Commento a Giobbe Stampa E-mail

Giovanni Crisostomo

Commento a Giobbe
a cura di Lucio Coco


Città Nuova Editrice, pagg.262, € 30,00

 

Crisostomo Giobbe  IL LIBRO – Il "Commento a Giobbe" di Giovanni Crisostomo, di cui si fornisce per la prima volta la traduzione integrale in italiano, impegna il padre antiocheno in un imponente sforzo interpretativo in relazione ai grandi problemi teologici e spirituali che la sofferenza del giusto e la presenza del male impongono quando se ne voglia cogliere il senso all'interno del mistero di Dio e del suo disegno provvidenziale. Centrali nell'analisi del Commento sono dunque l'interpretazione e il senso da dare alla sofferenza di Giobbe. Il Crisostomo esclude che si possa leggere in chiave retributiva. Egli è infatti al di sopra di qualsiasi peccato per il quale Dio avrebbe potuto punirlo. Quindi, per mezzo della figura di Giobbe, il padre antiocheno esprime una forma di pedagogia divina attraverso la quale tutti devono apprendere dalla sua sofferenza. Accanto al tema dell'edificazione, e come intrecciate ad esso, ricorrono nel commento biblico altre questioni alle quali il Padre della Chiesa si sforza di rispondere, come la presenza del male, la prosperità dell'empio, il distacco dai beni, il pericolo delle ricchezze, l'educazione dei giovani.
  "Nel raccontare la storia di Giobbe – scrive Lucio Coco nel saggio introduttivo - Giovanni Crisostomo fedele [...] al modello ermeneutico di scuola antiochena, segue alla lettera il testo biblico. Quest'uomo saggio, venuto prima della Legge, era portatore di una religiosità innata che si esprimeva nel timore del Signore, nella cura dei figli, nel rendimento continuo di grazie per i doni ricevuti da Dio."

  DAL TESTO – "Vedi anche come vengano dei re per essere testimoni essi stessi delle sue disgrazie. Dopo la caterva di mali la sua trasformazione verso il meglio sembrava incredibile, per questo motivo Dio allunga i tempi, moltiplica gli spettatori e lo fa sedere fuori, affinché fosse dato in spettacolo a tutti coloro che volevano vedere. In tal modo quando Dio si accinge a volgerne al meglio la condizione nessuno avrebbe messo in dubbio che si trattava della medesima persona. Alla stessa stregua infatti con cui ha lasciato Lazzaro morto per quattro giorni, perché non si dubitasse della risurrezione così ha prolungato la prova di Giobbe sia per mostrarne la pazienza sia per rendere credibile il prodigio della mutazione. Coloro infatti che lo avevano visto in quello stato e lo schernivano, costoro, vedendolo in seguito trasformato, non avrebbero più dubitato che era la stessa persona. E come quella volta coloro che a proposito di Lazzaro avevano detto: Manda già cattivo odore appresero attraverso i fatti la verità, così accade anche ora."

  L'AUTORE – Giovanni Crisostomo, nato ad Antiochia (probabilmente nel 349), dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato sacerdote dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato a succedere al patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli. L'attività di Giovanni fu apprezzata e discussa: evangelizzazione delle campagne, creazione di ospedali, processioni anti-ariane sotto la protezione della polizia imperiale, sermoni di fuoco con cui fustigava vizi e tiepidezze, severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili alla ricchezza. Deposto illegalmente da un gruppo di vescovi capeggiati da Teofilo di Alessandria, ed esiliato, venne richiamato quasi subito dall'imperatore Arcadio. Ma due mesi dopo Giovanni era di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui il 14 settembre 407, Giovanni morì. Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti mortali del santo a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438.

  IL CURATORE - Lucio Coco affianca all'attività di docente il lavoro di ricerca sulla tradizione patristica. Sue sono le edizioni, per la collana dei Testi Patristici, di opere di Padri della Chiesa quali Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, Gregorio di Nazianzo. È inoltre autore di saggi di spiritualità.

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione (A. Dati biografici e bibliografici - B. Il Commento a Giobbe - C. Lettura del Giobbe - 1. Il dramma di Giobbe - 2. I discorsi degli amici - 3. Il no di Giobbe - 4. Le obiezioni di Eliu - 5. Davanti al tribunale di Dio - 6. Considerazioni finali) - Nota bibliografica (A. Nota editoriale - B. Bibliografia - 1. Edizioni del Commentarius in Iob (= CPC 4443) - 2. Traduzioni in lingue moderne - 3. Altre fonti, traduzioni, articoli - 4. Sigle) - Giovanni Crisostomo, Commento a Giobbe - Prologo - Capitolo 1. Le prime prove (Virtù di Giobbe - I doni ricevuti da Dio - L'attenzione verso i figli - L'intervento del diavolo - Il dialogo tra Dio e il diavolo - Giobbe è messo alla prova - Giobbe si mostra irreprensibile nella prova) - Capitolo 2. Altre prove per Giobbe (La corte celeste - Malattia di Giobbe - La moglie di Giobbe - L'arrivo di tre amici) - Capitolo 3. Il lamento di Giobbe (Giobbe maledice la sua nascita - L'enigma dell'esistenza) - Capitolo 4. Primo discorso di Elifaz (Dio punisce i cattivi e corregge i buoni - L'uomo non può essere giusto davanti a Dio) - Capitolo 5. Seguito del discorso di Elifaz (L'origine del male - Invocazione a Dio) - Capitolo 6. Risposta di Giobbe a Elifaz (L'angoscia di Giobbe - Giobbe si sente abbandonato dagli amici) - Capitolo 7. Seguito della risposta di Giobbe a Elifaz (La vita è una dura prova - Lo sfogo di Giobbe) - Capitolo 8. Primo discorso di Bildad (Dio non può sovvertire la giustizia - La fine degli empi) - Capitolo 9. Risposta di Giobbe a Bildad (L'onnipotenza di Dio - È inutile lottare con Dio) - Capitolo 10. Seguito della risposta di Giobbe a Bildad (Giobbe si sente colpito da Dio senza motivo) - Capitolo 11. Primo discorso di Sofar (Le colpe di Giobbe - Invito a Giobbe ad allontanarsi dall'iniquità) - Capitolo 12. Risposta di Giobbe a Sofar (Giobbe rimprovera i suoi amici... - ...e proclama l'onnipotenza di Dio) - Capitolo 13. Seguito della risposta di Giobbe a Sofar (Giobbe vuole difendere la sua causa davanti a Dio - Davanti al tribunale di Dio) - Capitolo 14. Conclusione della risposta di Giobbe a Sofar (Il triste destino della condizione umana - La natura effimera dell'esistenza) - Capitolo 15. Secondo discorso di Elifaz (Le accuse di Elifaz a Giobbe) - Capitolo 16. Risposta di Giobbe a Elifaz (Giobbe si sente bersaglio di Dio e degli uomini... - ...e invoca la morte) - Capitolo 17. Seguito della risposta di Giobbe a Elifaz (Accorato lamento di Giobbe) - Capitolo 18. Secondo discorso di Bildad (La sorte di Giobbe è come quella dei malvagi) - Capitolo 19. Risposta di Giobbe a Bildad (Giobbe ripropone la sua fiducia in Dio - La giustizia e il diritto violati saranno ristabiliti) - Capitolo 20. Secondo discorso di Sofar (Il successo effimero degli empi) - Capitolo 21. Risposta di Giobbe a Sofar (Perché i malvagi hanno successo nella vita? - Chi può conoscere l'agire di Dio?) - Capitolo 22. Terzo discorso di Elifaz (Elifaz accusa Giobbe - Giobbe è invitato da Elifaz a ravvedersi) - Capitolo 23. Risposta di Giobbe a Elifaz - Dio è lontano - Chi può ribattere al giudizio di Dio?) - Capitolo 24. Seguito della risposta di Giobbe a Elifaz (Le opere malvagie degli empi - Perché il silenzio di Dio?) - Capitolo 25. Terzo discorso di Bildad (Nessuno è giusto davanti a Dio) - Capitolo 26. Risposta di Giobbe a Bildad (Perché prendere le parti di Dio? - Lode alla potenza di Dio) - Capitolo 27. Seguito della risposta di Giobbe a Bildad (Giobbe sostiene la propria innocenza – Il furore dell'Onnipotente sugli empi) - Capitolo 28. Conclusione della risposta di Giobbe a Bildad (Perché chiedere conto a Dio? - Sapienza è pietà) - Capitolo 29. Giobbe rimpiange il suo passato glorioso (La felicità di una volta - La requisitoria di Giobbe) - Capitolo 30. Giobbe richiama le sofferenze presenti (Le contraddizioni del presente - La delusione di Giobbe) - Capitolo 31. Giobbe si appella a Dio (Dio conosce l'innocenza di Giobbe - L'umiltà di Giobbe - Il soccorso ai poveri - La sincerità di Giobbe) - Capitolo 32. I discorsi di Eliu (L'intervento di Eliu - Eliu contesta le argomentazioni di Giobbe) - Capitolo 33. Seguito dei discorsi di Eliu (Eliu disapprova Giobbe - Dio ammaestra l'uomo mediante la sofferenza) - Capitolo 34. Seguito dei discorsi di Eliu (La giustizia di Dio - Dio sa tutto: occorre sottomettersi a lui) - Capitolo 35. Seguito dei discorsi di Eliu (Perché chiamare in causa Dio per l'ingiustizia degli uomini? - Invito a lodare Dio) - Capitolo 36. Seguito dei discorsi di Eliu (Invito alla lode di Dio) - Capitolo 37. Conclusione dei discorsi di Eliu (Celebrazione delle opere di Dio - Cosa rispondere a Dio?) - Capitolo 38. La grande teofania (Dio è il Signore della terra... - ...del mare... - ...della luce... - ...della tempesta... - ...delle stagioni... - Esempi di provvidenza divina) - Capitolo 39. Seguito del discorso di Dio - Il dominio di Dio sul mondo degli animali) - Capitolo 40. Seguito del discorso di Dio (Il dialogo con Giobbe - I due mostri) - Capitolo 42. L'epilogo (Giobbe si dichiara vinto e chiede perdono - Dio rimprovera gli amici di Giobbe - Riabilitazione di Giobbe) – Indici (Indice scritturistico - Indice dei nomi)