico jungiano e di storia di genere.
  Germana Ernst si era formata a Milano con Mario Dal Pra, per passare poi da Firenze e concludere la sua carriera d'insegnamento a Roma 3: come specialista riconosciuta nelle ricerche campanelliane pubblica una rivista «Bruniana & Campanelliana» e una serie di studi ad essa collegati.
  Sulla magia naturale da Ficino a Francis Bacon, Guido Giglioni, che dopo studi di filosofia a Macerata e alla Johns Hopkins di Baltimora ora insegna al Warburg Institute di Londra, conferma la validità della linea che Rossi aveva ricostruito 'dalla magia alla scienza'.
  Franco Bacchelli, ricercatore all'Università di Bologna, si era addottorato alla Scuola Normale Superiore, dove Garin concludeva il suo insegnamento raccomandando la ricerca erudita, documentaria e 'filologica', perché specialmente in questo tipo di testi - quasi sempre coperti da un segreto prudenziale o iniziatico - essa può rivelare nuove prospettive e interpretazioni.
  Elide Casali docente di italianistica all'Università di Bologna (sede di Forlì) si era formata presso Piero Camporesi quando questi importava in Italia interesse e metodi di ricerca per ricostruire la cultura popolare.
  Sempre alla Scuola Normale, ma fra gli storici moderni e in particolare presso Adriano Prosperi, si è formato Vincenzo Lavenia che ora è docente all'Università di Macerata ed unisce la competenza dovuta ad assidue ricerche negli archivi inquisitoriali alla conoscenza approfondita delle idee e pratiche dei perseguitati.
  C'è in appendice una postilla di Paola Zambelli circa altre fonti si questa storia: non era stata letta a Forlì, ma è parsa pertinente.
  Questo tipo di ricerche storiche ha una buona tradizione in Italia, sia per l'analisi tecnica internalista (da Nallino in poi) sia per inquadrare e discutere astrologia, magia e alchimia in un contesto più ampio: tali studi italiani hanno avuto eco internazionale. Senza le edizioni di Eugenio Garin, senza gli studi suoi e di Paolo Rossi persino i best-sellers di Frances A. Yates sarebbero stati diversi e non avrebbero avuto tanti lettori in tutto il mondo, non avrebbero dunque suscitato tanti critici e tanti detrattori, che ne hanno rinnovato l'attualià e hanno resa piccante questa tematica.

  DAL TESTO – Il primo sviluppo dell' alchimia nel mondo latino medievale era avvenuto tuttavia attraverso una diffusione manifesta dei testi e delle pratiche di laboratorio. Ne sono testimonianza tanto gli scritti di autori della seconda metà del dodicesimo secolo (soprattutto il De essentiis di Ermanno di Carinzia e alcuni testi astrologici), quanto le discussioni in ambito universitario sulla realtà e sulla liceità delle pratiche trasmutatorie, e a partire dal XIV secolo le menzioni - peraltro soprattutto satiriche o denigratorie - in opere letterarie e cronachistiche. Anche la pervasiva presenza di praticanti dell'alchimia nelle città del Mediterraneo nella prima metà del XIII secolo - attestata con nomi e luoghi nell'Ars alkimie attribuita a Michele Scoto -, negli ordini mendicanti a partire dalla metà del secolo, e l'interesse per la trasmutazione da parte di teologi e di giuristi, segnalano la visibilità di questo sapere. A questa fa però da contraltare l'ombra di sospetto che lo circondava ancor prima che chiusure epistemologiche e vere e proprie condanne ne provocassero la marginalizzazione rispetto alla cultura scolastica; e la conseguente adozione di un linguaggio sempre più 'chiuso', con il ricorso alla cifra simbolica tanto nella scrittura che nelle immagini: sviluppi che segnano la definitiva sconfitta dei tentativi di farne una scientia scolastica, esemplificati da Alberto Magno (che cercò di includerla nella filosofia naturale come specialistica scientia de mineralibus), e soprattutto da Ruggero Bacone e dal Magister Testamenti (che ne colsero, il primo, e saggiarono, il secondo, le potenzialità di ampliamento dei confini della 'filosofia naturale')."

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - La significazione astrale dai greci a Giovanni Pico della Mirandola, di Ornella Pompeo Faracovi - Indagare l'occulto, trasformare il mondo. Novitas dell'agire alchemico fra Medioevo e Rinascimento, di Michela Pereira - La luce degli astri e le tenebre delle streghe in Cardano, di Germana Ernst - «A high kind of natural magic»: la magia naturale nella Sylva Sylvarum di Bacon, di Guido Giglioni – L'utilità della guerra secondo Palingenio, di Franco Bacchelli - I pronostici delle Calende. Il Muta pensiero di frate Andrea Ruota (1593) e l'astrologia popolare nel Cinquecento, di Elide Casali - Inquisitori e streghe, teologi e medici, di Vincenzo Lavenia - Postille su un dibattito e su alcune fonti trascurate per la storia della magia, di Paola Zambelli - Cronaca del Centro di Alti Studi Euaristos - Indice dei nomi