Italiani in guerra Stampa

Pietro Cavallo

Italiani in guerra
Sentimenti e immagini dal 1940 al 1943


il Mulino, pagg.440, € 26,00

 

cavallo italiani  IL LIBRO – Parole rubate dall'informatore, lettere intercettate, relazioni degli organi di polizia che registrano lo «stato d'animo della popolazione». Rimettendo ordine in questo enorme brusio di voci, l'autore è riuscito a ricostruire, quasi giorno per giorno, come la pensavano gli italiani sulla guerra: come vedevano i nemici, come giudicarono la campagna di Grecia, poi l'intervento russo e americano, come reagirono alle avvisaglie della sconfitta e ai bombardamenti delle città. E insieme, come ne sentivano parlare dalla propaganda, o dal cinema, come ne ridevano o cantavano. È, naturalmente, una parabola discendente, che disegna la progressiva perdita di credibilità del fascismo e lo scollamento della comunità nazionale fino alla crisi del 25 luglio e dell'8 settembre.

  DAL TESTO – "La gente, comunque, si rendeva conto che non era più possibile «stare alla finestra»: «rassegnata alla nuova guerra», si consolava pensando che i nostri nemici erano Francia e Inghilterra, «molto più deboli della Germania», per cui il conflitto non sarebbe durato «più di tre-quattro mesi» e si rassicurava traendo conforto dalla storia (tutto quanto aveva detto Mussolini si era sempre «avverato») e perfino dalla natura (a Genova un improvviso raggio di sole tra le nubi mentre Mussolini lanciava la parola d'ordine «Vincere» veniva immediatamente interpretato come un segno evidente della buona riuscita dell'impresa).
  "Ciononostante, a leggere le relazioni di polizia o la corrispondenza, a parte qualche frase che sembra presa di peso da quelle della propaganda, il sentimento dominante rimaneva quello di una grande preoccupazione per una guerra che fin dall'inizio si presentava in modo nuovo, coinvolgendo in prima persona anche i civili. Una preoccupazione attestata dal bisogno spasmodico di avere notizie, dall'ansia con la quale si seguivano i bollettini alla radio e dalla delusione per questi stessi comunicati tanto laconici al punto da non aver neanche accennato all'inizio delle operazioni militari inducendo già qualcuno a valersi dell'ascolto delle radio nemiche e a protestare contro le misure restrittive che il governo si apprestava a varare.
  "Il «nemico» era finalmente arrivato. Un'epoca stava finendo. Ne iniziava un'altra che avrebbe comportato - come per il tenente Giovanni Drogo - l'abbandono di un territorio conosciuto per dirigersi verso un futuro carico di incognite. Per il momento questo futuro sembrava non discostarsi dal passato."

  L'AUTORE – Pietro Cavallo insegna Storia contemporanea all'Università di Salerno, dove è anche responsabile scientifico del Laboratorio di storia e media audiovisivi e animatore di «Filmidea», incontri annuali su storia, cinema, musica e televisione, giunti alla XVI edizione. Tra i suoi numerosi libri: «Viva l'Italia. Storia, cinema e identità nazionale (1932-1962)» (2010) e «La Storia sul grande schermo» (2019), pubblicati da Liguori.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Prologo. In attesa del nemico - I. Dalla guerra immaginata alla guerra reale (1. La breve estate del '40 - 2. La guerra in Grecia e la fine delle illusioni) - II. L'altalena della guerra (1. A primavera viene il bello - 2. L'entrata in guerra dell'Unione Sovietica - 3. L'entrata in guerra degli Stati Uniti) - III. L'immagine della guerra (1. Il cinema e la guerra - 2. La guerra come confronto tra poveri e ricchi - 3. Sangue contro oro - 4. La certezza della Vittoria) - IV. L'immagine del nemico: Francia e Gran Bretagna (1. I «cugini» - 2. La perfida Albione) - V. L'immagine del nemico: Unione Sovietica e Stati Uniti (1. Il «Paradiso» sovietico - 2. Le mille facce dell'America - 3. Il nemico impossibile) - VI. La svolta del '42 (1. La propaganda e la realtà - 2. Il «problema alimentare» - 3. Segnali di una crisi annunciata) - VII. Il crollo (1. La paralisi - 2. I bombardamenti dell'autunno e il distacco dal regime - 3. Il crollo del fronte interno - 4. Il fronte esterno) - VIII. L'Italia allo specchio. Un mondo alla rovescia (1. La scomparsa del «mondo vero» - 2. Beati i ricchi - 3. Il «sangue» non basta. Il crollo del fronte esterno) - IX. Lo specchio in frantumi. La disgregazione della «comunità» nazionale (1. Lo «spettro» dello sbarco - 2. A Palermo «non è come a Trieste» - 3. La disgregazione della «comunità» nazionale - 4. Dal nemico esterno al nemico interno - 5. «Dio veglia sui poveri». La preghiera come unica via di salvezza) - Epilogo. Il 25 luglio: la festa e la tragedia - Indice dei nomi