Oceanografia Stampa

Mircea Eliade

Oceanografia

Editoriale Jaca Book, pagg.208, Euro 22,00

 

oceanografia.jpg  IL LIBRO – Nel 1934 Mircea Eliade (1907-1986) pubblicava con il titolo "Oceanografia" una selezione di articoli e saggi apparsi a Bucarest sul giornale "Cuvantul" e sul settimanale "Vremea" nei due anni precedenti, oltre ad alcune note di diario con il titolo "Frammenti". "Questo tentativo di esaminare la vita quotidiana dell'anima, di risolvere di nuovo, con serietà, i problemi semplici - che nessuno prende più in considerazione - perché troppo grandi o troppo semplici - lo chiamo "oceanografia", scrive l'autore nella sua prefazione. Con stile nervoso, paradossale e a volte ironico, il giovane Eliade, ritornato dall'India nell'ambiente culturale vivace e pluralista della Bucarest dell'inizio degli anni '30, in questo libro presenta appunto una "oceanografia dell'anima contemporanea", attraverso una serie di divagazioni filosofiche in cui troviamo, in fase di elaborazione, alcuni dei temi di fondo del futuro grande storico delle religioni, scrittore e uomo di cultura: la critica ai pregiudizi occidentali nei confronti delle tradizioni religiose extraeuropee, la scoperta del simbolo come strumento di conoscenza, l"irriconoscibilità del miracolo", le strutture mitiche del romanzo e del cinema, la libertà personale e l'esperienza vissuta, l'autenticità contrapposta all'originalità quale premessa alla creatività artistica e alla disponibilità della scoperta.

 

  DAL TESTO – “Il miracolo della morte non consiste in ciò che essa finisce, ma in ciò cui dà inizio. Non mi spaventa affatto che la morte ponga termine alla biologia, che concluda una volta per tutte la serie delle esperienze organiche, che, in una parola, arresti la vita. Sotto questo aspetto la conosco già; in base alle mie esperienze, a ciò che vedo negli altri; mi sono imbattuto non so quante volte nei suoi fenomeni: l’agonia, l’estinzione, l’arresto brusco. Sono morto tante volte fino ad ora, come tutti, che la vera morte non riesce più a spaventarmi. Ciascuno la conosce in tal senso. Ciò che nessuno conosce è l’inizio che le fa seguito. È vero che dopo ogni morte nella vita riusciamo, in un modo o in un altro, a nascere di nuovo, a ricominciare un’altra esistenza. Ma queste rinascite avvengono tutte nella cornice della vita organica e morale, hanno un contenuto identico, non variano che le strutture. Rinasciamo senza tregua, ma rinasciamo con gli stessi valori, la stessa esperienza organica, quasi con le stesse luci spirituali. Non è un cambiamento decisivo, unico, irreversibile. Il cambiamento irreversibile lo sperimentiamo solo con la morte. E ciò che essa ha di miracoloso è che allora inizia “qualcosa” di completamente diverso da ciò che conosciamo, da ciò che ci aspettavamo che fosse. Continua qualcosa che non sappiamo vedere mentre viviamo. Qualcosa che avremmo potuto conoscere, ma che non sapevamo cercare; un imponderabile, un mistero, un’assurdità, o che so io? La verità è che, pur dando inizio a qualcosa di completamente diverso dalla vita, la morte continua tuttavia una conoscenza che avremmo potuto intuire anche durante la vita. Questo è anche il suo paradosso centrale, altro dalla vita e tuttavia qualcosa che avremmo potuto conoscere con l’aiuto di quest’ultima”.

 

  L’AUTORE – Nato a Bucarest nel 1907, Mircea Eliade ha vissuto in India dal 1928 al 1932. Ha insegnato filosofia alla Università di Bucarest dal 1933 al 1940. Addetto culturale a Londra e poi a Lisbona, nel 1945 viene nominato professore presso l’École des Hautes Études a Parigi. Ha insegnato alla Sorbona e in diverse università europee. Dal 1957 è stato titolare della cattedra di Storia delle religioni dell’Università di Chicago, dove nel 1985 è stata istituita la cattedra “Mircea Eliade” a lui dedicata. È morto a Chicago il 22 aprile 1986.

 

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione all’edizione italiana, di Roberto Scagno - Avvertenza – Una vera e propria prefazione – Invito al ridicolo – Del destino della comprensione – Delle verità trovate per caso – Di un aspetto dell’eternità – Della stimolazione – Perdete il vostro tempo – La vida es sueňo – Dieci uomini soltanto – Di una certa esperienza – Dell’entusiasmo e altro – Delle specie del pensiero – Della felicità concreta – Di un certo sentimento della morte – Del miracolo e dell’accadimento – Della scrittura e degli scrittori – Degli uomini e del romanzo – Sulla morte sulla storia letteraria – Punto di vista – La moda maschile – Apologia dello scenario – Sesso – Il romanzo poliziesco – Di certi scapoli – Delle donne superiori – Degli uomini superiori – Della sincerità e dell’amicizia – Della giovinezza e della vecchiaia – Mentalità Massonica – Originalità e autenticità - Giustificazione della gioia – Esercizi spirituali – Non essere più Romeno! – Appunti per l’uomo nuovo – Cinque lettere a un provinciale – L’ora dei Giovani? – Perché fare della filosofia? – Semplici presupposti – Momento non spirituale – Fare… - Frammenti – Invito al coraggio