Un parà in Congo e Yemen 1965-1969 Stampa

Robert Muller - Ippolito Edmondo Ferrario

Un parà in Congo e Yemen
1965-1969
Nuova edizione ampliata


Mursia, pagg.274, € 17,00

 

muller parà  IL LIBRO – «La strada di ritorno fu lunga e durante la marcia ebbi tutto il tempo per pensare a quello che era appena accaduto. Il Robert del bar Bacco e della musica al juke-box non esisteva più. Di colpo. Quel Robert era sparito un giorno, lungo la Pista degli Elefanti.» Robert Muller, classe 1942, figlio di un soldato della Wehrmacht e di una donna italiana, nel 1965 parte alla volta del Congo Belga insieme a Girolamo Simonetti. Catapultati in una realtà cruda e spietata, fatta di massacri tribali, morte e distruzione, diventano presto «fratelli d'armi», entrando a far parte del leggendario gruppo Paras Cobra. Una volta rientrati in Italia, per Robert in particolare nulla sarebbe stato come prima. La sola possibilità di sopravvivere è quella di ripartire. Nel 1968 raggiunge il deserto dello Yemen per combattere a fianco dei ribelli realisti sostenuti dall'Arabia Saudita contro i repubblicani. Arricchita di nuovi racconti e di un excursus sulle guerre congolesi, la nuova edizione di questo libro-testimonianza porta il lettore nel cuore dei conflitti dimenticati del continente nero e della penisola arabica aprendo uno squarcio su un mondo difficile e complesso, che ancora conosciamo poco e che facciamo fatica a comprendere.

  DAL TESTO – "Tornai al presente. Freddo, umido e stanchezza. Eravamo obbligati a respirare con la bocca sotto la giacca perché altrimenti si sarebbe potuto vedere il nostro fiato. Aspettavamo immobili. Nel cuore della notte si sentirono raffiche di FAL e di AK47. La collina sulla quale si erano avventurati i nostri quattro compagni era alle nostre spalle. Girandoci la vedemmo nitidamente e con essa lampi e scoppi di mitragliatori. I nostri amici avevano incrociato una pattuglia di ribelli mentre noi eravamo in attesa di riceverli quando avrebbero cercato di passare il fiume. Sperammo che giungessero da queste parti. Sulla collina il combattimento continuò ancora con scoppi di bombe a mano. Mi augurai che Nony non giocasse a fare l'eroe. Albeggiò e lo scontro a fuoco parve concluso. In teoria i ribelli sarebbero passati proprio dove eravamo noi, come avevano sempre fatto. Aspettammo, le dita sul grilletto e tutti i sensi tesi come corde di violino. Era ormai giorno pieno, ma non si vide nessuno. Luce, calore, l'alba africana, il sorgere del sole, la savana, gli animali attorno a noi che si svegliavano. In fondo la vita è bella e vale la pena di essere vissuta. Mi vennero in mente le parole del sergente Seren Rosso quando eravamo in postazione la vigilia di Natale: «Robert, non è importante la lunghezza della vita, è importante come questa lunghezza viene vissuta»."

  GLI AUTORI – Robert Muller (Milano, 1942), paracadutista, ha vissuto a lungo in Sudafrica e attualmente risiede in Francia.
  Ippolito Edmondo Ferrario (Milano, 1976) è autore di numerosi saggi e romanzi. Sui conflitti del dopoguerra ha scritto per Mursia "Mercenari. Gli italiani in Congo. 1960" (2009) e ha curato il volume "Legionario in Algeria 1957-1962" di Sebastiano Veneziano (2010).

  INDICE DELL'OPERA - Nota dell'Autore - Capitolo Primo. Milano 1942-1965 - Capitolo Secondo. Congo 1965-1966 - Capitolo Terzo. Yemen 1968-1969 - Epilogo - Notizie storiche