Tramonto o eclissi dei valori tradizionali? Stampa

Ugo Spirito - Augusto Del Noce

Tramonto o eclissi dei valori tradizionali?

Nino Aragno Editore, pagg.XXXV-264, € 20,00

 

delnoce eclissi  IL LIBRO – La crisi del nostro tempo e la contestazione studentesca sono al centro del vivace dibattito raccolto in questo volume fra due eminenti pensatori italiani del secolo scorso. Secondo Ugo Spirito, il cui nome è legato all'attualismo e al problematicismo, la crisi dei valori tradizionali sarebbe stata il risultato dell'affermarsi di quello spirito scientifico e tecnico che, travolgendo le stesse ideologie politiche, avrebbe indotto a considerare la scienza come un valore assoluto. A questa tesi risponde Augusto Del Noce, il più lucido esponente del pensiero cattolico tradizionale, osservando che la crisi della civiltà contemporanea sarebbe, invece, dovuta proprio al rifiuto dei valori tradizionali ai quali sarebbe stato contrapposto il mito della scienza. Due posizioni antitetiche e inconciliabili discusse dai due studiosi con rispetto reciproco e con rigore scientifico nel tentativo di capire le motivazioni più profonde di un fenomeno come quello della contestazione giovanile e studentesca destinato a lasciare un segno profondo. Sviluppato ad alto livello teoretico, il confronto fra Ugo Spirito e Augusto Del Noce non è soltanto uno dei documenti più significativi del dibattito culturale italiano del Novecento ma anche un invito a rileggere l'intera storia contemporanea non solo sulla base della ricostruzione dei fatti ma facendo altresì ricorso a un paradigma interpretativo di tipo filosofico.
  "Le posizioni di Spirito e di Del Noce – scrive Francesco Perfetti -, esplicitate in Tramonto o eclissi dei valori tradizionali?, sono [...] antitetiche e irriducibili l'una all'altra, anche se, dietro di esse, alita uno spirito comune, quello cioè di suggerire una lettura, in certo senso, «filosofica» della storia contemporanea. Una lettura che, ovviamente, partiva da presupposti diversi e che non sarebbe cambiata nei lavori successivi dei due filosofi. Il problematicismo di Spirito, pur diventando sempre più scettico fino ad ammettere una non misconoscibile «crisi del concetto di progresso» e attenuando di fronte ai fatti del 1977 la valutazione positiva o attendista sulla contestazione del 1968, non avrebbe mai rinunciato, nella sostanza, a quella fiducia nella scienza e nello scientismo che aveva spinto Del Noce a considerare la sua filosofia come il paradigma di una involuzione contiana o neopositivista dell'idealismo gentiliano. Del resto, dal canto suo, Del Noce avrebbe continuato ad approfondire la natura e le caratteristiche di quella «società permissiva» della quale la contestazione rappresentava un momento fondamentale individuando un legame sottile fra società permissiva, illuminismo e scientismo destinato a sfociare in un nuovo totalitarismo."

  DAL TESTO – "Le tesi di Spirito non mi sembrano dunque toccare affatto gli ideali tradizionali. E, tuttavia, l'eclissi è destinata a durare per quanto tempo non sappiamo; anche se oggi esistono le occasioni migliori, nel senso più profondo e filosofico del termine, per la loro riscoperta. Storicamente infatti, e necessariamente, lo spirito tradizionale si è legato alla Chiesa cattolica. Quando questa supererà la sua crisi? Per ora appare ancora prigioniera di una frase, «l'ascolto del mondo», che può avere un significato giusto, ma che generalmente è intesa nel senso di commisurazione all'uomo moderno. L'origine del neomodernismo non sta certo nella filologia biblica, a cui al più chiede soccorso, ma in quell'idea della modernità, di cui ho cercato di mostrare, in tutto il corso della mia modesta opera, la natura mitica. Ma, osserva von Balthasar, «se dell'uomo moderno (che in realtà è un essere mitico) si fa la misura di ciò che la parola di Dio deve dire o non dire, evidentemente la religione è finita»."

  GLI AUTORI – Augusto Del Noce (Pistoia, 1910 – Roma, 1989), filosofo, docente all'Università di Trieste, studioso in particolare di Descartes e Malebranche. Nel 1950 ha collaborato alla rivista «Cultura e realtà», entrando nel dibattito tra marxismo e cattolicesimo. Nella sua opera è predominante l'interesse filosofico e politico per la modernità, analizzata e giudicata nei suoi vari aspetti. Tra i suoi numerosissimi scritti, "Il problema dell'ateismo" (1964); "Riforma cattolica e filosofia moderna. I Cartesio" (1965); "Il suicidio della Rivoluzione" (1978, 2a ed. Nino Aragno Editore, 2004); "Il cattolico comunista" (1981) e, postumo, "Giovanni Gentile. Per un'interpretazione filosofica della storia contemporanea" (1990). Va ricordato inoltre l'ampio studio su "Riforma cattolica e filosofia moderna" (1950; 1953).
  Ugo Spirito (1896-1979) è stato uno dei più importanti filosofi italiani. Allievo di Giovanni Gentile, esponente di punta dell'attualismo e creatore del problematicismo, ha insegnato nelle Università di Pisa, Messina, Genova e infine Roma dove ricoprì la cattedra di filosofia teoretica. Fu studioso anche di economia, in particolare corporativa, e di storia del diritto penale. Tra le sue molte opere: "L'idealismo italiano e i suoi critici" (1930); "La vita come ricerca" (1937); "La vita come arte" (1941); "Il problematicismo" (1948); "Critica della democrazia" (1963); "Dal mito alla scienza" (1966); "Dall'attualismo al problematicismo" (1976); "Memorie di un incosciente" (1977); "La fine del comunismo" (1978).

  INDICE DELL'OPERA - Ugo Spirito, Augusto Del Noce e il senso della storia contemporanea, di Francesco Perfetti - Ideali che tramontano e ideali che sorgono, di Ugo Spirito - Tramonto o eclissi dei valori tradizionali?, di Augusto Del Noce - Tre equivoci, di Ugo Spirito - ...O tre conferme?, di Augusto Del Noce - Indice dei nomi