La mafia. Centosessant'anni di storia Stampa

Salvatore Lupo

La mafia
Centosessant'anni di storia


Donzelli Editore, pagg.XVI-412, € 30,00

 

lupo mafia  IL LIBRO – Se c'è un autore che ha dedicato allo studio delle organizzazioni criminali mafiose, tra Sicilia e America, libri che hanno rappresentato il punto di riferimento per gli storici, gli operatori di giustizia, il ceto politico, un più vasto mondo intellettuale e il grande pubblico, questi è senz'altro Salvatore Lupo. La sua Storia della mafia, pubblicata per la prima volta nel 1993, è rimasta per oltre vent'anni uno strumento insostituibile per larghi strati di lettori italiani e stranieri, grazie anche alle numerose traduzioni in tutto il mondo. Era giunto per l'autore il momento di compiere un nuovo sforzo di sintesi dell'intera materia, facendo tesoro degli studi passati, della documentazione e delle testimonianze nel frattempo venute alla luce. Partendo da questa consapevolezza, il libro ricostruisce centosessant'anni di storia della mafia. Parla della mafia siciliana e insieme della sua figlia legittima, la mafia americana. Ne coglie le interrelazioni, le reciproche interferenze. Pone i conflitti tra cosche, fazioni e gruppi affaristici in questa dimensione transcontinentale. La mafia ha rappresentato un fenomeno criminale caratterizzato da una costante essenziale: quella di definirsi e di essere percepita in stretta correlazione con gli strumenti, le ideologie, le culture delle sfere istituzionali e degli apparati repressivi che con alterne fortune l'hanno combattuta. In altri termini, la mafia non si può studiare, e non si può capire, se non in rapporto con l'antimafia. Questo legame consente di considerare i successi della mafia, o viceversa le sue sconfitte, come punti di osservazione utili per cogliere da un'ottica originale la grande storia. Ciò vale per l'America a proposito dell'emigrazione italiana, del proibizionismo, del New Deal. E vale altrettanto per l'Italia di fine Ottocento, del fascismo o del secondo dopoguerra, fino ad arrivare agli anni ottanta e novanta e alla complessa vicenda investigativa e giudiziaria che condusse agli assassinî dei giudici Falcone e Borsellino. Il maxiprocesso di Palermo segna una delle sconfitte più gravi subite dall'organizzazione criminale mafiosa. Da lì parte una nuova fase su cui Lupo getta per la prima volta lo sguardo: un'altra storia.

  DAL TESTO – "La storia e la cultura dei siciliani o degli italiani d'America non possono essere ridotte a mafia, così come la storia della mafia non può essere ridotta a questo discorso para-razzista. Però non può ignorarlo e non può ignorarne la conseguenza più importante: su entrambi i versanti l'ideologia mafiosa si è a sua volta presentata nella veste della rivendicazione identitaria, rispettivamente siciliana e italo-americana. Vediamo come un agente dell'antidroga statunitense, Malachi L. Harney, rende il meccanismo in una lettera indirizzata a «Life» nel 1964. Parte da un'opzione di principio, che ancora una volta chiama in causa la politicità della mafia: come certi regimi totalitari, essa riesce a esercitare un grande potere su entrambi i versanti dell'oceano «nonostante il numero relativamente basso dei suoi aderenti», perché fa ricorso ai «fondamentali» - da un lato alla violenza, dall'altro alla «propaganda». Poi specifica su cosa tale propaganda si incentri: in negativo, chiunque soltanto usa la parola mafia viene accusato di voler criminalizzare «tutti i siciliani o [in America] gli italiani, anche onesti»; in positivo, la mafia pretende di essere «l'amica del povero e [in Sicilia] il campione dell'autonomia siciliana».
  "Non è dunque vero che la mafia abbia un'unica ideologia, quella del silenzio di fronte all'autorità: l'omertà. Si tratta di un silenzio che si intreccia a molte parole. Ci sono quelle che nella sfera più segreta sanciscono l'affiliazione e vengono solennizzate nei giuramenti. Ci sono poi quelle usate, all'interno dell'organizzazione e ai suoi margini esterni, per dimostrare che la mafia funziona, risolve i problemi; che i suoi capi sono in grado di controllare la violenza altrui e anche la propria, evitando il bellum omnium contra omnes; che non può essere battuta perché ha «in mano» i potenti. In tempi recenti abbiamo avuto la possibilità di ascoltarle, queste parole, anche direttamente, attraverso intercettazioni telefoniche o ambientali. I «valori» invocati sono sempre gli stessi: Onore, Famiglia, Amicizia, Religione, Tradizione. Tutto con lettera rigorosamente maiuscola."

  L'AUTORE – Salvatore Lupo è professore ordinario di Storia contemporanea all'Università di Palermo. È stato tra i fondatori della rivista «Meridiana» ed è membro del comitato di redazione di «Storica». Per i tipi di Donzelli ha pubblicato: "Storia della mafia" (1993, seconda ed. 2004); "Che cos'è la mafia" (2007); "Il fascismo. La politica in un regime totalitario" (2005); "L'unificazione italiana. Mezzogiorno, rivoluzione, guerra civile" (2011); "Anti partiti. Il mito della nuova politica nella storia della Repubblica" (2013); "La questione. Come liberare la storia del Mezzogiorno dagli stereotipi" (2015).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. Origini (1. Eredità della rivoluzione - 2. Mafia e politica atto primo - 3. Due prospettive: sguardo esterno e sguardo interno - 4. Contesti ovvero luoghi) - II. L'accusa e la difesa, 1875-1889 (1. Operazione Malusardi: manutengoli e banditi - 2. Capi-mafia - 3. Modello settario - 4. Uno sguardo nel profondo: avvocati ed etnologi) - III. Passaggio di secolo (1. L'assassinio di Notarbartolo - 2. Lo sguardo del questore - 3. Pro-Sicilia - 4. Parentele spirituali) - IV. Tra Sicilia e America: prima e seconda ondata (1. Complotto straniero? - 2. Prima gang siculo-americana - 3. Dopo la guerra: contrabbando e altro malaffare - 4. Il ponte transoceanico è ancora aperto) V. Vecchia e nuova mafia (1. Corleone - 2. Villalba - 3. Vecchia e nuova politica - 4. Gente di Castellammare) - VI. Davanti al fascismo (1. Con la mafia ai ferri corti - 2. Gangi - 3. Epurazioni - 4. Sotto processo - 5. La segreta società) - VII. Gangster e mafiosi (1. Guerra castellammarese - 2. Sotto processo anche in America - 3. Unione siciliana - 4. Fronte del porto - 5. Ombre del fascismo nel nuovo mondo) - VIII. Tempo di guerra (1. America: sovraprofitti di guerra - 2. Gli americani incontrano la mafia nella sua terra d'origine - 3. Separatismo siciliano - 4. Il ritorno di Lucky Luciano nell'antica patria) - IX. Il lungo armistizio, 1946-1960 (1. Portella - 2. Una trattativa Stato-mafia - 3. I corleonesi - 4. Dinastie di borgata - 5. Storie democristiane - 6. Consenso e opposizione) - X. La Cosa nostra (1. La svolta, 1957-1963 - 2. Uno sguardo nel sottosuolo - 3. Narcotrafficanti - 4. Filologia - 5. Senza unghie - 6. Altre rivelazioni) - XI. Punto di snodo. La Repubblica e i suoi nemici (1. Politica e criminalità - 2. Metastasi. Ai piedi dell'Etna - 3. L'antagonista - 4. Poteri occulti) – XII. Due mondi in subbuglio (1. Zips, insomma gente del vecchio mondo - 2. Affari e fazioni - 3. Il massacro - 4. Terrorismo mafioso atto primo - 5. Il boss e lo statista) - XIII. Sfida e risposta (1. Terrorismo mafioso atto secondo - 2. Antimafia come movimento - 3. Maxiprocesso - 4. Professionisti dell'antimafia - 5. Falcone - 6. Riina) - XIV. Epilogo (1. I bagliori di Capaci - 2. La memoria dell'antimafia - 3. La macchina del complotto - 4. La memoria della mafia) - Fonti e bibliografia - I personaggi: i buoni e i cattivi - Indice dei nomi