«Nessun dio è mai sceso quaggiù» Stampa

Marco Zambon

«Nessun dio è mai sceso quaggiù»
La polemica anticristiana dei filosofi antichi


Carocci Editore, pagg.550, € 46,00

 

zambon nessun  IL LIBRO – L'espansione del cristianesimo nell'Impero romano, tra II e VI secolo, è stata accompagnata da un processo multiforme di selezione, interpretazione e appropriazione del patrimonio culturale greco-latino da parte di coloro che si erano convertiti alla nuova religione o erano nati in essa. Tale processo ha provocato la reazione, spesso diffidente o ostile, delle persone comuni, delle autorità e degli intellettuali. Il libro si occupa delle ragioni per le quali, nel corso dell'età imperiale, un buon numero di filosofi di tradizione platonica ha preso posizione contro i cristiani e composto anche scritti destinati a confutarne la dottrina. Contro la pretesa dei cristiani di essere anch'essi filosofi, anzi, gli unici, i platonici loro avversari obiettavano che il cristianesimo è per sua natura una dottrina non filosofica, sia perché fondato sulla fede (quindi irrazionale), sia perché i suoi contenuti sono contraddittori e, in ciò che hanno di vero, non fanno che copiare insegnamenti provenienti da tradizioni più antiche e autorevoli, mentre, in ciò che hanno di originale, sono del tutto falsi e insensati.
  Il volume è diviso in quattro parti. La Parte prima commenta alcune pagine esemplari di Minucio Felice, un autore attivo poco prima che iniziasse, a metà del III secolo, la stagione delle persecuzioni generali, e altre di Eusebio di Cesarea, che scrisse all'inizio del periodo costantiniano, nei primi anni del IV secolo. Grazie alle sintesi offerte da questi due autori, viene offerto un primo quadro d'insieme sia delle obiezioni rivolte ai cristiani sul piano filosofico, religioso ed etico-politico, sia degli argomenti che gli intellettuali cristiani opposero ai propri avversari. Nella Parte seconda e nella Parte terza segue l'esposizione, ordinata per temi, degli argomenti più comuni nella polemica anticristiana. Infine la Parte quarta presenta, attraverso il commento di alcuni testi, informazioni riguardanti la condizione giuridica dei cristiani nell'Impero romano prima e dopo l'epoca costantiniana. Il cristianesimo, infatti, anche prima che fosse affrontato sul piano teorico come una falsa filosofia, è stato percepito dalle autorità dell'Impero romano come una minaccia all'ordine pubblico e alla stabilità dello Stato; salvo trasformarsi, in epoca postcostantiniana, in un fattore di legittimazione religiosa e di stabilizzazione sociale di quello stesso Impero che prima lo perseguitava.

  DAL TESTO – "Le classi dirigenti dell'Impero romano non furono lente nell'accorgersi della predicazione cristiana e nell'intervenire, sia sul piano delle misure repressive sia su quello della propaganda, per contenere l'espansione di questa nuova religione. Le testimonianze provenienti da storici, poeti, retori, sia latini sia greci, che nel corso dell'età imperiale hanno preso posizione nei confronti della dottrina e della condotta dei cristiani formano un dossier corposo e piuttosto monotono di accuse contro di loro.
  "Più limitato è stato l'interesse che dedicarono loro i filosofi, diciamo così, di professione. Alcuni esponenti della tradizione platonica intervennero, però, a confutare il cristianesimo o alcune sue correnti (gnosticismo, manicheismo); lo fecero non per un interesse riconosciuto alla nuova religione, ma per opporsi alla pretesa, avanzata da intellettuali cristiani, che il Cristianesimo fosse una filosofia - anzi, la sola vera filosofia - e che le sue dottrine fossero conformi e addirittura superiori all'insegnamento dei saplenti della tradizione ellenica, in particolare a quello di Platone. A questo aspetto della polemica anticristiana è dedicato il presente volume."

  L'AUTORE – Marco Zambon è ricercatore di Storia del cristianesimo e delle chiese nel Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell'antichità dell'Università di Padova e insegna Storia del cristianesimo antico e medievale e Storia delle dottrine teologiche. Tra le sue pubblicazioni: "Porphyre et le moyen-platonisme" (Paris, 2002); "Severino Boezio, La ricerca della felicità (Consolazione della Filosofia III)" (a cura di, Venezia, 2011).

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Parte prima. Vita e dottrina dei cristiani nell'opinione dei contemporanei - 1. La requisitoria di uno scettico (Minucio Felice, Octavius V-XIII) (In difesa della tradizione romana / La condotta riprovevole dei cristiani / Le dottrine aberranti dei cristiani) - 2. Cristianesimo e razionalità: la difesa di Eusebio di Cesarea (Contesto e scopo dell'apologia di Eusebio / Obiezioni da parte dei pagani / Obiezioni da parte dei giudei / Razionalità del cristianesimo / Antichità e verità del cristianesimo ) - Parte seconda. I temi della polemica anticristiana sul piano religioso e sociale - 3. Il cristianesimo come superstitio straniera (Superstizione come malattia dell'anima e trasgressione / Il cristianesimo e la "superstizione" dei giudei) - 4. Ateismo ed empietà (Ateismo come abbandono dei culti tradizionali / Ateismo come minaccia nei confronti della pax deorum) - 5. Accuse concernenti la condotta dei cristiani (Odio per il genere umano / Martiri e monaci: le conseguenze della misantropia cristiana / Lo spirito di rivolta) - 6. Accuse concernenti il culto dei cristiani (Magia / Il problema delle immagini e del sacrificio / Pratiche cultuali aberranti) - Parte terza. Una religione nuova e irrazionale: le obiezioni dei filosofi - 7. La novità del cristianesimo (Novità come indizio di scarsa credibilità / Novità e perdita di contatto con il Logos / Novità e ripristino di un culto autentico) - 8. Irrazionalità (Una religione per gli ignoranti / Irrazionalità della fede / Una conoscenza di Dio alternativa a quella filosofica?) - 9. Miseria delle Scritture e divisioni tra i cristiani (Povertà letteraria / Inattendibilità / Conflitti e divisioni tra i cristiani) - 10. Le Scritture cristiane non trasmettono alcuna rivelazione (Il problema dell'interpretazione dei testi rivelati / Chi e come può interpretare i testi? / Obiezioni contro l'allegorizzazione della Bibbia) - 11. Empietà del culto reso a un unico dio (Il monoteismo dei filosofi e il monoteismo dei cristiani / Necessità del politeismo / Politeismo e ordinamento dell'Impero / Un solo Dio, molte vie?) - 12. La falsa teologia dei cristiani (Un'immagine sbagliata di Dio / Un Dio onnipotente?) - 13. Cristologia e dottrina della salvezza (Gesù era soltanto un uomo / Gesù non realizzava alcuna profezia e non aveva doni divini / Incongruenze della dottrina cristiana del Logos incarnato / La dottrina cristiana della salvezza) - 14. Cosmologia ed escatologia (Creazione e dignità del cosmo sensibile - La fine del mondo / La risurrezione) - Parte quarta. I cristiani nell'Impero romano prima e dopo Costantino - 15. La situazione fino al III secolo (Da Tiberio a Nerone / La corrispondenza tra Plinio e Traiano / Il rescritto di Adriano / Da Marco Aurelio ai Severi / Il fondamento giuridico della repressione del cristianesimo) - 16. Le persecuzioni generali (La persecuzione di Decio / La persecuzione di Valeriano / La persecuzione di Diocleziano / Gli intellettuali e le persecuzioni) - 17. La svolta costantiniana (La "rivoluzione" del IV secolo / Imperatore e sacerdote / L'evoluzione religiosa di Costantino e l'editto di Milano / Verso un Impero cristiano / Costantino costruttore / Dopo Costantino) - Conclusione (Una tradizione testuale indiretta e frammentaria - Difficoltà nel ricostruire le obiezioni anticristiane - Il cristianesimo è estraneo alla filosofia - Conciliare filosofia e religione - Come si conosce la verità? - Come interpretare le Scritture? - Il problema della fede - Una nuova fase nella storia del pensiero) - Note – Bibliografia - Indice dei passi citati - Indice degli autori e dei personaggi antichi