| Mario Pedrale. Seminatore d’Oro Bianconero |
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Renato Tavella
DAL TESTO – "Indimenticabili, ma altrettanto insostituibili nella formazione del piccolo calciatore, i corretti esercizi del saper calciare il pallone contro il muro e al suo rimbalzo, del saperlo gestire con sensibilità di tocco nel pendolo a mezz'aria della forca. A ben vedere l'abc del calcio, già si è menzionato, paragonabile ai puntini e alle aste di buona memoria per imparare a scrivere. Ma così è. Imparare bene bisogna, partendo dalla scuola elementare, apprendendo la nitida grafia priva di errori grammaticali. E di questi insegnamenti, completati da molte altre esercitazioni con il pallone tra i piedi o in movimento, Mario Pedrale era in assoluto il Maestro." L'AUTORE – Renato Tavella, allievo di Mario Pedrale alla Juventus, si è distinto in campo editoriale tra gli autori sportivi più affermati. Vincitore di due edizioni del Premio Selezione Bancarella Sport e del Premio Coni, ha pubblicato numerosi libri tra cui, per la Newton Compton, "Nasce un mito: Juventus! Il romanzo della grande Juventus" e "Il romanzo del grande Torino", scritto con l'amico Franco Ossola. Per i tipi dell'Editrice il Punto - Piemonte in Bancarella ha dato alle stampe "Il calcio di Borgata. Storia del "balon" all'ombra della Mole" e "Le fatiche di Ercole", biografia di Ercole Rabitti. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Roberto Bettega – Prologo – Un paese in fondo al cuore – Una chiamata irrinunciabile – Marchini, ma anche raccattapalle – Ritratto di famiglia, di Marilena Pedrale – Viaggi in pullman, inneggiando alla Juve – Quaiot, e gli altri – Muro, forca e... capriole - Seminatore d'Oro – Il ricordo di Beppe Furino - Il ricordo di Gianluigi Roveta – Le sette vite del Gatto nero – Nel segno dei Pedralini |
IL LIBRO – Queste pagine riportano all'attenzione la figura di Mario Pedrale. Un uomo di sport che attraverso il suo silenzioso lavoro di Istruttore ha saputo raggiungere la grandezza, non soltanto per aver legato il proprio nome alla Juventus per un quarto di secolo, ma anche per essersi affermato tra i più insigni e sensibili Maestri di calcio a livello nazionale, marchiando senza ombra di dubbio un'epoca.