Fascisti! Stampa

Armanda Capeder

Fascisti!

Enrico Damiani Editore, pagg.240, € 18,00

 

capeder fascisti  IL LIBRO – Dare del fascista è in tempi di libera democrazia un insulto infamante. Per altro definirsi fascista è stato, nel ventennio che al fascismo si intitola e conduce alla disastrosa guerra '40-'45 che ha devastato il nostro Paese, un'esclamazione di orgoglio e di sfida.
  "Fascisti!" è il romanzo di più di una generazione perduta e di una famiglia che del fascismo attraversa le vicende, dagli esordi ciechi e ingenui fino all'epilogo della terribile sconfitta. La cronaca puntuale del drammatico destino che ha inghiottito un Paese e i suoi abitanti.
  "Fascisti!" si iscrive nella tradizione del racconto storico narrato dal basso. Da coloro che delle vicende storiche hanno vissuto gli effetti giorno per giorno sulla propria pelle, fra speranze e illusioni, cocenti delusioni e ferite.
  "Fascisti!" è il resoconto di una bambina che, sotto quel regime, si ostina a non crescere. Solo dopo la catastrofe, divenuta donna, prende la penna per riportare verità nella vulgata di luoghi comuni e demonizzazioni di quegli eventi.
  Non storia di fascisti buoni né opera revisionista. La voce di qualcuno che ha subìto l'impronta pesante della storia, il suo massacro, le sue umiliazioni, la distruzione di beni e affetti. Una voce insolita, intessuta di amore per la verità.

  DAL TESTO – "L'adesione della popolazione al Regime era corroborata dagli innumerevoli successi in ogni settore pubblico comunicati con sapiente strategia. In particolare la rapidità nelle realizzazioni dei progetti in cui i governi precedenti e soprattutto lo Stato Pontificio avevano fallito, portando come esempio la bonifica dell'Agro Pontino e la costruzione in un solo anno di nuove città come Littoria, Sabaudia, Pontinia e altre che stavano nascendo. L'orgoglio nazionale era stato esaltato tra l'altro dalle straordinarie vittorie sportive nelle Olimpiadi del '32 a Los Angeles, e dalla trasvolata atlantica di 25 idrovolanti al seguito del Ministro dell'Aeronautica Italo Balbo svoltasi nel luglio dello stesso anno, accolti come arcangeli a New York, il tutto coronato dal trionfo mondiale del giugno '34 nel campionato di calcio.
  "In un clima di così felice ottimismo non poteva mancare il sogno di nuove conquiste in terra d'Africa dove ormai restavano pochi spazi di espansione, essendo state occupate dalle potenze europee tutte le zone col sottosuolo più ricco. Restava l'Etiopia, racchiusa tra i nostri due miseri possedimenti di Eritrea e Somalia in cui le dolorose sconfitte di alcuni decenni prima, in particolare quella di Adua del 1896 ancora bruciavano sull'onore nazionale. Appariva inevitabile la decisione di Mussolini di aggiungere agli altri trionfi anche la conquista dell'impero etiopico che avrebbe permesso tra l'altro di risolvere il problema delle braccia in eccesso che aveva prodotto la dolorosa emigrazione di migliaia di nostri connazionali verso le Americhe.
  "«Solo ampliando i nostri confini» affermava Luigi ripetendo con convinzione le parole del duce, «i lavoratori italiani saranno in grado di mettere in atto le loro straordinarie capacità e finiremo di arricchire paesi stranieri con la nostra fatica in cambio di pochi spiccioli. Potranno tornare a lavorare su terre che non saranno più estero ma patria per il benessere di tutti. Indigna pensare che i maggiori ostacoli contro il diritto di espanderci per uno spazio vitale alla sopravvivenza provengano da Inghilterra e Francia, proprio loro che occupano i territori più ricchi ed estesi. È giustizia questa?
  "Il fatto che più ci danneggia è che quei maledetti hanno deciso di rifiutare l'importazione di prodotti italiani. Il risentimento della popolazione è altissimo, ma Mussolini troverà una soluzione»."

  L'AUTRICE – Armanda Capeder è autrice di significativi romanzi a carattere storico e psicologico pubblicati da Formichiere, Camunia, Virgilio, molto apprezzati da autori come Giuseppe Pontiggia, Geno Pampaloni, Paolo Mieli. Pubblicando "Fascisti!", Enrico Damiani Editore propone un romanzo di grande capacità evocativa del Ventennio fascista, delle questioni che lo hanno prodotto e di quelle aperte dalla sua rovinosa caduta.