Mitologie economiche Stampa

Éloi Laurent

Mitologie economiche

Neri Pozza, pagg.127, € 14,50

 

laurent mitologie  IL LIBRO – «L'economia è diventata la grammatica della politica. Col suo uso e le sue regole condiziona il linguaggio, la parola pubblica, il cui libero arbitrio si limita ormai alla scelta del vocabolario, della retorica e dell'intonazione».
  Da questa oggettiva constatazione dello stato di cose presenti muove la riflessione contenuta in questo libro, che ha di mira un obiettivo determinato: mostrare come la grammatica economica non sia affatto una scienza o un'arte, ma piuttosto una mitologia, un credere comune in un insieme di rappresentazioni giudicate degne di fede.
  Come ogni religione e culto della fatalità, l'analisi economica mette oggi infatti in scena un universo angoscioso, fatto di vincoli, di costrizioni, di rifiuti, di punizioni, di rinunce e di frustrazioni.
  Risponde «non si può» quando i cittadini dicono «noi vogliamo». Riduce i progetti, le ambizioni e i sogni a questioni falsamente importanti: «quanto costa?», «quanto rende?».
  Segna la fine delle alternative e avvelena, infine, lo spirito democratico, poiché chi ha poteri di governo si sente obbligato a invocare le mitologie economiche per rafforzare la propria autorità e credibilità.
  Analizzando e decostruendo tre discorsi oggi dominanti che si servono di miti economici per renderci miopi rispetto alle vere sfide del nostro tempo – il neoliberismo in fase terminale, la social-xenofobia emergente e l'ecoscetticismo irriducibile – Éloi Laurent dimostra come l'economia sia una modernità superata che «pretende di essere una spinta permanente al cambiamento e alla riforma» e, invece, «racchiude gli individui e i gruppi nel mondo così com'è, screditando le dissidenze e soffocando i pensieri nuovi».

  DAL TESTO – "L'economia mitologica, nebulosa di racconti e leggende a uso sociale, inquina dunque il dibattito pubblico. Ma avvelena anche lo spirito democratico. Chi ha poteri di governo si sente obbligato a invocare le mitologie economiche per rafforzare la propria "credibilità" e dimostrare la propria serietà. Ma anche chi si pone su posizioni in apparenza lontane dagli ambienti governativi (da tempo "economizzati"), anche costoro si piegano alla nuova ingiunzione comune, tanto che non parlano più granché d'altro se non di economia. In tal modo tutti sciupano il proprio credito democratico.
  "Più che mai insomma la credibilità economica sta assorbendo la legittimità politica. L'economia - è il suo principale paradosso - è una mitologia che disillude il mondo.
  "Per grande fortuna la contestazione - sia dall'interno che dall'esterno - della "scienza economica" è in crescita, sta acquistando forza, sta guadagnando visibilità nel mondo accademico. Tuttavia questa messa in discussione non basta. Si potrebbe anche affermare che la disciplina economica, mano a mano che si scredita e scende di grado nel campo del sapere, guadagna influenza in quello della democrazia. Perché il discorso economico si è appropriato di una zona intermedia tra il campo scientifico e il dibattito politico: ha messo le tende nell'opinione pubblica, ed è da lì che bisogna farlo sloggiare per rimetterlo nella sua giusta posizione."

  L'AUTORE – Éloi Laurent è un economista francese. Membro del OFCE, professore al Sciences Po di Parigi, alla Stanford University e a Harvard. In Italia sono stati tradotti i suoi "La nuova ecologia politica. Economia e sviluppo umano" (2009) scritto con Jean-Paul Fitoussi e "L'economia della fiducia" (2013).

  INDICE DELL'OPERA – Prologo - I. La mitologia neoliberista (Un'economia di mercato dinamico poggia su una concorrenza libera e non falsata - Bisogna produrre delle ricchezze prima di redistribuirle - Lo Stato deve essere gestito come un nucleo familiare, lo Stato deve essere gestito come un'azienda - I sistemi di protezione sociale sono finanziariamente insostenibili - Le "riforme strutturali" che puntano ad aumentare la "competitività" sono la chiave della nostra prosperità - Viviamo una rivoluzione tecnologica senza precedenti, alla quale bisogna adattare senza indugio il nostro modello sociale - Non si possono cambiare le regole europee, bisogna adeguarsi a esse) - II. La mitologia social-xenofoba (I flussi migratori attuali sono incontrollabili e condurranno in breve tempo al "grande ricambio" della popolazione francese - L'immigrazione rappresenta un costo economico insopportabile - L'immigrazione genera un carico sociale insostenibile - Per ragioni culturali, è impossibile integrare socialmente gli immigrati - L'Occidente sta sprofondando in un declino ineluttabile - L'identità nazionale rischia di scomparire nella globalizzazione - Si preferiscono i "migranti" ai poveri - L'immigrazione alimenta l'insicurezza) - III. La mitologia ecoscettica (Le crisi ecologiche sono esagerate per fini ideologici (I mercati e lo sviluppo sono le vere soluzioni all'emergenza ecologica - Non si possono cambiare i comportamenti economici senza rinunciare al liberismo - L'ecologia è nemica dell'innovazione e dell'impiego - La transizione ecologica è un affare da ricchi, sinonimo d'ingiustizia sociale - I paesi in via di sviluppo non vogliono saperne della transizione ecologica, il che rende i nostri sforzi inutili - La gente pretende di voler cambiare i propri comportamenti, ma in realtà non è pronta a farlo - L'ecologia è punitiva - La transizione energetica è troppo costosa - Dato che funzionano davvero solo su scala ridotta, le pratiche ecologiche resteranno marginali) - Epilogo