Epistole di San Gregorio Nazianzeno Stampa

Gregorio Nazianzeno

Epistole

Città Nuova Editrice, pagg.368, € 38,00

 

nazianzeno epistole  IL LIBRO – Le Epistole di Gregorio Nazianzeno, di cui in questo volume viene proposta la prima traduzione completa in lingua italiana, costituiscono un osservatorio privilegiato per conoscere la vita e l'indole di un autore che seppe raccontare, in una prosa d'altri tempi, la quotidianità posta sullo sfondo delle complesse vicende politiche e religiose della seconda metà del IV secolo. Dai testi, indirizzati a illustri rappresentanti del clero, ad alti funzionari della corte imperiale o a vecchi compagni di studi e amici, si leva con impeto la voce di un uomo che poco ricorda l'austero "teologo" della tradizione bizantina: nelle sue epistole Gregorio è il nostalgico cantore di una giovinezza trascorsa ad Atene, il figlio devoto che mai dimentica il dovere nei confronti degli anziani genitori, l'amico fedele disposto a far da scudo alle calunnie dei nemici, l'iraconda vittima del ''tirannico volere" che su di lui esercitano i suoi più cari affetti, l'ironico e inflessibile censore di condotte da biasimare, l'appassionato difensore di quanti invocano il suo aiuto, lo stanco e infermo bersaglio di una maldicente invidia. A dar luce e sfumature a un quadro così ricco e complesso contribuisce in modo determinante una lingua che trae linfa dal grande patrimonio della letteratura greca per esprimere una concezione di vita ormai pienamente cristiana.
  Viene qui offerto all'attenzione del lettore l'intero corpus epistolare, a eccezione delle tre «lettere teologiche» (epp. 101-102 e 202 della Patrologia Graeca), già edite in traduzione italiana nel volume 58 della stessa "Collana di Testi Patristici", e per l'ep. 243 a Evagrio monaco, universalmente riconosciuta come non autentica.

  DAL TESTO – "E quel che più di tutto conta, in special modo per un uomo che da par tuo è virtuoso, è che egli, pur senza commetter fallo, sostenga molestia. Questa è in sé cosa assai lieve, ma sarebbe per noi invece quanto mai grave dar l'impressione d'essere indifferenti. Ebbene io faccio solamente quel che posso: posso farmi ambasciator della sua causa presso quelli che hanno facoltà di far del bene; null'altro invero io posso per lo stato in cui oggi mi trovo. Tu piuttosto avvalora il detto del tuo Platone, che afferma che le città non avrebbero posto fine ai propri mali fintantoché il potere non si fosse congiunto alla filosofia. Tu sei versato in entrambi i fronti. Porgi la tua mano a chi è nel bisogno, reca il tuo monito come si conviene e presta soccorso. Non è certo meglio condurti da filosofo che assistere oggi nella pugna la giustizia, oltre a far del bene a noi che celebriamo i tuoi elogi e siamo, se mi permetti d'affermarlo, tuoi amici."

  L'AUTORE – San Gregorio Nazianzeno (Nazianzo, attuale Nemisi in Turchia, 330 – 25 gennaio 389/390), Vescovo e dottore della Chiesa, condivise con l'amico Basilio la formazione culturale e il fervore mistico. Fu eletto patriarca di Costantinopoli nel 381. Temperamento di teologo e uomo di governo, rivelò nelle sue opere oratorie e poetiche l'intelligenza e l'esperienza del Cristo vivente e operante nei santi misteri. (fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/22250)

  LA CURATRICE - Antonella Conte, dottore di ricerca in Poesia e cultura greca e latina in età tardoantica e medievale (Università di Macerata), collabora alle attività di ricerca e didattica della cattedra di Civiltà bizantina dell'Università di Catania. I suoi studi vertono sulla letteratura greca di età imperiale e tardoantica.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione (Precetti sull'arte epistolare - Il racconto di una vita e il bisogno di quiete - Virtù, passioni e umane debolezze - Le epistole commendatizie) – Nota editoriale e bibliografia - Gregorio Nazianzeno: Epistole – I. A Basilio – II. Al medesimo – III. A Evagrio – IV. A Basilio – V. Al medesimo – VI. Al medesimo - VII. A Cesario - VIII. A Basilio – IX. Ad Anfilochio – X. A Candidiano – XI. A Gregorio – XII. A Nicobulo - XIII. Ad Anfilochio – XIV. A Cesario - XV. A Lolliano - XVI. A Eusebio di Cesarea - XVII. Al medesimo - XVIII. Al medesimo - XIX. A Basilio - XX. A Cesario - XXI. A Sofronio - XXII. Al medesimo - XXIII. A Cesario - XXIV. A Temistio - XXV. Ad Anfilochio - XXVI. Al medesimo - 71 XXVII. Al medesimo - XXVIII. Al medesimo - XXIX. A Sofronio - XXX. A Filagrio - XXXI. Al medesimo - XXXII. Al medesimo - XXXIII. Al medesimo - XXXIV. Al medesimo - XXXV. Al medesimo - XXXVI. Al medesimo - XXXVII. A Sofronio - XXXVIII. A Temistio - XXXIX. A Sofronio - XL. A Basilio - XLI. Alla Chiesa di Cesarea - XLII. A Eusebio di Samosata - XLIII. Ai vescovi - XLIV. A Eusebio di Samosata - XLV. A Basilio - XLVI. Al medesimo - XLVII. Al medesimo - XLVIII. Al medesimo - XLIX. Al medesimo - L. Al medesimo - LI. A Nicobulo - LII. Al medesimo - LIII. Al medesimo – LIV. Al medesimo - LV. Al medesimo - LVI. A Tecla - LVII. Alla medesima - LVIII. A Basilio - LIX. Al medesimo - LX. Al medesimo - LXI. Ad Aerio e Alipio - LXII. Ad Anfilochio - LXIII. Ad Anfilochio - LXIV. A Eusebio di Samosata - LXV. Al medesimo - LXVI. Al medesimo - LXVII. A Giuliano - LXVIII. Al medesimo - LXIX. Al medesimo - LXX. A Eutropio - LXXI. Al medesimo - LXXII. A Gregorio di Nissa - LXXIII. Al medesimo - LXXIV. Al medesimo - LXXV. A Vitaliano - LXXVI. A Gregorio di Nissa - LXXVII. A Teodoro - LXXVIII. A Teotecno - LXXIX. A Simplicia - LXXX. A Filagrio - LXXXI. A Gregorio - LXXXII. Ad Alipio - LXXXIII. Al medesimo - LXXXIV. Al medesimo - LXXXV. Al medesimo - LXXXVI. Al medesimo - LXXXVII. A Filagrio - LXXXVIII. A Nettario - LXXXIX. A Bosporio - XC. Ad Anisio - XCI. A Nettario - XCII. A Filagrio - XCIII. A Sofronio - XCIV Ad Amazzonio – XCV. A Leonzio - XCVI. A Ipazio - XCVII. A Eracliano - XCVIII. Agli uomini di governo - XCIX. A Sacerdote - C. A Giganzio - CIII. A Palladio - CIV A Olimpio – CV. Al medesimo - CVI. Al medesimo - CVII. A Cledonio - CVIII. Al medesimo - CIX. Al medesimo - CX. A Palladio - CXI. A Eugenio - CXII. A Celeusio - CXIII. Al medesimo – CXIV. Al medesimo - CXV. A Teodoro - CXVI. A Eulalio - CXVII. Al medesimo - CXVIII. A Eugenio - CXIX. A Palladio - CXX. A Elladio - CXXI. A Teodoro - CXXII. Al medesimo - CXXIII. Al medesimo – CXXIV. Al medesimo - CXXV. A Olimpio - CXXVI. Al medesimo - CXXVII. A Elladio - CXXVIII. A Procopio - CXXIX. Al medesimo - CXXX. Al medesimo - CXXXI. A Olimpio - CXXXII. A Saturnino - CXXXIII. A Vittore - CXXXIV. Al medesimo - CXXXV. A Sofronio - CXXXVI. A Modario - CXXXVII. Al medesimo - CXXXVIII. A Bosporio - CXXXIX. A Teodoro - CXL. A Olimpio - CXLI. Al medesimo - CXLII. Al medesimo - CXLIII. Al medesimo - CXLIV. Al medesimo – CXLV. A Veriano - CXLVI. A Olimpio - CXLVII. Ad Asterio - CXLVIII. Al medesimo - CXLIX. A Giorgio - CL. Ad Asterio - CLI. A Nettario - CLII. A Teodoro - CLIII. A Bosporio - CLIV. A Olimpio - CLV. Ad Asterio - CLVI. Al medesimo - CLVII. A Teodoro - CLVIII. A Eulalio - CLIX. A Teodoro - CLX. Al medesimo - CLXI. Al medesimo - CLXII. Al medesimo - CLXIII. Al medesimo - CLXIV. A Timoteo - CLXV. A Stagirio - CLXVI. Al medesimo - CLXVII. A Elladio - CLXVIII. A Fozio - CLXIX. A Strategio - CLXX. A Palladio - CLXXI. Ad Anfìlochio - CLXXII. A Elladio - CLXXIII. A Postumiano – CLXXIV. A Eudossio - CLXXV. Al medesimo - CLXXVI. Al medesimo - CLXXVII. Al medesimo - CLXXVIII. Al medesimo - CLXXIX. Al medesimo - CLXXX. Al medesimo - CLXXXI. A Saturnino - CLXXXII. A Gregorio - CLXXXIII. A Teodoro - CLXXXIV Ad Anfilochio - CLXXXV. A Nettario - CLXXXVI. Al medesimo - CLXXXVII. A Eudossio - CLXXXVIII. A Stagirio - CLXXXIX. A Eustochio - CXC. Al medesimo - CXCI. Al medesimo - CXCII. A Stagirio - CXCIII. A Vitaliano – CXCIV. Al medesimo - CXCV. Al governatore Gregorio - CXCVI. A Ecebolio - CXCVII. A Gregorio di Nissa - CXCVIII. A Nemesio - CXCIX. Al medesimo – CC. Al medesimo - CCI. Al medesimo - CCII. A Valentiniano - CCIII. Ad Adelfio - CCIV. Al medesimo - CCV. Al medesimo - CCVI. Al medesimo - CCVII. A Giacomo - CCVIII. Al medesimo - CCIX. A Castore - CCX. Al medesimo - CCXI. A Ciriaco - CCXII. A Sacerdote - CCXIII. Al medesimo - CCXIV Al medesimo - CCXV. Al medesimo - CCXVI. A Eudocio - CCXVII. Al medesimo - CCXVIII. Al medesimo - CCXIX. A Elladio - CCXX. Al medesimo - CCXXI. A Omofronio - CCXXII. A Tecla - CCXXIII. Alla medesima - CCXXIV Ad Africano - CCXXV. A Ellebico - CCXXVI. Ad Anisio - CCXXVII. A Urso - CCXXVIII. A Pansofio - CCXXIX. Al medesimo - CCXXX. A Teodosio - CCXXXI. A Eusebio - CCXXXII. A Diocle - CCXXXIII. Ad Ablabio - CCXXXIV. A Olimpiano - CCXXXV. A Adamanzio - CCXXXVI. Al sofista Libanio - CCXXXVII. A Macedonio - CCXXXVIII. Alla confraternita di Sannabode - CCXXXIX. A Epifanio - CCXL. A Melezio - CCXLI. Ad Aburgio - CCXLII. A Pietro - CCXLIII. A Basilissa - CCXLV. A Basilio - CCXLVI. A Basilio - CCXLVII. A Glicerio - CCXLVIII. A Basilio - CCXLIX. Al vescovo Flaviano – Indici - Indice dei nomi e delle cose notevoli - Indice scritturistico