Un mondo senza guerre Stampa

Domenico Losurdo

Un mondo senza guerre
L'idea di pace dalle promesse del passato alle tragedie del presente


Carocci Editore, pagg.382, € 32,00

 

losurdo senzaguerre  IL LIBRO – Nel 1989, la realizzazione di un mondo senza guerre sembrava a portata di mano; oggi, oltre al terrorismo e ai conflitti locali, torna a incombere il pericolo di una terza guerra mondiale. Come spiegare tale parabola? Losurdo traccia una storia inedita e coinvolgente dell'idea di pace dalla rivoluzione francese ai giorni nostri. Da questo racconto, di cui sono protagonisti i grandi intellettuali (Kant, Fichte, Hegel, Constant, Comte, Spencer, Marx, Popper ecc.) e importanti uomini di Stato (Washington, Robespierre, Napoleone, Wilson, Lenin, Bush Sr. ecc.), emergono i problemi drammatici del nostro tempo: è possibile edificare un mondo senza guerre? Occorre affidarsi alla non violenza? Qual è il ruolo delle donne? La democrazia è una reale garanzia di pace o può essa stessa trasformarsi in ideologia della guerra? Riflettere sulle promesse, le delusioni, i colpi di scena della storia dell'idea di pace perpetua è essenziale non solo per comprendere il passato ma anche per ridare slancio alla lotta contro i crescenti pericoli di guerra.

  DAL TESTO – "[...] ai giorni nostri è diffusa una cultura che bolla l'universalismo quale strumento di legittimazione di ogni forma di sopraffazione e di violenza, e in particolare del dominio e dell'espansionismo coloniale. Di tale obiezione, però, io ho già tenuto conto allorché ho richiamato l'attenzione sul fatto che l'universalismo non va solo proclamato, va appreso; e ho aggiunto che si tratta di un processo di apprendimento che non è né agevole né indolore. Conosciamo la dialettica (da Hegel analizzata a partire in primo luogo dal bilancio storico della rivoluzione francese) in base alla quale l'universalismo può trasformarsi in empirismo assoluto, che surrettiziamente legittima e trasfigura anche l'empiria più immediata, più controversa e più inaccettabile, compreso il colonialismo di ieri e di oggi. Sennonché, l'universalismo è in qualche modo implicito nel discorso e nella comunicazione intersoggettiva in quanto tale, che per svilupparsi non può fare a meno di avvalersi di concetti generali, ai quali si finisce inevitabilmente con il rinviare anche quando si tratta di motivare un comportamento pratico. D'altro canto, l'empirismo assoluto è sempre in agguato, che si faccia professione di universalismo come di relativismo. Sì, si può rendere incessante omaggio al pensiero critico, al dubbio, all'antidogmatisrno, al problematicismo, al relativismo, ma tutto ciò può ben divenire motivo di vanto e di autocelebrazione: a partire di qui, una cultura e una civiltà determinata (quella occidentale) non ha difficoltà a rivendicare la propria superiorità rispetto a tutte le altre. Ed ecco di nuovo irrompere l'empirismo assoluto: l'omaggio al pensiero critico, al dubbio, all'antidogmatismo, al problematicismo, al relativismo sfocia esso stesso nella consacrazione di un'empiria determinata, di una cultura e civiltà determinata. E l'empirismo assoluto che trasfigura l'Occidente quale custode del pensiero critico e antidogmatico e persino del relativismo non è meno bellicista, e meno nemico della causa della pace, dell'empirismo assoluto che consacra l'Occidente quale depositario di valori universali indiscussi e indiscutibili."

  L'AUTORE – Domenico Losurdo è professore emerito all'Università di Urbino e dottore honoris causa all'Università di Niterói-Rio de Janeiro. Tra le sue opere più recenti: "Controstoria del liberalismo" (Laterza, 2010, 4 a rist.); "La lotta di classe. Una storia politica e filosofica" (Laterza, 2013, 2 a rist.); "Nietzsche, il ribelle aristocratico. Biografia intellettuale e bilancio critico" (Bollati Boringhieri, 2014, 3 a rist.); "Il revisionismo storico. Problemi e miti" (Laterza, 2015, nuova ed. ampliata).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa. L'idea di un mondo senza guerre in cinque momenti di svolta della storia contemporanea - 1. Kant, la rivoluzione francese e la «pace perpetua» (Ideale della pace e confini della res publica christiana - La genesi della «pace perpetua» - La pace perpetua dalla conservazione alla rivoluzione - Prima della rivoluzione francese: i meriti della guerra - Kant e la Germania quali campioni della «pace perpetua» - Kant contra Saint-Pierre (e il principio di intervento) - «Pace perpetua» o «monarchia universale»? - Sul banco degli imputati: Antico regime o capitalismo - L'idea kantiana di pace perpetua ieri e oggi) - 2. Fichte, la pace e l'esportazione della rivoluzione (Fichte filosofo per eccellenza della «pace perpetua» - La monarchia assoluta quale radice della guerra - La pace perpetua da utopia a programma politico - Esportazione della rivoluzione e sradicamento della guerra - «Repubblica universale» e pace perpetua: Cloots e Fichte - Esportazione della rivoluzione, girondini e giacobini - Universalismo esaltato ed espansionismo - L'ombra del 18 Brumaio sul paese della pace perpetua - «Confini naturali», coesistenza pacifica e pace perpetua - Il capitalismo-colonialismo quale causa di guerra) - 3. Pax napoleonica e guerre di liberazione nazionale (Pace perpetua o pax napoleonica? - Dalla Grande nazione alla «repubblica cristiana dei popoli» - Pace per i popoli civili, guerra ai barbari! - La guerra dalle colonie alla metropoli - Ripensare la pace perpetua alla luce di Machiavelli - Machiavelli maestro del sospetto nelle relazioni internazionali - La svolta di Fichte: abbandono o maturazione dell'universalismo? - Chi sono gli sciovinisti e i fautori della guerra? - Fichte e le rivoluzioni anticoloniali del Novecento - Fichte e la Germania dalla «pace perpetua» alla «guerra di popolo» - La pace perpetua da programma politico a utopia? - Pace perpetua e guerra di popolo da Fichte al Novecento) - 4. La pace perpetua dalla rivoluzione alla Santa alleanza (Novalis e la Santa alleanza - «Spirito borghese» e guerra nell'analisi di Hegel - Regime rappresentativo e «bollori» bellici - Come l'universalismo esaltato si rovescia nel suo contrario - Critica della «pace perpetua» e delle guerre della Santa alleanza - La pace perpetua dallo spirito oggettivo allo spirito assoluto) - 5. Commercio, industria e pace? (Washington, il commercio e le «bestie selvagge» - Constant e l'«epoca del commercio» e della pace - Sviluppo della società industriale e declino dello «spirito militare» - Trionfo delle «comunità pacifiche» e scomparsa delle razze «guerriere» - Sogno della pace perpetua e incubo dell'«imperialismo»: Comte e Spencer - Massacri coloniali e «Stati Uniti del mondo civilizzato» - L'Impero britannico garante della «pace universale»: Mill e Rhodes - Angell e il canto del cigno della pax britannica - Presagi del Novecento) - 6. Come mettere fi ne alla guerra: Lenin e Wilson (Heine, la Borsa e le «voglie imperialiste» - Marx e la «guerra industriale di annientamento tra le nazioni» - «Il capitalismo porta in sé la guerra come la nube la tempesta» - Salvemini per la guerra che «uccida la guerra» - «Realizzare la fratellanza e l'emancipazione dei popoli») - 7. 1789 e 1917: due rivoluzioni a confronto (L'anticolonialismo quale critica e autocritica - L'antidoto alla guerra: democrazia rappresentativa o diretta? - Difesa ed esportazione della rivoluzione: Cloots e Trotskij - Tradizione comunista e critica del «napoleonismo» - La mancata definitiva resa dei conti con il «napoleonismo» - Il campo della pace perpetua lacerato dalla guerra) - 8. Wilson e il passaggio dalla pax britannica alla pax americana (Il garante della pace: dall'Impero britannico - La prima breve stagione della «pace definitiva» - Una lotta prolungata tra i partiti di Lenin e di Wilson - Trionfo del partito di Wilson e «nuovo ordine mondiale» - «Ordinamento cosmopolitico» e «pace perpetua e universale») - 9. Lo «sceriffo internazionale» e la pace («Non dobbiamo aver paura di condurre guerre per la pace» - L'«internazionalismo liberale» quale «nuovo internazionalismo» - La «rivoluzione neoconservatrice» sulle orme di Trotskij - «Rivoluzione neoconservatrice» o controrivoluzione neocoloniale? - Dalla «pace definitiva» di Wilson al dileggio della «pace perpetua» di Kant) - 10. Democrazia universale e «pace definitiva»? (Il "teorema di Wilson" e le guerre delle democrazie - Il "teorema di Wilson" e le guerre tra le democrazie - L'antagonismo rimosso tra "le due più antiche democrazie" - Dittatura e guerra: un'inversione di causa ed effetto - Hamilton e Tocqueville critici ante litteram del teorema di Wilson - Le responsabilità della guerra dal colonialismo alle sue vittime) - 11. Una nuova grande guerra in nome della democrazia? («Sceriffo internazionale» e nuove forme di guerra - Pericoli di guerra su larga scala e teorema di Wilson - Teorema di Wilson e «trappola di Tucidide» - La guerra quale «continuazione della politica - L'Impero, i vassalli e i barbari - La Cina, l'anticolonialismo e lo spettro del comunismo - Una «guerra irregolare» già in corso? - Presagi del XXI secolo?) - 12. Come lottare oggi per un mondo senza guerre (Alla ricerca della mitica "Casa della pace" - L'Occidente quale Casa della limitazione della guerra? - La guerra senza limiti dalle colonie alla metropoli - La guerra dalla "natura" alla storia - Come prevenire la guerra: potere imperiale o limitazione - Chi ci proteggerà dalla «responsabilità di proteggere»? - Con quali trasformazioni promuovere la pace? - Lo Stato, la guerra e le utopie del Novecento - L'ideale della pace perpetua alla scuola del realismo politico) - Conclusione. «Pace perpetua» e tormentata marcia dell'universalità – Bibliografia - Indice dei nomi