Ludi africani Stampa

Ernst Jünger

Ludi africani

Guanda, pagg.200, € 14,00

 

junger ludi  IL LIBRO – È il 1913. Ernst Jünger, diciottenne, fugge da scuola, acquista una rivoltella, attraversa in treno il confine con la Francia presentandosi a un ufficio di reclutamento della legione straniera a Verdun. Poco tempo dopo eccolo in viaggio, con rissosi compagni, per Marsiglia; di qui l'imbarco per la costa africana. Il giovanissimo Jünger passerà sei settimane nella legione, chiudendo la sua fuga quando un intervento del padre dalla Germania provocherà il suo congedo. Un anno dopo si arruolerà di nuovo, ma nell'esercito tedesco, e andrà a combattere sul fronte occidentale la sua guerra, tra le «tempeste d'acciaio» che daranno il titolo a un libro memorabile. Fuggito da un'agiata esistenza di studente per poter vivere «arbitrariamente», Jünger farà la conoscenza, fra le mura di un fortino della legione, di quella speciale follia – seppur qui stemperata dal clima dell'avventura, dal colore dell'esotismo – che emana da un mondo chiuso di uomini in armi: un mondo insieme regolato e senza vera legge. Soprattutto, sperimenterà i limiti dell'avventura individuale, l'impossibilità di darsi un destino tutto personale; in realtà, egli è indotto a concludere, «nessuno può vivere arbitrariamente». Ma l'Africa è anche, per lui, il primo luogo in cui può scoprirsi osservatore – straordinariamente dotato – di una realtà al di là della vicenda attuale e contingente: il paesaggio, con il suo fascino immediato e la profondità del tempo che racchiude.

  DAL TESTO – "Piuttosto mi attiravano le attività molto semplici, come quella del pescatore, del cacciatore o del boscaiolo; però da quando avevo sentito dire che i guardaboschi oggi sono diventati quasi degli impiegati contabili, che lavorano più con la penna che con il fucile, e che i pesci si pescano con la barca a motore, anche questo mi era venuto a noia. Mi mancava in queste cose la minima ambizione. e a quei discorsi, che i genitori sogliono fare con i figli sulle prospettive delle diverse professioni, assistevo come uno che deve essere condannato al carcere.
  "Di giorno in giorno si rafforzava la ripugnanza verso ogni cosa utile. La lettura e i sogni costituivano l'antidoto; ma le regioni in cui era possibile agire sembravano irraggiungibili. Là m'immaginavo un'audace società di uomini, il cui simbolo era il fuoco, il cui elemento era la fiamma. Per essere accolto in essa, o anche solo per conoscere un uomo di fronte al quale provare rispetto, avrei volentieri rinunciato a tutti gli onori che si possono conseguire con una delle tante attività umane.
  "Supponevo con ragione che fosse possibile incontrare i figli naturali della vita soltanto voltando le spalle all'ordine costituito. Certo i miei ideali erano forgiati sulla misura di un sedicenne, che non conosce ancora la differenza tra eroi e avventurieri e che legge cattivi libri. Ma avevo in fondo ragione, in quanto ponevo l'insolito al di là della sfera sociale e morale che mi circondava. Perciò non volevo diventare inventore, rivoluzionario, soldato o comunque un benefattore dell'umanità, come succede spesso a quell'età; ero invece attirato da una zona, nella quale si esprimeva, pura e senza scopo, la lotta delle potenze naturali.
  "Ritenevo questa zona reale; la identificavo con il mondo tropicale."

  L'AUTORE – Ernst Jünger (Heidelberg, 1895 - Wilflingen, 1998) studiò filosofia e scienze naturali all'università di Lipsia. Partecipò alla prima guerra mondiale e descrisse le proprie esperienze belliche in "Nelle tempeste d'acciaio", un'opera che è stata spesso recepita come una glorificazione della guerra. Criticò la democrazia della Repubblica di Weimar, ma non appoggiò attivamente il Partito nazional socialista. Dopo la seconda guerra mondiale venne tuttavia accusato di connivenza con il regime. Intrattenne una fitta corrispondenza con molti noti intellettuali tedeschi, tra cui Carl Schmitt e Martin Heidegger. Intellettuale tra i più discussi del XX secolo, Jünger è noto anche per i suoi comportamenti anti convenzionali tra cui la sperimentazione dell'LSD.