Giuseppe Bottai e il rinnovamento fascista dell'Università italiana (1936-1942) Stampa

Luigiaurelio Pomante

Giuseppe Bottai
e il rinnovamento fascista
dell'Università italiana
(1936-1942)


Franco Angeli, pagg.138, € 17,00

 

pomante bottai  IL LIBRO – Tanto negli ormai numerosi studi sulla politica scolastica del fascismo, quanto in quelli - altrettanto numerosi e qualificati - dedicati alla biografia di Giuseppe Bottai, l'attenzione da questi rivolta all'Università italiana e al suo rinnovamento in chiave fascista si è rivelata decisamente modesta, quando non del tutto marginale.
  Il volume curato da Luigiaurelio Pomante si propone di colmare, almeno in parte, questo vuoto, focalizzando l'attenzione non solo sui provvedimenti normativi e sulla legislazione in materia d'istruzione superiore e università varata negli anni in cui il dicastero dell'Educazione Nazionale fu presieduto da Giuseppe Bottai, ma anche su una serie di iniziative, solo apparentemente eccentriche e marginali, attraverso le quali il ministro si propose di rilanciare la cultura accademica e la secolare «tradizione italica» degli studi universitari. Quella perseguita da Bottai, infatti, non fu semplicemente una mera «fascistizzazione» dell'insegnamento superiore e del sistema universitario italiano, quanto piuttosto l'originale e ambizioso tentativo di ridefinire in forme nuove le caratteristiche e il ruolo esercitato dagli atenei della penisola nel più generale scenario della modernizzazione totalitaria avviata dal Regime fascista.
  Nel pensiero di Bottai, infatti, le università italiane erano chiamate a recuperare il loro rapporto con il passato (la tradizione) e a porsi alla testa di un «profondo rinnovamento della cultura e della scienza italiane», a rinverdire, cioè, il vero e proprio 'primato' che l'Italia aveva esercitato per secoli nel campo degli studi. Al contempo, le università italiane sarebbero dovute tornare a essere i veri e propri laboratori nei quali selezionare la nuova classe dirigente.
  Come illustrato nella Parte prima del volume, per la realizzazione di tale progetto, Giuseppe Bottai s'impegnò alacremente, negli anni del suo ministero, in una serie di progetti e di iniziative dai tratti fortemente originali, quali per esempio la promozione, nel 1939, di una serie di monografie storiche sulle origini e l'evoluzione delle università italiane, intese a rinverdire i fasti della secolare tradizione degli atenei della penisola; o, su un diverso piano, l'istituzione, nel medesimo anno, de «Gli Annali della Università d'Italia», la rivista bimestrale dedicata ai problemi dell'istruzione superiore e universitaria alla quale egli chiamò a collaborare i più autorevoli e brillanti scienziati e studiosi della penisola, nell'intento di valorizzare il contributo del mondo accademico al progresso scientifico e alla crescita culturale e civile della nazione e di ribadire la vera e propria centralità che il Fascismo assegnava all'istruzione superiore e alle università nella selezione delle future classi dirigenti e nella edificazione dello Stato totalitario.
  Nella Parte seconda del volume viene riproposta in versione integrale una serie di testi di Giuseppe Bottai dedicati ai problemi dell'istruzione superiore e delle università (interventi su giornali e riviste, prolusioni accademiche, discorsi pronunciati in varie sedi ecc.), i quali documentano ampiamente la genesi e le caratteristiche di fondo del vero e proprio progetto di «rivoluzione universitaria» in chiave fascista che animò il Ministro dell'Educazione Nazionale a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta.

  DAL TESTO – "Una stretta relazione esisteva [...] tra cultura e politica, tra pensiero e azione, senza alcun plausibile contrasto tra due elementi che invece avrebbero soltanto dovuto interagire. Secondo Bottai una grande politica altro non era che «un metodo di pensare, di studiare, di predisporre e di ordinare i rapporti tra i valori, ponderabili e imponderabili, che si agitano nella vita di un popolo». Per questa ragione, dunque, il «Fascismo-cultura» si integrava e non negava il «Fascismo-azione», quale fondamento imprescindibile del «Fascismo-Stato». Davanti alla necessità di procedere alla formazione di una nuova cultura fascista, occorreva rifiutare pericolose demagogie e facili «incitamenti all'incultura», assolutamente infruttuosi e colpevoli di avere, già in epoche passate, «devastate anime e coscienze».
  "Dalle argomentazioni usate appare evidente come Bottai assegnasse, già sul finire degli anni Venti, un ruolo primario alla cultura nel tentativo di dare una rigorosa base teorica al regime fascista e un solido fondamento dottrinale alla formazione etico-politica della gioventù italiana chiamata a costituire la futura classe dirigente fascista."

  L'AUTORE – Luigiaurelio Pomante, ricercatore a tempo determinato di tipo B ("senior") in Storia della Pedagogia presso il Dipartimento di Scienze della formazione, dei Beni culturali e del Turismo dell'Università degli Studi di Macerata, insegna Storia dell'educazione ed è membro del consiglio direttivo del Centro di documentazione e ricerca per la storia del libro scolastico e della letteratura per l'infanzia dell'Ateneo maceratese. Redattore capo della rivista scientifica internazionale "History of Education & Children's Literature", ha pubblicato diversi contributi sulla storia dell'istruzione superiore e delle università in epoca moderna e contemporanea, tra i quali "Per una storia delle università minori. Il caso dello Studium generale Maceratense tra Otto e Novecento" (Macerata, 2013); "Between History and Historiography. Research on Contemporary Italian University" (Macerata, 2014); ""Fiducia nell'uomo e nell'intelligenza umana". La Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) dalle origini al '68" (Macerata, 2015) e "A great research lab on University History and Higher Education in Spain: Instituto Antonio de Nebrija de Estudios sobre la Universidad, 1997-2009" (Madrid, 2017).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Parte prima. Alle radici della «rivoluzione universitaria» del ministro Bottai – 1. Le università italiane come centri «di formazione, di propulsione e di irradiazione» della cultura – 2. La collezione di monografie sulle università italiane – 3. La Carta della Scuola e «Gli Annali della Università d'Italia» – 4. Il «Primo Convegno nazionale per la storia delle università italiane» (Bologna, 5-7 aprile 1940) – 5. La rivista «Primato, lettere e arti d'Italia» e il dibattito del 1941 su «Le università e la cultura» - Parte seconda. Testi – 1. Fascismo e Cultura. Discorso inaugurale detto da S.E. l'On. Giuseppe Bottai, sottosegretario di Stato al Ministero delle Corporazioni, l'11 novembre 1928 (1928) – 2. Parole agli universitari. Discorso radiofonico del 7 gennaio 1938 (1938) – 3. L'Università nella Carta della Scuola (1939) – 4. Scienza e Nazione. Discorso inaugurale della XXVIII riunione della S.I.P.S pronunciato l'11 ottobre a Pisa dal ministro dell'Educazione Nazionale S.E. Bottai (1939) 5. Per la Storia delle Università italiane. Discorso pronunciato il 5 aprile nell'Aula Magna della Università di Bologna dal ministro dell'Educazione Nazionale Eccellenza Bottai inaugurando il primo Convegno per la storia delle università italiane (1940) – 6. Ripresa della vita universitaria. Discorso pronunciato alla radio la sera del 5 novembre 1940-XIX dal ministro Bottai (1940) – 7. Le università e la cultura (1941) – 8. Università anno XX (1941) - Indice dei nomi