Ribelli contro Roma Stampa

Giovanni Brizzi

Ribelli contro Roma
Gli schiavi, Spartaco, l'altra Italia


il Mulino, pagg.231, € 16,00

 

brizzi ribelli  IL LIBRO – Il nome di Spartaco è legato alla terza e più nota delle guerre cosiddette servili, ribellioni di schiavi e non solo, che afflissero lo Stato romano fra secondo e primo secolo a.C. Il libro mostra come quella guerra sia in realtà l'episodio ultimo di una serie di eventi a sfondo sociale e civile che coinvolsero una «seconda» Italia a lungo emarginata. All'indomani di conflitti che avevano lasciato strascichi spaventosi di rovine, lutti, odio, Spartaco fu colui che, ultimo, riuscì a coagulare attorno a sé lo scontento delle popolazioni meridionali, soprattutto appenniniche, non ancora integrate. Anche se Crasso mise fine alla guerra, Roma, provata, fu infine costretta a cedere pienamente alle richieste degli Italici.

  DAL TESTO – "Chi scrive è convinto, e cercherà di dimostrarlo, che l'episodio che ebbe a protagonista Spartaco si inserisca come evento conclusivo all'interno di una serie di vicende a sfondo sociale e civile insieme che afflissero la «seconda», sventurata Italia delle transumanze, rimasta a lungo, dopo l'uscita di Annibale dalla penisola, ai margini dello Stato egemone; e si ponga in certa misura come snodo all'interno della dinamica stessa delle guerre civili dell'ultima repubblica. Le «vere» rivolte degli schiavi costituirono, in realtà, una sorta di drammatico preludio rispetto alla nuova, interminabile sequenza di lotte intestine che per venti lunghissimi anni bruciarono come in una fornace l'Italica pubes, la gioventù italica, e insieme quella romana, opposte su tutti i campi di battaglia della penisola. Questa immane tragedia ebbe nella guerra degli alleati il suo secondo atto, fu seguita dal bellum civile sillano e si concluse con l'avventura di Spartaco. Certo, solo con la sua piena unificazione ad opera di Augusto l'Italia avrebbe infine trovato la pace e l'assetto definitivi; ma, ad ogni modo, i rovinosi conflitti civili continuati anche dopo il 70, pur coinvolgendo ancora e sempre le genti italiche, non avrebbero però avuto più come loro primo motore la lotta rabbiosa per una parificazione politica negata e insieme, come alimento primo, le masse degli Italici insorti."

  L'AUTORE – Giovanni Brizzi, professore di Storia romana nell'Università di Bologna, con il Mulino ha pubblicato «Il guerriero, l'oplita, il legionario. L'esercito nel mondo antico» (nuova ed. 2013), «Annibale» (2014) e «Canne. La sconfitta che fece vincere Roma» (2016).

  INDICE DELL'OPERA - Prologo. Dove nasce la ribellione - I. Le «due Italie»: prima e dopo Annibale - II. 95-91 a.C.: si alimentano odi feroci - III. Il mondo appenninico prende le armi - IV. Dopo la guerra sociale: gli eserciti professionisti e i loro comandanti - V. Roma contro Roma: la guerra civile - VI. La guerra civile: Silla e gli Italici - VII. Lo scontento e la delusione continuano: l'attrazione di Spartaco - VIII. Roma ha paura: Marco Licinio Crasso - Epilogo. Il censimento del 70 a.C.: la vittoria di un'Italia disperata e furibonda - Bibliografia essenziale - Indice dei nomi