Il crepuscolo della crociata Stampa

Antonio Musarra

Il crepuscolo della crociata
L'Occidente e la perdita della Terrasanta


il Mulino, pagg.334, € 24,00

 

musarra crociata  IL LIBRO – Ricca e opulenta capitale crociata, Acri cade nel 1291 segnando la fine della presenza latina in Terrasanta. L'Occidente accolse attonito la notizia, vedendo spegnersi la speranza di riconquistare Gerusalemme. Il libro ricostruisce le conseguenze della tragedia acritana e le principali reazioni dei contemporanei sino al volgere del nuovo secolo: la redazione di piani strategici per combattere i Mamelucchi, le accuse rivolte alle città marinare e agli Ordini militari, la circolazione di profezie relative agli Ultimi Tempi, la diffusione di false notizie (come quella della liberazione dei Luoghi Santi da parte dei Mongoli), la difesa di Cipro e del regno armeno di Cilicia, l'indizione del primo Giubileo della storia, l'affacciarsi del problema turco. La crociata pare giunta al crepuscolo. Ma la sua non sarà un'eclissi definitiva.

  DAL TESTO – "Ebbene: con tutta probabilità, la caduta di Acri non fece altro che sopire momentaneamente le numerose critiche di cui la crociata era divenuta oggetto, contribuendo a rendere la crux transmarina nuovamente attuale. Anche se - va detto - tale rinnovato interesse non durò a lungo. Come s'è visto, la celebrazione del primo Giubileo della storia, pur rispondendo a quell'istanza penitenziale generalizzata che, in precedenza, aveva trovato nella crociata una delle proprie massime espressioni, di fatto spostava l'attenzione su Roma a discapito di Gerusalemme (e a discapito delle altre «Gerusalemme» d'Europa). Oltre a ciò, alle soglie del XIV secolo, la crociata subiva nuove pressioni, apprestandosi a divenire appannaggio di questo o di quel regnante; e in massima parte della corona francese, tornata con Carlo di Valois a vagheggiare il ritorno di Costantinopoli in mani latine. Se il Papato aveva lentamente abbandonato l'idea d'una riconquista del Sepolcro di Cristo, traslando in Occidente la sacralità di Gerusalemme; se la trattatistica sul recupero della Terrasanta s'era spinta, di fatto, sino a prospettare piani d'attacco sostanzialmente irrealizzabili; se parte della società avanzava critiche nei confronti della crociata in sé - ebbene: poteva la crociata rimanere uguale a sé stessa? In effetti, i grandi dibattiti svoltisi in quel quindicennio che separava la caduta di Acri dall'elezione di Clemente V non avrebbero dato i frutti sperati, preparando la strada per la transizione verso altri obiettivi: dalla Terrasanta all'Egeo, alla guerra (santa) contro il Turco. Anch'essa «crociata» a tutti gli effetti."

  L'AUTORE – Antonio Musarra dottore di ricerca in Storia medievale e Fellow di Harvard (Villa I Tatti), ha pubblicato «Gli Italiani e la Terrasanta» (a cura di; SISMEL, 2014), «Genova e il mare nel Medioevo» (Il Mulino, 2015), «In partibus Ultramaris. I Genovesi, la crociata e la Terrasanta» (ISIME, 2017), «Acri 1291. La caduta degli stati crociati» (Il Mulino, 2017), «1284. La battaglia della Meloria» (Laterza, 2018).

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Naturalmente, un manoscritto - I. La crociata negata (Il tempo della profezia - Acri, 1291 - L'ansia bruciante di papa Niccolò - Molto rumore per nulla) - II. Dalle terre di Prete Gianni (Gog e Magog - Un nestoriano sulle vie d'Occidente - «Se Nostro Signore lo vuole!» - L'asse Tabriz-Roma-Parigi-Londra) - III. Testimone del tempo (L'undicesima ora - Pellegrino in terra sacrilega - «Cerco, chiedo, busso» - «Dhimmī») - IV. «Deus venerunt gentes» (Il trionfo della Bestia - I fanatici dell'Apocalisse - Il «pastor angelicus» e la «meretrix magna» - «Ubi est Deus eorum?») - V. Finestra a Levante (L'ultima dimora accogliente - Trovare rifugio - Un agnello in mezzo ai lupi - Qal'at al-Rūm, 1292) - VI. La crociata di carta («Scripta manent» - Recuperare la Terrasanta – Precedenti - Fidenzio da Padova e la rifondazione minoritica del mondo - Il prototipo: il piano di Fidenzio per il recupero della Terrasanta - Visto da Oriente) - VII. Le ragioni della crociata (Come pellegrini in battaglia - Raimondo Lullo e Genova - Crociata e missione? - Visto da Napoli - Visto da Genova) - VIII. Opinioni, giudizi, recriminazioni (La dolce vita - Troppe feste... - ...troppe teste, troppe tempeste - «Deus vult?») - IX. Italiani mala gente (Commerci illeciti - «Mali christiani» - Laiazzo, 1294 - Curzola, 1298) - X. Aspettando Ghāzān (Le critiche agli Ordini militari - L'ultimo templare - Mosaico orientale - Mongoli a Damasco, Armeni a Gerusalemme - Ciprioti alla riscossa - Arwad, addio! - Il fallimento dell'alleanza franco-mongola) - XI. 1300 (False notizie - L'anno prossimo... a Roma - Bonifacio VIII e la crociata - La crociata delle donne) - XII. Metamorfosi della crociata? (Obiettivi mutevoli - Tra Costantinopoli, Cipro e la Terrasanta - La fusione degli Ordini militari - La via dell'Egeo - La crociata al concilio) - Epilogo. Gli ultimi crociati – Note - Bibliografia