I demoni quotidiani Stampa E-mail

Fëdor Michàjlovič Dostoevskij

I demoni quotidiani
Lettere
Vol. I (1837-1867); vol. II (1868-1880)
A cura di Ettore Lo Gatto


Nino Aragno Editore, pagg. XXXIII-930; , € 60,00

 

dostoevskij lettere  IL LIBRO – Non una sola lettera di Dostoevskij fu scritta col pensiero che essa potesse essere letta da altri che non fosse il destinatario o persona a lui vicina. Eppure, quando lo scrittore iniziava a scriverne una, non se ne staccava fino a quando non avesse detto tutto quel che gli riempiva l'animo in quel momento. È proprio questa necessità spirituale, questa maniera di confidarsi nelle lettere che rende l'epistolario una fonte esegetica imprescindibile per comprendere la genesi delle singole opere e del complesso dell'arte di Dostoevskij tanto da un punto di vista prettamente letterario quanto biografico psicologico.
  "La presente scelta di lettere di Dostoevskij – si legge nella Premessa di Ettore Lo Gatto - ha una storia che deve essere raccontata in breve. Essa nacque giusto nel 1925, sulla base della raccolta di Miller e Stràchov, che era allora [...] la fonte più ampia e più accessibile dell'epistolario dostoevskiano. Già fin da allora però, sulla scorta dell'elenco compilato dal Grossman e del primo volume di materiali pubblicato dal Dolìnin, avevo potuto aggiungere, alla scelta da me fatta tra le lettere offerte dallo Stràchov, alcune altre lettere a destinatari diversi. La mia scelta di allora comprendeva in ogni modo cronologicamente tutta la vita di Dostoevskij, sia perché la fonte strachoviana mi aveva offerto lettere di tutte le epoche fino al 1880, sia anche perché, pubblicatosi (nel 1926) il volume delle lettere di Dostoevskij alla moglie, mi fu possibile di arricchire, anche in base a queste, la mia raccolta originaria. Più lento fu invece il lavoro per colmare le maggiori lacune esistenti, e ciò per la lentezza con cui riuscivo a procurarmi le nuove riviste, nelle quali erano lettere di Dostoevskij, e ciò fino a quando nel 1928, recatomi per la prima volta in Russia, ebbi modo di conoscere il primo volume della raccolta del Dolìnin, in base al quale rividi tutta la parte relativa agli anni 1832-1867, arricchendo anche le mie annotazioni, nate in origine faticosamente per la scarsezza delle mie fonti."

  DAL TESTO – "Per quanto mi riguarda, io desidero la libertà completa o nulla. Nel cappotto di soldato io sono prigioniero quanto prima. E come son felice di trovare nella mia anima ancora tanta pazienza e di non desiderare beni terreni, di aver bisogno soltanto di libri e della possibilità di scrivere e di essere ogni giorno qualche ora solo. Quest'ultima cosa più di tutto mi inquieta. Saranno presto 5 anni che vivo sotto sorveglianza, in mezzo ad una folla di gente, senza essere rimasto solo neppure un'ora. Essere soli è un'esigenza normale, come bere e mangiare, altrimenti in questo comunismo costrittivo si finisce con l'odiar gli uomini. La società degli uomini diventa un veleno e un contagio; ora appunto di questo insopportabile tormento io ho sofferto più di tutto in questi quattro anni. Ho avuto anch'io dei momenti nei quali ho odiato chiunque incontrassi, il giusto e il colpevole, e li ho guardati come ladri che mi avessero rubato impunemente la vita. La infelicità più insopportabile è appunto quella di diventare ingiusti, cattivi, vili; ne hai coscienza, te lo rimproveri e non riesci a farti forza. Io l'ho provato. Io sono certo che Dio ve ne ha dispensato. Io penso a voi come ad una donna che ha avuto assai più forza di sopportare e perdonare."

  L'AUTORE – Fëdor Michàjlovič Dostoevskij (1821-1881), considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi. Già il suo primo romanzo, "Povera gente" (1846), ricevette gli elogi dei critici contemporanei quali Belinskij e Nekrasov. Nel 1849, per aver aderito a un circolo di intellettuali socialisti, fu arrestato e condannato a morte. L'esecuzione fu sospesa quando egli era già sul patibolo e la condanna comminata in quattro anni di lavori forzati in Siberia. Tra i suoi scritti più celebri: "Il sosia" (1846), "Le notti bianche" (1848), "Memorie da una casa di morti" (1861-62), "Umiliati e offesi" (1861), "Memorie dal sottosuolo" (1864), "Delitto e castigo" (1866), "L'idiota" (1868-69), "I demoni" (1871), "Diario di uno scrittore" (1876-1881), "L'adolescente" (1875-76), "I fratelli Karamazov" (1878-80).

  INDICE DELL'OPERA - Volume I: Premessa – Cronologia - Lettere (1837-1867) – 1837 – 1838 – 1839 – 1840 – 1843 - 1844 – 1845 - 1846 – 1847 – 1848 - 1849 – 1854 - 1855 – 1856 - 1857 – 1858 - 1859 – 1860 – 1861 – 1862 – 1863 – 1864 – 1865 – 1866 - 1867
  Volume II: Lettere (1868-1880) – 1868 – 1869 – 1870 – 1871 – 1872 – 1873 – 1874 – 1875 – 1876 – 1877 – 1878 – 1879 – 1880 – Appendice - Indice dei nomi