L'infinito Sessantotto Stampa

Stenio Solinas

L'infinito Sessantotto
Da Macondo e P38 alla II Repubblica


Edizioni La Vela, pagg.192, € 14,00

 

solinas sessantotto  IL LIBRO – Nel mezzo secolo che ci separa dalla Contestazione, il reducismo si conferma la malattia endemica degli intellettuali italiani. Nel fiume delle rievocazioni e delle celebrazioni, nessuno però sembra chiedersi quanto e se "l'immaginazione al potere" contemplasse Berlusconi, Renzi, Grillo... Fra trionfalismo e vittimismo, si assiste alla curiosa identificazione nella gioventù studentesca e no fatta da settantenni pensionati, più o meno arzilli e nell'assoluto disinteresse di chi oggi ha vent'anni e un domani sarà senza pensione. In questo libro, che ha come appendice e controcanto un pamphlet scritto all'epoca, "Macondo e P38", appunto, Stenio Solinas cerca di capire in che modo l'Italia attuale, la sua crisi economica, il suo cortocircuito politico, la disaffezione per la cosa pubblica che va di pari passo con l'insipienza della classe dirigente, affondi in quella di ieri, ne sia l'amara conseguenza o la triste negazione.
  Nelle pagine del libro– scrive, nella Prefazione, Marco Tarchi – "a farla da protagonista e da obiettivo polemico privilegiato è il conformismo che affligge il nostro tempo, di cui l'autore sa individuare, scovare e denunciare con intelligenza e ironia non solo le manifestazioni più evidenti, ma anche quelle più nascoste, mimetizzate sotto il velo di un'apparente trasgressione. L'occasione celebrativa del cinquantenario della contestazione giovanile è, in questa prospettiva, poco più di un pretesto. Non mancano, certo, le osservazioni centrate sul modo in cui le varie Italie dell'epoca accolsero quella ventata ribellistica - chi "cercando rifugio in parole d'ordine usurate, se non del tutto scadute" (l'Italia di destra), chi acquattandosi nella routine in attesa che passasse l'acquazzone (l'Italia di centro e "moderata"), chi illudendosi di poter raccogliere i frutti di quell'esplosione di umori senza doverne sopportare le ricadute negative (l'Italia di sinistra e "progressista") -, ma l'intenzione dello scritto è più ambiziosa. E i frequenti accenni a questioni di piena attualità - il giovanilismo, il post-femminismo, la crisi dei partiti e della politica, il populismo - stanno a dimostrarlo, in linea con la convinzione dell'autore che il modello di società di cui le agitazioni sessantottesche gettarono le basi si è tramutato nello status quo italiano e occidentale."

  DAL TESTO – "Non è un'analisi del '68, né del '77, né del "riflusso" o del terrorismo. È molto meno ma – immodestamente - anche molto di più. È un libro sulla crisi generazionale della sinistra italiana scritto da uno che, per gusti e disgusti, in "quella" sinistra non si è trovato e non si trova. Ma non è attirato però né dalla panacea socialriformista né dal managerismo di stampo liberale. È l'analisi di un coetaneo che, personalmente, dei "miti" di quegli anni non condivise nulla o quasi. Ma è altresì la riaffermazione - sempre da coetaneo - che senza miti si muore.
  "È un libro "presuntuoso", perché pretende di spiegare all'"avversario" dove sbagliò e perché. Ma è anche un libro onesto, poiché in esso l'autore tenta il discorso "generazionale" se non altro a livello di ipotesi. E proprio perché è scritto da un giovane, è maggiormente impietoso e rabbioso e, forse, irritante. Si sa che nell'amore c'è sempre una spinta di odio."

  L'AUTORE – Stenio Solinas è nato a Roma. Giornalista, vive e lavora a Milano. Fra i suoi libri, "C'eravamo tanto a(r)mati" (Edizioni Settecolori, 1984), "Mostri degli anni Ottanta" (Edizioni Settecolori, 1986), "Per farla finita con la destra" (Ponte alle Grazie, 1997), "Compagni di solitudine" (Ponte alle Grazie, 1999), "L'onda del Tempo" (Ponte alle Grazie, 2001), "Percorsi d'acqua" (Ponte alle Grazie, 2004), "Vagamondo" (Edizioni Settecolori, 2008), "Da Parigi a Gerusalemme. Sulle tracce di Chateaubriand" (Vallecchi, 2011), "Gli ultimi mohicani" (Bietti, 2013), "Il corsaro nero. Henry de Monfreid, l'ultimo aouenturiero" (Neri Pozza, 2015), "Genio ribelle. La vita e l'arte di Wyndham Lewis" (Neri Pozza, 2018).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Marco Tarchi - L'infinito Sessantotto - Macondo e P38 - Ricordo con rabbia, di Franco Cardini – Introduzione - Capitolo primo. Il "riflusso" e la risacca - Capitolo secondo. Una generazione di reduci - Capitolo terzo. Un gelato "metropolitano" - Capitolo quarto. Macondo e P38 - Capitolo quinto. Ritratto dell'avventuriero