Lo Stato in Dante Stampa

Hans Kelsen

Lo Stato in Dante
Una teologia politica per l'impero


Mimesis Edizioni, pagg.219, € 18,00

 

kelsen dante  IL LIBRO – Con questa importante pubblicazione si riscopre la prima opera giovanile di Hans Kelsen. Noto per la sua teoria generale dello Stato, che esclude ogni contaminazione con le altre discipline sociali, il Kelsen degli esordi si occupa invece proprio di Legge e Letteratura. In questa peculiare prospettiva, egli affronta e ripensa il "De Monarchia" di Dante e la sua grandiosa visione di una teologia politica posta a fondamento di un governo globale del mondo. Tutto ciò getta una luce completamente nuova e affascinante su un lato fondamentale del pensiero giuridico-politico del '900, che supera di molto gli schemi in cui esso era stato imbrigliato e neutralizzato.

  DAL TESTO – "L'impero può essere soltanto un impero cristiano. Sicuramente lo stesso Dante non ha mai messo in dubbio questo; tuttavia egli non poteva trarre la conseguenza logica di ciò, poiché egli era favorevole alla cosa opposta, l'indipendenza dell'impero. I pagani potevano anche soltanto essere soggetti all'imperatore, allorché essi fossero divenuti cristiani. La pretesa di dominare su di essi era naturalmente legata con il dovere di convertirli. Se però si considera la conversione dei pagani come un dovere dell'imperatore, in tal caso questi entra evidentemente al servizio della Chiesa - una concezione che Dante voleva preferibilmente evitare. Questa la ragione del suo silenzio su questo punto e l'uso del concetto di «genus humanum» sommamente insicuro nella sua ampiezza. Per quel che concerne il territorio dello stato della monarchia dantesca, esso è corrispondentemente al genere umano come popolazione statuale, tutta la terra abitata, il «mundus»."

  L'AUTORE – Hans Kelsen (Praga, 1881 – Orinda, California, 1973) è stato uno dei più importanti teorici del diritto del Novecento, nonchè il maggior esponente del normativismo. Fuggito dall'Austria a causa delle persecuzioni naziste e rifugiatosi infine negli Stati Uniti, a partire dal 1940 ha insegnato ad Harvard e all'Università della California di Berkeley fino al termine della sua vita. Ha prodotto opere capitali per il pensiero giuridico, veri e propri punti di riferimento per qualunque riflessione colta sul diritto, quali ad esempio "Lineamenti di dottrina pura del diritto" (1934), "Teoria generale del diritto e dello stato" (1945), "Il problema della giustizia" (1953), "I fondamenti della democrazia" (1955), e "La dottrina pura del diritto" (1960).

  INDICE DELL'OPERA - Presentazione. Kelsen e Dante, oltre Schmitt?, di Pier Giuseppe Monateri - Prefazione all'edizione originale. Kelsen e Dante, di Vittorio Frosini - Lo Stato in Dante – Premessa - 1. Le condizioni politiche nel tredicesimo secolo (La situazione internazionale - La situazione politica dell'Italia - Le condizioni politiche di Firenze) - 2. La pubblicistica nel tredicesimo secolo - 3. I fondamenti della dottrina dello Stato in Dante - 4. Giustificazione e origine dello Stato - 5. Il fine dello Stato - 6. La forma dello Stato - 7. Principe e popolo - 8. Stato e Chiesa - 9. L'impero mondiale. L'ideale dello Stato in Dante - 10. Le fonti della dottrina dello Stato di Dante. I suoi influssi sulla pubblicistica successiva - Traduzione dei brani latini inseriti nel testo - Traduzione dei brani latini inseriti nelle note - Traduzione dei brani in tedesco medievale inseriti nelle note – Postfazione, di Tommaso Edoardo Frosini - Indice dei nomi