Populismo. La fine della destra e della sinistra Stampa

Alain de Benoist

Populismo
La fine della destra e della sinistra


Arianna Editrice, pagg.304, € 14,50

 

debenoist populismo  IL LIBRO – La Brexit in Inghilterra, l'elezione di Donand Trump negli Stati Uniti, il crollo del consenso ai partiti storici in Francia nonché la vocazione maggioritaria di movimenti politici non istituzionali in Italia, in Spagna e in altri Paesi occidentali, dimostrano la centralità del fenomeno populista nel nostro presente.
  La diffidenza crescente, in fasce di popolazione sempre più ampie, verso i partiti, il ceto politico e le classi dirigenti a beneficio di movimenti definiti "populisti", è indubbiamente il fatto più rilevante delle trasformazioni del panorama politico avvenute negli ultimi decenni. La distanza tra il popolo e la nuova classe dominante aumenta sempre di più e la disaffezione al voto si sta trasformando in una vera e propria astensione di massa. Ovunque emergono nuove divisioni, contribuendo così a rendere superata la vecchia contrapposizione destra/sinistra, che lascia il posto a un contrasto in divenire tra la richiesta di partecipazione e la deriva oligarchica dei governi, tra le culture comunitarie e l'individualismo liberale.
  Ma che cos'è esattamente il "populismo"? Un sintomo della crisi generale del principio di rappresentanza e legittimità delle istituzioni? Un'ideologia? Una mentalità e uno stile politico? Oppure è fondamentalmente la manifestazione di una richiesta di democrazia, di fronte a governi tecnocratici che pretendono paradossalmente di "governare senza il popolo"? A tali domande risponde quest'opera di Alain de Benoist, che parte dall'attualità più immediata per individuare le poste in gioco politiche, sociologiche e filosofiche di un dibattito fondamentale per comprendere il passaggio epocale cui stiamo assistendo.

  DAL TESTO – "La caratteristica fondamentale del populismo è questa: è strutturato intorno a un'opposizione non più orizzontale (destra-sinistra), ma verticale: il popolo contro le élite, le persone comuni "in basso" contro i privilegiati "in alto". Questa opposizione non è riducibile a un riciclaggio del vecchio rancore poujadista dei "piccoli" contro i "grossi", ma si basa sulla convinzione che un'élite tecnocratica e finanziaria, insediata nei mezzi di informazione come nei corridoi del potere e fondata sulla connivenza incestuosa, quando non sulla corruzione, ha deliberatamente deciso di spossessare gli elettori del loro potere per sottrarre i suoi maneggi ad ogni controllo. Questa élite, divisa solo sui mezzi da mettere in campo per raggiungere gli stessi scopi, aderisce a valori e diffonde parole d'ordine in cui il popolo non si riconosce. Impone orientamenti che il popolo condanna, perché constata che ne deriva un deterioramento del suo stile di vita. Separata dalla realtà sociale, essa è inoltre percepita come estranea alla nazione, nella misura in cui è al tempo stesso indifferente agli interessi nazionali e profondamente deterritorializzata. Come nel 1793, le élite sono considerate il "partito dello straniero" o, più esattamente, il partito convinto che tutte le appartenenze siano divenute obsolete e che dunque nessuno sia più straniero."

  L'AUTORE – Alain de Benoist, tra i più significativi pensatori europei, scrittore, saggista, filosofo e noto conferenziere, è autore di oltre 80 libri e più di 2000 articoli, oggi tradotti in una quindicina di lingue. Con Arianna Editrice ha già pubblicato "Comunismo e nazismo. 25 riflessioni sul totalitarismo del XX secolo", "La "Nuova Evangelizzazione" dell'Europa", "Comunità e Decrescita", "Oltre il Moderno", "Sull'orlo del baratro", "La fine della Sovranità" e "Il trattato transatlantico".

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione (Implosione della globalizzazione e fenomenologia del populismo) - Introduzione – Crisi della rappresentanza, crisi della democrazia – La cancellazione della divisione destra/sinistra - Governare senza il popolo - Che cos'e il populismo? – Le tesi di Jean-Claude Michéa - Liberalismo e morale – La destra e il denaro - Ernesto Laclau e il populismo di sinistra – "Conservatori di sinistra" e critica del valore – L'equivoco del "comunitarismo" – Le "moltitudini" contro il populo (sulle tesi di Michael Hardt e Antonio Negri) - Libertà-uguaglianza-fraternità (sul senso politico di un motto repubblicano)