Il mio grido Stampa

Aleksandr Solženicyn

Il mio grido

Piano B Edizioni, pagg.144, € 12,00

 

solzenicyn miogrido  IL LIBRO – "Il mio grido" è una raccolta di discorsi, saggi brevi, conferenze e articoli dello scrittore russo. Il libro ripropone in Italia una serie di scritti ormai irreperibili, tra i quali il discorso che dà il titolo a questa antologia e che Solženicyn tenne nel 1974, in occasione del conferimento del premio Nobel per la letteratura. I temi che affiorano dai vari brani scelti per "Il mio grido" (tra i quali "Vivere senza menzogna", "Non aspirate a una vita facile" e "Un mondo in frantumi") sono quelli che hanno caratterizzato l'impegno civile e filosofico dello scrittore durante tutta la sua esistenza: la forza "malvagia" e spersonalizzante dei totalitarismi, l'uniformazione dell'uomo "richiesta" dalla modernità, la catastrofe incombente di una nuova guerra totale, il pericolo di nuovi fanatismi. All'umanesimo ateo Solženicyn contrappone sempre però la speranza della rinascita, di un risorgimento umano segnato dalla contemplazione di Dio e dall'accettazione di ognuno della propria responsabilità umana. Lo stile che caratterizza questi brani scelti è quello incisivo, quasi documentaristico, ma anche appassionato e incalzante, che segna tutta la produzione non-fiction dello scrittore russo.

  DAL TESTO – "Quali sono dunque esattamente il posto e la funzione dello scrittore in questo mondo crudele, lacerato e sul punto di autodistruggersi? Dopo tutto, noi non abbiamo niente a che vedere con il lancio dei missili. Noi non spingiamo neppure la più umile delle carrette a mano; noi siamo già abbastanza disprezzati da coloro che rispettano solamente il potere materiale. Non è naturale per noi ritirarsi dal gioco, perdere la fede nella perennità della bontà, nell'invisibilità della verità, e accontentarsi di partecipare al mondo le nostre riflessioni amare e distaccate? Come l'umanità sia diventata disperatamente corrotta, come gli uomini siano degenerati e come sia diventato difficile, per anime nobili e raffinate, vivere tra di loro?
  "Ma non possiamo sfuggire così facilmente. Quando si è data la PAROLA, non si può più sfuggirle. Uno scrittore non è il giudice indifferente dei suoi compatrioti e dei suoi contemporanei. Egli è il complice di tutto il male commesso nel suo paese o dai suoi compatrioti."

  L'AUTORE – Aleksandr Solženicyn (1918-2008), premio Nobel per la letteratura nel 1970, è il più importante e noto scrittore russo della seconda metà del Novecento. Celebrato narratore dopo il 1962 ("Una giornata di Ivan Denisovič" e altri racconti), viene espulso dall'URSS nel 1974 per le opere proscritte e pubblicate solo all'estero, tra cui "Arcipelago Gulag" e altri saggi dirompenti, oltre al ciclo storico-narrativo "La Ruota Rossa". Dopo un esilio di vent'anni rientra in Russia e si dedica a correggere e ultimare le proprie opere.

  INDICE DELL'OPERA – Vivere senza menzogna - Il mio grido - Un mondo in frantumi - La millenaria fede popolare - Lettera ai dirigenti dell'Unione Sovietica - Non aspirate a una vita facile