Vietnam. Una tragedia epica 1945-1975 Stampa

Max Hastings

Vietnam
Una tragedia epica
1945-1975


Neri Pozza, pagg.976, € 30,00

 

hastings vietnam  IL LIBRO – La guerra del Vietnam costituisce senza dubbio il conflitto che, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, ha esercitato la maggiore influenza sulla cultura del proprio tempo e su quella degli anni successivi. A quasi mezzo secolo di distanza, sono ancora vive nella memoria collettiva le immagini che ne fanno una guerra-simbolo del secondo Novecento: la foto, ad esempio, del capo della polizia di Saigon che spara a un prigioniero vietcong durante l'offensiva del Tet nel 1968; o quella della bambina che urla, correndo nuda in preda alla sofferenza dopo essere rimasta vittima di un attacco con il napalm nel 1972; o la foto della scala sulla quale, la sera del 29 aprile 1975, alla vigilia della caduta di Saigon, i fuggiaschi salgono verso un elicottero, come se stessero ascendendo al Calvario.
  Attraverso tali immagini si è radicata, in Occidente, la percezione dell'umiliazione subita in quel conflitto dagli Stati Uniti, la nazione più potente del pianeta, e del contrasto fra l'arte bellica di una superpotenza, che metteva in campo una tecnologia diabolica simbolizzata dal bombardiere b-52, e quella di contadini che indossavano il cappello a cono di paglia o il casco coloniale, e che per spostarsi si affidavano ai sandali e alle biciclette.
  La guerra durò tre decenni, costò fra i due e i tre milioni di vite e, negli Stati Uniti, determinò la rovina di un presidente e la caduta di un altro. Ha prodotto, inoltre, una sterminata letteratura, oltre a numerosi film, canzoni e così via. In nessuna opera, tuttavia, è stata indagata come in questo monumentale libro.
  Max Hastings ricostruisce la sua vicenda politica e strategica con un rigoroso ordine cronologico, mostrando l'imperizia dell'amministrazione americana nella conduzione del conflitto – dapprima con mille esitazioni, nel timore di una reazione degli alleati russi e cinesi del Vietnam del Nord, poi con una risolutezza spropositata che, con l'operazione Rolling Thunder, il bombardamento forzato, ebbe il solo effetto di rafforzare il supporto popolare al regime vietcong «generando un entusiasmo patriottico e nazionalista».
  Come in tutti i libri dello storico inglese, il volume mostra anche come «si viveva la guerra», come la vivevano «i contadini del delta del Mekong, i piloti degli Huey venuti da Peoria, i grunts di Sioux Falls, i consulenti della difesa aerea di Leningrado, i ferrovieri cinesi» e, persino, «le entraîneuse di Saigon».

  DAL TESTO – "Tutte le guerre sono diverse, eppure uguali. Si è creato un mito, per lo meno negli Stati Uniti, secondo cui il Vietnam avrebbe inflitto orrori mai visti a chi vi prese parte, a testimoniare i quali sono gli angosciati balbettii poetici di innumerevoli veterani. Ma chiunque avesse vissuto le guerre puniche al tempo dei Romani, la guerra dei trent'anni in Europa, la campagna napoleonica di Russia o le battaglie della Somme nel 1916 si metterebbe a ridere all'idea che l'Indocina abbia offerto esperienze qualitativamente peggiori. La violenza che gli uomini infliggevano con lance e spade o riversavano sugli innocenti che si trovavano sul cammino degli eserciti era agghiacciante nel II secolo così come nel XX. Un assalitore bruciato vivo dall'olio bollente gettato dalle mura di una città medievale soffriva non meno atrocemente di chi cadde vittima del napalm. Il saccheggio, gli stupri, i mercati neri, la violenza gratuita contro civili e prigionieri sono inscindibili da tutti i conflitti. Le città europee, fra il 1939 e il 1945, ospitavano tante ragazze in vendita quante ne aveva Saigon - si pensi ai cosiddetti "commando di Piccadilly" a Londra. Nei tempi passati, però, poco si diceva, a quelli a casa, di tali sordide manifestazioni. Le riprese filmate che ottenevano il visto per la proiezione pubblica tenevano fuori le immagini ritenute demoralizzanti, per via del contenuto esplicito."

  L'AUTORE – Max Hastings scrive per il "Daily Mail" e il "Financial Times". Ha ricevuto numerosi premi per i suoi libri e le sue inchieste – Reporter of the Year nel 1982 e Editor Of The Year nel 1988. Nel 2008 ha ottenuto la Medaglia Westminster per il suo contributo alla letteratura militare, e nel 2009 l'Edgar Wallace Trophy del Press Club di Londra. Ha presentato numerosi documentari televisivi ed è stato insignito di lauree honoris causa dalle università di Leicester e Nottingham. È stato promotore e presidente della Campagna per la protezione dell'Inghilterra rurale (2002-2007) e curatore e amministratore della National Portrait Gallery (1995-2004). Vive con la moglie nel West Berkshire. Tra le sue opere figurano "Inferno. Il mondo in guerra 1939-1945" (Neri Pozza, 2012), "Catastrofe 1914. L'Europa in guerra" (Neri Pozza, 2014), "Armageddon. La battaglia per la Germania 1944-1945" (BEAT, 2016), "La guerra segreta. Spie, codici e guerriglieri 1939-1945" (Neri Pozza, 2016) e "Vietnam. Una tragedia epica 1945-1975" (Neri Pozza, 2019)

  INDICE DELL'OPERA - Nota sui criteri adottati nel testo – Introduzione - 1. La bella e le molte bestie (Avvinghiati a un impero - La marcia del Vietminh) - 2. La "sporca guerra" (I rulli compressori - Washington si offre di pagare il conto - I contadini) - 3. La fortezza che tale non fu (In attesa di Giap - Avvisaglie del disastro) - 4. Impronte insanguinate (Mollare tutto o bombardare? - «Un trionfo della volontà» - Ginevra) - 5. Le tirannie gemelle («Un regime di terrore» - «L'unico che abbiamo» - Un periodo d'oro - Un richiamo alle armi) - 6. Un pezzo di strada con Kennedy («Perderanno il Paese se...» - La monarchia di McNamara - Le Duan alza la posta) - 7. Il 1963. Una bara per due presidenti (Una piccola battaglia, una grande storia: Ap Bac - La rivolta buddhista - Tempo di uccidere) - 8. Il labirinto («Guerra in abbondanza per tutti» - Tutto per non decidere) - 9. Giù nel baratro (Menzogne - Il colpo d'ala dei falchi) - 10. Non saper più che pesci pigliare (Lungo il sentiero - L'impegno assunto) - 11. Il montare dell'escalation («Il fondo del barile» - Gente nuova, guerra nuova) - 12. «Afferrare il fumo» (Un po' di guerra e un po' di sci nautico - Fuoco non amico - Trappole e defoglianti) - 13. Mazzette e olio di menta (Rubare – Governare – Guru) - 14. Il rombo del tuono (L'età della pietra, l'età dei missili - «Su al Nord») - 15. Darsi la pena (Tempi migliori, tempi peggiori – Amici) - 16. Fino alla cintola nel gran pantano (I pacifisti - I guerrafondai - L'abilità sul campo - I fucili) - 17. I nostri ragazzi, i loro ragazzi. La guerra vietnamita (Song qua ngay. Vediamo di arrivare vivi a fine giornata – Combattenti - I soldati di Saigon) - 18. Il Tet (Preludio – Fuga - Un'umiliazione simbolica) - 19. Il gigante barcolla (Al contrattacco - La resa di un presidente) - 20. Ripetizione continua (Morire – Colloqui) - 21. L'eredità di Nixon (Un esercito in disfacimento - Australiani e neozelandesi – Dèi - La vietnamizzazione) - 22. Perdere a rate (L'amo da pesca e il becco di pappagallo – Controterrorismo - Lam Son 719) - 23. Danni collaterali (Mary Ann - Il «capro» - «Andiamo a casa») - 24. La più grande battaglia (Le Duan impone la pace - Si scatena la tempesta - Una vittoria vuota) - 25. Grandi, brutti e grassi («Spazzerà via McGovern nella maniera più assoluta» - «Li bombarderemo a sangue») - 26. Un bacio prima di morire (Il prigioniero - "Pace" - La guerra delle bandiere) - 27. L'ultimo atto (L'invasione - «Ah, Paese mio, povero Paese mio») - 28. Il seguito (Vendetta - La revisione dei conti della guerra) – Glossario - Note e fonti – Bibliografia - Referenze iconografiche – Ringraziamenti - Indice dei nomi