L’inconveniente di essere nati Stampa E-mail

E. M. Cioran

L'inconveniente di essere nati

Adelphi Edizioni, pagg.187, € 18,00

 

cioran inconveniente  IL LIBRO – Con brutalità e con delicatezza, con frasi che ogni volta hanno un filo perfettamente tagliente, Cioran vaga in questo libro non già intorno ai «problemi», come fanno spesso i filosofi, ma intorno alle «cose», come fanno i pochi che pensano veramente – e, fra le tante cose, intorno a quella unica che non cesserà mai di torturarci e di travolgerci: il puro fatto di «essere nati», quella rinuncia primordiale alla possibilità che costituisce la nostra esistenza. In questo libro, più che mai prima, Cioran si avvicina a certi temi, a certi modi dei buddhisti più radicali. E forse proprio questa diversione verso l'Oriente, verso la sua asciuttezza dinanzi alle cose ultime, gli permette di trovare un passo aspramente idiosincratico, un'andatura insofferente verso tutto, soggetta però ad «accessi di gratitudine per Giobbe e Chamfort, per la vociferazione e il vetriolo». È il passo di una lunga deambulazione notturna, da cui nasce e si concatena questa sequenza di aforismi, annotazioni, aneddoti, in un tentativo di evasione «dalla Specie, da questa turpe e immemoriale marmaglia».

  DAL TESTO – "Fin dall'infanzia percepivo lo scorrere delle ore indipendente da ogni riferimento, da ogni atto e da ogni evento, la disgiunzione del tempo da ciò che tempo non era, la sua esistenza autonoma, il suo statuto singolare, il suo imperio, la sua tirannia. Ricordo con estrema chiarezza quel pomeriggio in cui, per la prima volta, di fronte all'universo vacante, non ero più che fuga di istanti ribelli ad adempiere ancora la loro particolare funzione. Il tempo si separava dall'essere a mie spese."
  "A differenza di Giobbe non ho maledetto il giorno della mia nascita; gli altri giorni, in compenso, li ho coperti tutti di anatemi..."
  "Se la morte avesse solo lati negativi, morire sarebbe un atto impraticabile."
  "Tutto è; niente è. L'una e l'altra formula arrecano uguale serenità. L'ansioso, per sua disgrazia, rimane a mezza strada, tremebondo e perplesso, sempre alla mercé di una sfumatura, incapace di insediarsi nella sicurezza dell'essere o dell'assenza di essere."

  L'AUTORE – E. M. Cioran, nato nel 1911 in Romania, è morto a Parigi nel 1995. Di lui sono apparsi presso Adelphi: "Squartamento" (1981), "Storia e utopia" (1982), "La tentazione di esistere" (1984), "Il funesto demiurgo" (1986), "Esercizi di ammirazione" (1988), "Lacrime e santi" (1990), "Sillogismi dell'amarezza" (1993), "La caduta nel tempo" (1995), "Sommario di decomposizione" (1996), "Al culmine della disperazione" (1998), "Quaderni" (2001), "Un apolide metafisico" (2004), "Confessioni e anatemi" (2007) e "Taccuino di Talamanca" (2011).