La legislazione elettorale nell'ordinamento italiano Stampa

Giovanni Tarli Barbieri

La legislazione elettorale nell'ordinamento italiano
(1948-2017)


Giuffrè Francis Lefebvre, pagg.VIII-248, € 25,00

 

barbieri elettorale  IL LIBRO – A partire dal 1993, con la svolta indotta dal c.d. referendum Segni e il conseguente, progressivo abbandono dei sistemi proporzionali allora vigenti a tutti i livelli istituzionali, la legislazione elettorale italiana, con particolare riferimento a quella per le due Camere, è andata incontro a frequenti modifiche, favorite, oltre che da ragioni politiche, dall'intervento, decisivo, di soggetti esterni al Parlamento (corpo elettorale attraverso referendum abrogativi, in una prima fase; Corte costituzionale successivamente).
  Lo scopo del presente lavoro è l'analisi dell'evoluzione, nei diversi livelli istituzionali, dei sistemi elettorali nell'ordinamento italiano, a partire dall'entrata in vigore della Costituzione repubblicana.
  In premessa, vengono analizzati i profili generali della materia elettorale, a cominciare dai fondamenti costituzionali, le problematiche relative alla produzione normativa, e, infine, la c.d. legislazione di contorno, la cui rilevanza istituzionale renderebbe peraltro necessaria una trattazione specifica.
  Di seguito, vengono affrontate le trasformazioni dei sistemi elettorali, intesi come i meccanismi di trasformazione dei voti in seggi, i cui elementi costitutivi sono dati, in primo luogo, dal «tipo di strutturazione dei modi di scelta che l'elettore può operare nell'esprimere la sua preferenza»; dall'ampiezza e dal perimetro delle circoscrizioni nonché dal livello di assegnazione dei seggi (nazionale e/o circoscrizionale); dalla formula matematica di trasformazione dei voti in seggi.

  DAL TESTO – "L'esito delle elezioni del 2013 ha riaperto la questione del rapporto tra la scelta per sistemi elettorali fondati sul premio di maggioranza e forma di governo parlamentare. E ciò per il fatto che i sistemi elettorali in questione, da un lato, attribuivano un surplus di seggi alla lista o coalizione più votata (nel caso di quelli disciplinati dalla l. 270/2005 senza una soglia minima di voti o di seggi), dall'altro, però, favorivano coalizioni che si presentavano come tali dinanzi al corpo elettorale ma che poi potevano dissolversi in corso di legislatura (Rossi); quantomeno di fatto, quindi, il premio introduce un elemento scarsamente coerente con (ed efficace in) una forma di governo, quella parlamentare, coonotata da una naturale flessibilità (per tutti, Chessa).
"Forse anche per questo sistemi elettorali con premio di maggioranza sono relativamente poco usati pure in altri ordinamenti (Chiaramonte); né è un caso che nei Comuni l'introduzione di un sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza di tipo majority assuring è avvenuta nel quadro di una revisione della forma di governo, in direzione dell'elezione diretta del vertice dell'Esecutivo."

  L'AUTORE – Giovanni Tarli Barbieri è professore ordinario di Diritto costituzionale presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università degli studi di Firenze.

  INDICE DELL'OPERA - Capitolo 1. I fondamenti del fenomeno elettorale (1.1. Introduzione - 1.2. I fondamenti costituzionali, europei e internazionali - 1.2.1. Il principio democratico - 1.2.2. Il diritto di voto - 1.2.3. Le caratteristiche del voto: personalità ed eguaglianza - 1.2.3.1. Eguaglianza del voto e tutela delle minoranze linguistiche - 1.2.3.2. Le caratteristiche del voto: libertà e segretezza - 1.2.4. La libertà di associazione politica - 1.2.5. Le limitazioni all' elettorato passivo - 1.2.6. La rappresentanza di genere (l. cost. 1/2003) - 1.2.7. La disciplina costituzionale relativa ai due rami del Parlamento - 1.2.8. L'art. 67 Cost. - 1.2.9. I parametri europei e internazionali - 1.3. Le fonti subcostituzionali in materia elettorale - 1.3.1. La problematica affermazione di una riserva di legge in materia elettorale - 1.3.2. Lo "statuto costituzionale" delle leggi elettorali (con particolare riferimento a quelle per il Parlamento nazionale) - 1.3.3. Materia elettorale e attività normativa del Governo - 1.4. La c.d. "legislazione elettorale di contorno" - 1.4.1. Considerazioni intrcduttive - 1.4.2. La disciplina delle campagne elettorali e della comunicazione politica - 1.4.3. La disciplina del finanziamento ai partiti politici - 1.4.4. Il procedimento elettorale e la problematica disciplina del contenzioso elettorale alla stregua dell'art. 66 Cost.) - Capitolo 2. I sistemi di elezione per il parlamento nazionale (1948-1993) (2.1. Il dibattito in Assemblea costituente circa la legislazione elettorale per il Parlamento nazionale - 2.2. Le scelte dell'Assemblea costituente in materia elettorale - 2.3. La controversa parentesi della c.d. "legge truffa" - 2.4. Il dibattito sulla riforma elettorale fino al 1993 - 2.5. Verso la riforma elettorale del 1993) - Capitolo 3. Dalle leggi Mattarella all'Italicum (3.1. La riforma elettorale del 1993 - 3.2. I problemi e il rendimento dei sistemi elettorali del 1993 - 3.3. La genesi della riforma elettorale del 2005 - 3.4. I contenuti della l. 270/2005 - 3.5. I profili di legittimità costituzionale e il rendimento dei sistemi elettorali introdotti nel 2005 - 3.6. Dalla 1. 270/2005 all'italicum: il "terremoto elettorale" del 2013 - 3.7. La svolta data dalla sent. 1/2014: la questione della disciplina del premio di maggioranza - 3.8. Segue: la questione delle liste bloccate - 3.9. L'italicum: storia di una legge mai entrata in vigore; considerazioni introduttive - 3.10. Il meccanismo di attribuzione dei seggi a livello nazionale; la disciplina delle soglie di sbarramento e del premio di maggioranza - 3.11. Le conseguenze del ballottaggio sul piano della forma di governo; la sent. 35/2017 - 3.12. La traslazione dei seggi dal livello nazionale ai collegi plurinominali - 3.13. La scelta degli eletti: capilista bloccati e voto di preferenza - 3.14. Segue: la questione delle pluricandidature e la disciplina dell'opzione dei candidati eletti in più collegi - 3.15. Le disposizioni sulla tutela della rappresentanza di genere - 3.16. Il sistema elettorale per il Senato (cosiddetto consultellum) - 3.17. Le prospettive della legislazione elettorale dopo la sent. 35/2017) - Capitolo 4. I sistemi elettorali vigenti per l'elezione del parlamento nazionale (4.1. Le criticità procedurali nell'approvazione delle leggi elettorali nel più recente periodo - 4.2. La l. 165/2017: considerazioni introduttive - 4.3. Gli obiettivi della l. 165/2017 - 4.4. I contenuti della l. 165/2017 - 4.5. Il ripristino dei collegi uninominali - 4.6. Segue: le problematiche relative alla delimitazione dei collegi uninominali e plurinominali - 4.7. L'apparentamento in coalizione – 4.8. La disciplina delle soglie di sbarramento alla luce delle cause non elettorali della frammentazione partitica; la discutibile disciplina dell'esenzione dalla raccolta delle firme - 4.9. Le modalità di voto - 4.10. La competizione nei collegi plurinominali: la questione delle liste bloccate e quindi dell'assenza del voto di preferenza - 4.11. La questione delle pluricandidature - 4.12. I fenomeni di "slittamento" nell'assegnazione dei seggi nella quota proporzionale - 4.13. Le disposizioni a tutela dell'equilibrio di genere - 4.14. L'assegnazione dei seggi in Trentino-Alto Adige (con riferimento alla Camera) - 4.15. La nuova disciplina dell'elezione del Senato - 4.16. Considerazioni conclusive: c'era un'alternativa praticabile ai contenuti della l. 165/2017? - 4.17. La disciplina della circoscrizione estero alla stregua dei principi costituzionali - 4.18. Segue: il sistema elettorale per la circoscrizione estero) - Capitolo 5. Il sistema di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia (5.1. Il sistema di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia: considerazioni introduttive - 5.2. Il sistema elettorale di cui alla l. 18/1979 - 5.3. Lo "slittamento dei seggi" nella l. 18/1979) - Capitolo 6. I sistemi elettorali regionali (6.1. La legislazione elettorale regionale: la l. 43/1995 quale "antefatto" della l. cost. 1/1999 - 6.2. Dalla l. 43/1995 alla l. cost. 1/1999 - 6.3. Potestà statutaria e potestà legislativa in materia elettorale - 6.4. Le leggi elettorali regionali della prima fase (fino al 2013) - 6.5. Le leggi elettorali della seconda fase (2014-2018): considerazioni introduttive - 6.6. Le nuove leggi elettorali: Emilia e Molise - 6.7. Segue: le nuove leggi elettorali di Toscana e Lazio - 6.8. Segue: le altre leggi elettorali della "seconda fase" - 6.9. La disciplina elettorale delle Regioni a statuto speciale (cenni) – Capitolo 7. I sistemi di elezione dei sindaci e dei consigli comunali (7.1. Il sistema elettorale per i Comuni: la legge Ciaffi nel contesto del riformismo elettorale del 1993 - 7.2. Le caratteristiche essenziali dei sistemi di elezione dei Sindaci e dei Consigli nei Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti - 7.3. I sistemi di elezione dei Sindaci e dei Consigli nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti: considerazioni introduttive - 7.4. Segue. I tratti fondamentali di tale sistema elettorale: l'elezione diretta del Sindaco - 7.5. Il collegamento dei candidati Sindaci con una o più liste presentate per l'elezione del Consiglio comunale - 7.6. La "tormentata" disciplina del premio di maggioranza e la disciplina del riparto dei seggi tra le liste; la controversa possibilità del voto disgiunto - 7.7. Considerazioni conclusive: ripensare la "rivoluzione" del 1993?) - Bibliografia