L'avvenire dei diritti di libertà Stampa

Piero Calamandrei

L'avvenire dei diritti di libertà
Introduzione di Enzo Di Salvatore


Galaad Edizioni, pagg.144, € 13,00

 

calamandrei avvenire  IL LIBRO – È il 1945 quando Piero Calamandrei decide di interrogarsi sul significato delle libertà. E lo fa con uno scritto destinato a introdurre la ripubblicazione di un libro dello storico ed ecclesiasticista Francesco Ruffini, dato alle stampe e circolato clandestinamente vent'anni prima. In quelle pagine, il giurista toscano afferma che il liberalismo economico del XIX secolo fu uno strumento di cui la borghesia si servì per escludere tutti gli altri dal godimento delle libertà politiche. Non fu, dunque, garanzia di progresso sociale, ma privilegio, sfruttamento dei più poveri da parte dei più ricchi, in quanto era l'appartenenza a una determinata classe sociale ad assicurare la partecipazione attiva alla vita dello Stato. Poi sopraggiunse il fascismo e i diritti vissero il loro momento più buio. Solo quando nuove forze sociali riuscirono a emergere, si riconquistò anche la libertà perduta. Ma ci si convinse presto che la proclamazione delle libertà implicasse un'azione dello Stato volta a rimuovere gli «ostacoli di ordine economico e sociale» che si frapponevano di fatto al godimento dei diritti.
  Il "saggio di Piero Calamandrei che qui si presenta – spiega, nell'Introduzione, Enzo Di Salvatore - divenne nel volgere di poco tempo giustamente celebre - forse più dell'opera che si proponeva di introdurre - non solo per le tesi espresse, in qualche modo anticipatrici della discussione sui diritti che di lì a breve avrebbe occupato i Costituenti e i cultori del diritto costituzionale, ma anche per il linguaggio utilizzato, sempre chiaro e raffinato. Il testo, intitolato L'avvenire dei diritti di libertà, costituisce un tassello, forse il principale, della riflessione più generale che tra il 1943 e il 1945 Calamandrei andava svolgendo intorno al problema dei rapporti tra diritti e legalità, e che avrebbe dato i suoi frutti in Assemblea Costituente."

  DAL TESTO – "I diritti di libertà debbono dunque sopra tutto concepirsi, in un ordinamento democratico, come la garanzia della partecipazione del singolo alla vita politica della comunità. Per poter rendere effettiva e fruttuosa questa partecipazione non basta che il cittadino abbia i diritti politici attivi (per es. il diritto di voto) che gli assicurano di poter contare quantitativamente come unità nel computo della volontà comune, ma occorre che gli sia permesso di sviluppare e di arricchire nella vita della comunità la sua personalità spirituale, in modo da poter far valere in questo computo il valore delle sue qualità e da poter portare, nell'esercizio dei suoi diritti politici, la luce di una coscienza e la guida di una convinzione. Sotto questo aspetto i diritti di libertà appaiono come garanzie stabilite per aiutare il cittadino a formarsi una coscienza politica e per far sì ch'esso diventi colle sue qualità individuali un elemento attivo della vita pubblica; tutti i diritti di libertà, se si guardano sotto questo profilo, si rivelano preordinati a sviluppare nel cittadino le qualità politiche: la libertà di pensiero e di religione, la libertà di parola e di stampa, la libertà di riunione e di associazione, mirano in sostanza a favorire questa espansione del singolo nella vita politica della comunità, questo allargarsi del suo egoismo in interessi collettivi sempre più vasti."

  L'AUTORE – Giurista, scrittore, politico, Piero Calamandrei nasce a Firenze il 21 aprile 1889. Docente di diritto processuale civile nelle università di Messina, Modena, Siena e Firenze, antifascista, nel 1941 aderisce al movimento Giustizia e Libertà, nel 1942 è tra i fondatori del Partito d'Azione, nel 1946 viene eletto all'Assemblea Costituente. Nel 1945 ronda la rivista «Il Ponte», che dirige per dodici anni. Tra le sue opere principali "La Cassazione civile", "Studi sul processo civile", "Elogio dei giudici scritto da un avvocato", "Inventario della casa di campagna", "Uomini e città della Resistenza". Muore nella sua città natale il 27 settembre 1956.

  IL CURATORE - Enzo Di Salvatore insegna Diritto costituzionale italiano e comparato nell'Università degli Studi di Teramo. Ha pubblicato i volumi: "L'identità costituzionale dell'Unione europea e degli Stati membri. Il decentramento politico-istituzionale nel processo di integrazione" (2008); "Abruzzo color petrolio. Breve viaggio nel caos giuridico degli idrocarburi" (2010); "Ambiente fragile" (2013); "Introduzione al federalismo" (2013); "Germania. Scritti di diritto costituzionale" (2013); "L'Europa e noi. Scritti di diritto costituzionale europeo" (2015); "La tradizione costituzionale. Cultura giuridica e giurisprudenza" (2017).

  INDICE DELL'OPERA – Calamandrei e le libertà, di Enzo Di Salvatore - L'avvenire dei diritti di libertà - I. La crisi della libertà - II. Libertà individuali e democrazia - III. Libertà, garanzia di espansione sociale - IV. Struttura giuridica dei diritti di libertà - V. Evoluzione storica dei diritti di libertà - VI. Discredito delle libertà borghesi - VII. Apparizione dei «diritti sociali» - VIII. Giustizia, condizione di libertà - IX. Struttura giuridica dei diritti sociali - X. Democrazia politica e democrazia sociale - XI. Garanzie dei diritti di libertà - Nota biobibliografica su Piero Calamandrei - Nota sul curatore