Anita. Storia e mito di Anita Garibaldi Stampa

Silvia Cavicchioli

Anita
Storia e mito di Anita Garibaldi


Einaudi, pagg.XI-286, € 15,00

 

cavicchioli anita  IL LIBRO – Ad Anita Garibaldi è stato dedicato un gran numero di biografie romanzate costruite intorno allo stereotipo della guerriera indomita, compagna dell'eroe romantico per antonomasia, insieme a un ricco corollario di racconti, poesie, ritratti, monumenti, opere cinematografiche e teatrali. Eppure quanto sappiamo realmente di lei? Questo volume colma lo scarto tra l'invenzione romantica e la figura reale di Anita. Esso racconta certo la biografia della donna, rivisitando le vicende dei mesi trascorsi in Europa (marzo 1848 - agosto 1849), dei giorni nella Roma sotto assedio e nell'ultima fuga rocambolesca, che hanno forgiato la sua immagine. Ma il libro, inoltre, per la prima volta in maniera analitica, ricostruisce i molteplici itinerari della conservazione della memoria di Anita: la nascita del mito e la genesi di rappresentazioni destinate a occupare un posto di rilievo nella simbologia patriottica nel periodo che va dall'unificazione italiana al fascismo.

  DAL TESTO – "Anita sbarca a Genova venerdì 3 marzo 1848, negli ultimi giorni di carnevale. La città, in fibrillazione patriottica da settimane, vedeva continue manifestazioni spontanee e si apprestava ad accogliere, l'indomani, la proclamazione dello Statuto albertino e, in pochi giorni, la cacciata storica dei gesuiti (10 marzo). Il suo arrivo era stato preannunciato, oltre che dalla lettera di Garibaldi, dai costanti dispacci di Cuneo da Montevideo. Attorno allo sbarco l'attesa era dunque alta, e soprattutto la curiosità per l'americana. Lei, i suoi tre figli piccoli e le altre famiglie di legionari con cui avevano condiviso sessanta giorni di navigazione vengono inaspettatamente accolti al porto da una folla esultante, da giorni allertata. La descrive Anita in una lettera datata 7 marzo e inviata da casa Antonini a Genova, in salita Santa Caterina al numero 10, dove ancora si trova, a Stefano Antonini, il benefattore della comunità italiana di Montevideo e sostenitore dei legionari italiani, nonché fratello di Maria che era stata madrina di Menotti."

  L'AUTRICE – Silvia Cavicchioli (1971) è Ricercatore presso il Dipartimento di Studi Storici dell'Università di Torino, dove insegna Storia dell'Ottocento e del Novecento. È membro del Consiglio Direttivo del Comitato di Torino dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e socio corrispondente della Deputazione Subalpina di Storia Patria. È stata insignita del Premio per gli studi storici sul Piemonte dell'Ottocento e del Novecento, edizione 1997-1998. Ha pubblicato i volumi "L'eredità Cadorna. Una storia di famiglia dal XVIII al XX secolo" (Carocci, 2001, finalista al Premio Acqui Storia, edizione 2002); "Fare l'Italia. I dieci anni che prepararono l'unificazione" (con Silvano Montaldo e Sabina Cerato, Carocci, 2002); "Famiglia, memoria, mito. I Ferrero della Marmora (1748-1918)" (Carocci 2004). Per Einaudi ha pubblicato "Anita. Storia e mito di Anita Garibaldi" (2017).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Anita - I. Genesi di un mito (1. Anita prima di Garibaldi - 2. Da Nizza a Roma - 3. In marcia verso Venezia - 4. Mulieris incognitae. Un corpo senza nome) - II. Il martirio di Anita (1. «Saisir les cœurs». La prima costruzione dell'eroina - 2. Garibaldi e il canone martirologico - 3. Dimenticare Anita? - 4. Giovedì 22 settembre 1859. Una questione privata) - III. Modelli di rappresentazione di un'eroina internazionale (1. Fonti letterarie per un'eroina del Risorgimento - 2. Una coppia di eroi - 3. Iconografia patriottica: un modello per le italiane?) - IV. Dalla conservazione della memoria alla mediatizzazione del culto nel periodo fascista (1. Ravenna senza Anita - 2. Il 1907: verso «l'eroina dell'amore» - 3. L'ultimo viaggio. L'Anita del duce) - Abbreviazioni e note - Indice dei nomi