Fame di guerra Stampa

Paolo Fonzi

Fame di guerra
L'occupazione italiana della Grecia
(1941-43)


Carocci Editore, pagg.216, € 24,00

 

fonzi fame  IL LIBRO – Aprile 1941, dopo una guerra vittoriosa contro l'Italia fascista la Grecia è costretta ad arrendersi all'Asse dall'intervento tedesco. Nelle trattative che seguono, il paese è smembrato in tre zone di occupazione: italiana, tedesca e bulgara. Quella assegnata all'Italia, che considera la Grecia parte del suo "spazio vitale", corrisponde a più di metà dell'intero territorio nazionale. Fino all'armistizio con gli Alleati, nel settembre 1943, l'esercito italiano sarà, dunque, la più rilevante forza occupante nel paese. Sulla base di documentazione italiana, tedesca, greca, britannica e della Croce Rossa Internazionale, il volume ricostruisce le vicende dell'occupazione italiana, poco studiate dagli storici e ampiamente rimosse dalla nostra memoria collettiva. La varietà della documentazione consultata consente di tracciare un quadro "multi-prospettico" dell'occupazione, analizzando non solo le strategie politiche e repressive degli occupanti ma anche le trasformazioni che la crisi alimentare causò nella società greca, il collasso delle istituzioni politiche, le dinamiche sociali di breve e lungo periodo che generarono diverse forme di collaborazione e determinarono la nascita della resistenza armata greca, uno dei più ampi movimenti resistenziali nell'Europa occupata.
  Questo volume è il tentativo di leggere l'occupazione con un occhio più attento alla storia sociale del paese occupato, mostrando come occupazione, resistenza e collaborazione siano fenomeni che coinvolgono non solo le scelte delle élite politiche e militari, ma anche i movimenti di cose e persone alla ricerca di mezzi per sopravvivere. L'Autore ha cercato, insomma, di analizzare tale fenomeno tenendo sempre in mente l'immagine della fame come sintesi dell'agency sociale.

  DAL TESTO – "Non vi era in Grecia, alla vigilia della Seconda guerra mondiale, una consistente corrente d'opinione orientata verso il fascismo italiano che potesse fungere da "quinta colonna" dell'imperialismo italiano nonostante i tentativi di darle vita negli anni precedenti. Nel 1934 Mario Sani, un esponente del consiglio generale dei Comitati d'azione per l'universalità di Roma (CAUR), fu inviato ad Atene dal governo italiano per prendere contatto con ambienti filofascisti. In questa occasione incontrò anche Metaxàs, notoriamente filotedesco, riportando entusiasta che il generale aveva nella sua biblioteca tutti gli scritti di Mussolini (Rainero, 2015, p. 55). Inoltre, dal 1934 il governo italiano aveva finanziato il Partito nazionalsocialista greco di Giorgios Merkouris, una formazione che, a dispetto del nome, s'ispirava al fascismo italiano. Nella crisi politica greca del 1935-36, però, Merkouris perse rapidamente ogni influenza politica nel paese e il suo partito fu proibito, come tutti gli altri, nel 1936 da Metaxàs. Il tentativo fascista di rafforzare la propria influenza nel paese non riuscì mai a scalzare l'egemonia tedesca. Il Terzo Reich praticò una politica culturale estera intensa in Grecia che culminò nella visita di Joseph Goebbels ad Atene e nella ripresa degli scavi tedeschi a Olimpia nel 1936 [...]. Inoltre nel corso degli anni Trenta la Germania riuscì a inglobare la Grecia nel suo "impero informale" nei Balcani divenendo il primo partner commerciale del paese [...]. Le forze che guardavano con favore all'Asse, soprattutto dopo lo scoppio della guerra e le grandi vittorie tedesche del 1940, erano soprattutto filotedesche. L'Italia, a causa della sua debole penetrazione politica ed economica e poiché praticava una politica imperialista nel Mediterraneo, aveva in Grecia pochi sostenitori."

  L'AUTORE – Paolo Fonzi è borsista della Fondazione Gerda Henkel presso l'Università von Humboldt di Berlino, dove svolge ricerca e attività didattica. Ha dedicato ampi studi alla politica di occupazione nazionalsocialista, alla storia economica e politica del Terzo Reich ("La moneta nel grande spazio", Milano 2011) e alla comparazione tra le politiche di occupazione italiane e tedesche durante la Seconda guerra mondiale.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Sigle e abbreviazioni - 1. Guerra e occupazione (1940-41) (Una disfatta annunciata: la guerra italo-greca del 1940-41 / La costruzione del regime di occupazione/Poteri militari e civili) - 2. La società di occupazione (1941-43) (L'arrivo degli italiani / La crisi alimentare / La crisi e la governance italiana / Politica di smembramento e questioni etniche / «Questo nuovo possedimento della nostra adorata e adorabile Italia»: le isole Ionie / Il «distacco» nell'Egeo: Cicladi, Sporadi, Creta orientale / La corruzione nell'esercito italiano / La violenza italiana nel primo anno di occupazione / Ai confini tra occupanti e occupati / Collaborazione e accomodamento) - 3. Dalla stabilizzazione alla "terra bruciata" (1942-43) (Le origini sociali della resistenza armata / La controguerriglia italiana / Il novembre 1942 e la svolta / Le spese di occupazione e l'arrivo dei plenipotenziari / Terra bruciata I: governo indiretto tramite l'armamento della popolazione / Terra bruciata II: l'espandersi della violenza (febbraio-marzo 1943) / Terra bruciata III: la distruzione materiale / Un tentativo di pacificazione e l'arrivo dei tedeschi / La fine dell'occupazione italiana) – Mappe - Riferimenti bibliografici