Le comunicazioni radio nella Crociera Aerea del Decennale Stampa

Fabrizio Chiaramonte

Le comunicazioni radio nella Crociera Aerea del Decennale
Strumenti e infrastrutture della Seconda Crociera Atlantica 1933


LoGisma Editore, pagg.256, € 38,00

 

chiaramonte crociera  La Crociera aerea del Decennale – una delle più celebri imprese aeronautiche italiane a livello mondiale - fu la seconda e ultima crociera aerea transatlantica di massa che ebbe luogo tra il 1º luglio ed il 12 agosto 1933. Promossa da Italo Balbo nel primo decennale della Regia Aeronautica e come occasione di propaganda per la Century of Progress, l'esposizione universale che si tenne a Chicago per il centenario di fondazione della città, vide coinvolti 25 idrovolanti SIAI-Marchetti S.55X, organizzati in 8 squadriglie. A bordo c'erano 52 ufficiali piloti, un ufficiale ingegnere e 62 sottufficiali specialisti. Fecero ritorno in Italia in 24 velivoli, uno essendo stato perso nel tragico incidente alle Azzorre (Baia di Horta).
  Il volume – che si avvale della Prefazione di Gregory Alegi, giornalista e storico, docente di Storia dell'Aeronautica presso l'Accademia Aeronautica – ricostruisce l'organizzazione della rete e dei servizi di trasmissione radio, gli strumenti installati a bordo, le loro caratteristiche tecniche, la gestione delle operazioni, i mezzi, gli uomini e le loro mansioni, e tutte le infrastrutture di terra e di mare che hanno contribuito a rendere possibile la Seconda Crociera Atlantica del 1933 con 24 idrovolanti.
  La trasvolata viene anche fatta rivivere attraverso la trascrizione delle comunicazioni radio intercorse durante le 13 tappe. L'opera prende spunto dai documenti personali inediti lasciati dal 1° aviere Francesco Chiaramonte, marconista dell'idrovolante SIAI Marchetti SM.55 I-RECA, per descrivere l'organizzazione della rete e dei servizi di trasmissione radio della Seconda Crociera Atlantica, avvenuta nel luglio-agosto del 1933.
  Per la prima volta nella storia, un'ampia formazione di 24 idrovolanti attraversava il nord Atlantico, soggetto spesso a nebbia e cambi repentini di condizioni atmosferiche, e all'epoca ancora privo di un'organizzazione per l'assistenza al volo. Tale situazione imponeva di avere a bordo di ogni velivolo un impianto radio ricetrasmittente e un radiogoniometro e, ancora più importante, di avere un'efficiente rete di stazioni terrestri e navali di supporto che potessero fornire costantemente servizi di comunicazione e bollettini meteorologici.
  E utilizzando come pretesto letterario la riscoperta della figura del nonno Francesco, che a quell'impresa aveva partecipato come marconista dell'equipaggio del capitano Enea Recagno, l'autore del libro, Fabrizio Chiaramonte, ricostruisce uno degli aspetti centrali della trasvolata: le strumentazioni e le infrastrutture adoperate in occasione della Seconda Crociera Atlantica.
  È un lavoro di ricostruzione completo, condotto su carte d'archivio e manuali tecnici, che presenta informazioni inedite sull'architettura del sistema di comunicazioni, sui fornitori dei servizi, sulla funzione delle navi disseminate lungo la rotta come stazioni radio, sui sistemi di navigazione strumentale e, perfino, sul contenuto del traffico radio.
  Nel volume vengono, infatti, descritti gli strumenti installati a bordo, le loro caratteristiche tecniche, la gestione delle operazioni, i mezzi, gli uomini e le loro mansioni. E oltre che per questi aspetti tecnici, la trasvolata rivive attraverso la trascrizione delle comunicazioni radio intercorse durante le 13 tappe e in parte anche attraverso le annotazioni del diario di bordo dell'idrovolante I-RECA.
  Fabrizio Chiaramonte, utilizzando documentazione prima inaccessibile (come il fondo dell'atlantico Mario Aramu di recente donato all'Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare), sconosciuta (perché collocata presso enti non aeronautici, come le carte del giornalista Paolo Monelli presso la biblioteca Baldini di Roma) o adoperata soprattutto in chiave espositiva (come il materiale conservato presso il Museo Storico dell'A.M. di Vigna di Valle), è riuscito a realizzare un'opera che testimonia, senza possibilità di dubbio, l'importante contributo fornito della radio alla riuscita della Crociera.